Quanto si percepisce durante le ferie in busta paga? Andiamo a vedere le cifre esatte che vengono percepite durante le vacanze.
Le ferie sono retribuite al 100% dello stipendio regolare; si precisa tuttavia che il verificarsi delle ferie non preclude la possibilità di una riduzione della retribuzione.
Quando consideri i tuoi guadagni durante le vacanze, è importante prevedere uno stipendio ridotto rispetto a un mese intero di lavoro.
Ciò è dovuto ai diversi fattori che possono incidere sulla retribuzione, in quanto la garanzia di percepire l’intero stipendio base durante le ferie non si estende ad altre componenti della retribuzione.
Al contrario, l’accordo spesso riconosce compensi aggiuntivi che vengono concessi solo nei giorni in cui il lavoro è effettivamente svolto.
Quanto maggiore sarà la loro incidenza sulla retribuzione del dipendente, tanto più significativo sarà il divario tra la retribuzione percepita nel mese in cui si sono godute le ferie estive e la retribuzione percepita nei mesi di piena attività lavorativa.
Prendersi una meritata pausa è un diritto tutelato dalla Costituzione, al quale non si può in nessun caso rinunciare.
Tuttavia, questo privilegio ha un costo, che può variare a seconda dei termini del contratto.
La Corte di Cassazione ha recentemente fornito importanti chiarimenti in merito, in particolare in merito alla potenziale riduzione della retribuzione per le ferie rispetto ai giorni ordinari.
Busta paga, quanto si prende in ferie? Ecco cosa dice la Costituzione
Prima di approfondire il tema della retribuzione delle ferie, è importante esaminare le disposizioni di cui all’articolo 36 della Costituzione.
Secondo il testo, si afferma che il lavoratore ha diritto sia alla pausa settimanale che alle ferie retribuite, cui non si può rinunciare.
Al contrario, l’articolo 2109 del codice civile prevede che il lavoratore cumuli annualmente un totale di quattro settimane di ferie.
Di queste quattro settimane, due devono essere prese consecutivamente entro lo stesso anno in cui sono state guadagnate.
Le restanti due settimane, invece, possono essere utilizzate entro un arco di 18 mesi successivi all’anno di maturazione.
Tuttavia, esistono Contratti Collettivi di Lavoro che hanno il potenziale per offrire ai lavoratori circostanze più vantaggiose rispetto a quanto delineato nel Codice Civile.
Questi accordi possono includere disposizioni per giorni di riposo aggiuntivi, tra gli altri benefici.
Tuttavia, non ci sono ostacoli a contratti collettivi che stabiliscano un trattamento economico meno favorevole per le ferie rispetto alla retribuzione regolare percepita durante il periodo di lavoro.
Come previsto, ciò significa che alcune indennità potrebbero non essere concesse ai dipendenti durante le vacanze estive, con conseguente diminuzione della loro retribuzione complessiva.
Garantire che lo stipendio sia appropriato per facilitare l’utilizzo delle ferie è fondamentale.
Infatti, una diminuzione dello stipendio nella misura in cui scende significativamente al di sotto di quanto normalmente guadagnato mentre si lavora può scoraggiare i dipendenti dal prendersi del tempo libero.
Stipendio ferie: le parti che non vengono pagate
Secondo l’articolo 36 della Costituzione, si afferma che il lavoratore ha diritto a ricevere un compenso commisurato sia alla quantità che alla qualità del lavoro prestato.
Per questo è fondamentale che la retribuzione per il periodo festivo non incorpori la media di tutte le componenti e componenti della retribuzione che sono state corrisposte durante i mesi in cui è stata svolta l’attività lavorativa.
Naturalmente, il datore di lavoro non è libero di agire senza restrizioni, essendo obbligato a rispettare le norme previste dal CCNL.
Inoltre, sono tenuti a garantire che i dipendenti ricevano un compenso adeguato per garantire la loro capacità di godere appieno del diritto alle ferie.
Per fare una sintesi, si può affermare che nella determinazione delle ferie non si tiene conto di eventuali versamenti sporadici. Questi includono ad esempio compensi aggiuntivi per il lavoro straordinario.
L’unica eccezione a questa regola, come osservato dalla Cassazione, si ha quando il CCNL di riferimento include esplicitamente nella retribuzione complessiva quella delle ore straordinarie, comprendendo tutti gli elementi retributivi percepiti.
Nel calcolo della retribuzione delle ferie non si tiene conto del lavoro straordinario forfettario fisso.
Al contrario, lo stipendio comprende sia i contributi che una frazione del TFR. Ciò è dovuto al fatto che anche durante le ferie la retribuzione percepita rimane soggetta a tassazione per fini previdenziali.
Busta paga ferie: di quanto può essere abbassato lo stipendio?
Come previsto, la Corte di Cassazione si è pronunciata in merito alla distinzione tra la retribuzione percepita durante i periodi di ferie e la retribuzione ordinaria. Tale sentenza fa chiarezza in merito.
La Suprema Corte ha confermato che se un giudice è chiamato a valutare la congruità del compenso percepito durante le ferie, deve considerare vari elementi che tipicamente concorrono alla retribuzione complessiva, nonché le responsabilità attribuite al dipendente.
Inoltre, la Corte di Cassazione ha sottolineato che il diritto del lavoratore alle ferie retribuite è tutelato, oltre che dall’art. 36 Cost. e dall’art. 2109 cc, anche dalla normativa dell’Unione Europea.
In particolare, la Direttiva 2003/88/CE prevede che per tutta la durata del congedo il lavoratore abbia diritto al mantenimento della retribuzione regolare.
Qualsiasi deviazione da questo principio scoraggerebbe i dipendenti dall’utilizzare il congedo loro spettante.
Tenendo conto di un principio consolidato della Corte di giustizia europea, la Cassazione ha inoltre chiarito che qualsiasi forma di compensazione associata ai doveri che un dipendente è tipicamente obbligato ad adempiere ai sensi del contratto di lavoro dovrebbe essere presa in considerazione nel calcolo delle ferie spettanti.
La Cassazione ha stabilito che nel calcolo dello stipendio che un individuo ha diritto a ricevere durante le ferie, è necessario considerare tutti gli aspetti della sua vita personale e professionale.
Tuttavia, da questo calcolo dovrebbero essere esclusi eventuali elementi specificamente designati a coprire le spese occasionali.
Riassumendo, è possibile che le retribuzioni delle ferie siano inferiori alle retribuzioni regolari a causa dell’assenza di alcune spese riconosciute che si verificano nei giorni lavorativi.
La variazione dovrà quindi essere minima, poiché altrimenti il lavoratore non avrebbe motivo di usufruire delle vacanze, andando in contrasto con ciò che è un diritto garantito dalla Costituzione.