Segnatevi sul calendario la data del 5 settembre se volete avere notizie aggiornate sulle pensioni. Scopriamo cosa succederà in questa data e perché sarà senza dubbio decisiva per i pensionati.
La data del 5 settembre sarà decisiva per le pensioni. Pare infatti che da qui a questa data sarà messa in atto la riforma pensionistica che tutti attendono e che dovrebbe portare delle migliorie a molte categorie di pensionati.
Sindacati e governo stanno discutendo su alcuni strumenti riguardanti le pensioni, perciò ai primi di settembre ci saranno sicuramente delle novità. Scopriamo cosa succederà il 5 settembre!
La riforma delle pensioni appare sempre più vicina e lo scopo del governo è giungere con un nuovo piano per la previdenza alla manovra 2025. In realtà, dallo scorso 11 luglio si discute sulle pensioni e un ulteriore passo ci sarà il 18 agosto, quando il centro della questione sarà la flessibilità.
La data in cui termineranno gli incontri per discutere del piano previdenziale sarà il 5 settembre, perciò chi vuole aggiornamenti farà bene a segnarla sul calendario. Da quanto si apprende pare che la misura per far uscire con anticipo le donne dal mondo del lavoro rimarrà anche per il 2024, così come altri sistemi studiati appositamente per questo scopo.
Forse potranno esserci delle leggere variazioni sull’iter da seguire per accedervi, reso più rigido dalle modifiche apportate nella Legge di Bilancio. I sindacati premono per ritornare ai presupposti iniziali, così da ampliare la platea delle donne che possono accedervi.
Se da un lato ci sono problemi per ampliare la platea delle donne lavoratrici che vogliono uscire dal mondo del lavoro in anticipo, dall’altro anche sulle pensioni di garanzia è difficile trovare un accordo.
Stiamo parlando delle pensioni per i giovani, in modo tale da poter garantire alle recenti generazioni la certezza di poter contare su una quota base nonostante il lavoro non continuativo. Purtroppo si tratta di una condizione molto diffusa oggi e lo sarà anche nel futuro.
I sindacati al momento insistono nel proporre una pensione garantita sulla base dei contributi versati e l’eventualità di fare ricorso alla generale fiscalità. La sfida è ardua ma comunque sindacati e governo dovranno prima o poi trovare un’intesa.
La questione centrale sulle pensioni, ovvero la flessibilità per uscire dal settore lavorativo, è stata oggetto di discussione già a luglio. Questo aspetto rientra nella riforma pensionistica che verrà messa in atto successivamente.
Pare che ci sia comunque l’intesa fra sindacati e governo per proseguire con Ape Sociale, Quota 103 e le altre misure per un altro anno. Infatti, servirà almeno un altro anno per poter dare vita alla riforma per le pensioni e giungere con un programma certo al 2025.
Il governo dovrà quindi impegnarsi per portare a compimento questo progetto che è una delle priorità di questo esecutivo. E’ però importante sottolineare che per uscire dal mondo del lavoro in anticipo le misure dominanti al momento sono ricalcolo contributivo e Quota 41.
La data decisiva per Opzione Donna sarà il 5 settembre, anche se ci sono ottime speranze che la misura venga mantenuta. Tuttavia, non c’è speranza di poterla estendere visto che il governo sta valutando di introdurre delle restrizioni.
Da quanto si sa sembra che debba rimanere il requisito dell’età ma non ci sarà più lo sconto per ciascun figlio di 1 anno. Fra le opzioni ci sono l’innalzamento dell’età, anche se di poco, lasciando gli altri requisiti invariati, compresi i 35 anni di contributi richiesti.
Come abbiamo visto, il 5 settembre è la data decisiva per sapere cosa ne sarà dell’Opzione Donna. Il governo dovrebbe approvare condizioni più strette ma la misura pare che rimarrà e potrà essere ancora applicata per uscire dal mondo del lavoro in anticipo.