7 cose che l’Agenzia delle Entrate non può pignorare: pochi ne sono a conoscenza

Ci sono 7 che l’Agenzia delle Entrate non può pignorare. Visto che in tanti non lo sanno, vale la pena elencarli in questo articolo.

Agenzia delle entrate
Agenzia delle entrate – Oipamagazine.it

Dal passaggio delle competenze da Equitalia all’Agenzia delle Entrate in materia di inadempienze tributarie, i protocolli per la riscossione dei tributi non versati sono rimasti invariati.

Pertanto, le persone con documenti fiscali in sospeso possono affrontare rischi significativi, ma non la rovina assoluta.

Tuttavia, è importante notare che i poteri dell’agente della riscossione sono limitati all’esecuzione di procedure di pignoramento e all’attuazione di misure cautelari quali l’ipoteca su immobili e il sequestro di veicoli.

Vale la pena ricordare che l’ordinamento giuridico tende a salvaguardare le persone in situazioni economicamente vulnerabili, come quelle che possiedono un solo immobile residenziale o si affidano ai propri veicoli per lavoro.

È importante capire che non esiste una legge unica che delinei esplicitamente i beni che sono esenti da sequestro da parte delle autorità fiscali.

È responsabilità dei contribuenti navigare attraverso varie normative, tra cui la legislazione specializzata e le disposizioni del codice di procedura civile, al fine di determinare quando possono trovare conforto e quando dovrebbero diffidare della temuta “esecuzione forzata“, che, come comunemente inteso, comporta l’asta pubblica dei beni di un debitore.

Con questo in mente, di seguito vengono presentati 7 beni che l’Agenzia delle Entrate non può pignorare.

7 cose che l’Agenzia delle Entrate non può pignorare: la casa

Nel settore privato, il pignoramento immobiliare è consentito a discrezione del creditore e per qualsiasi importo.

Tuttavia, quando si tratta di debiti fiscali, ci sono alcune limitazioni che si applicano. In primo luogo, nel caso che la posizione debitoria del contribuente sia meno di 20mila euro, la sua casa non può essere ipotecata.

Inoltre, un avviso deve essere inviato con almeno 30 giorni di anticipo prima di procedere con il mutuo.

In secondo luogo, se il debito complessivo accumulato dal contribuente è meno di 120mila euro e il valore complessivo di tutti i suoi immobili è meno di 120mila euro, la sua casa non può essere pignorata.

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In questo caso l’ipoteca deve essere iscritta ed è richiesto un periodo di attesa di 6 mesi. Infine, se il debitore è proprietario solo dell’immobile in questione (e non di altri immobili, anche parzialmente) e se l’immobile è accatastato come immobile residenziale e non classificato come immobile di lusso (cioè non classificato come A/8 o A/9), la casa non può essere pignorata.

In questo particolare scenario, anche se il contribuente ha un debito che è maggiore di 120.000 euro, la sua casa non rischia il sequestro.

Riassumendo, secondo le informazioni fornite sul portale, un’abitazione non può essere pignorata se (in altre parole):

  • il debito è minore di 120mila euro o il valore complessivo dei beni del debitore non va oltre 120mila euro;
  • la casa è di proprietà esclusiva del debitore, il quale vi ha stabilito la propria residenza.

Inoltre, la proprietà non deve essere considerata una proprietà di lusso e deve essere registrata come proprietà residenziale.

Tuttavia, se la casa è inclusa nel patrimonio del debitore, non è tutelata. Recenti interpretazioni giuridiche considerano i debiti tributari come obbligazioni verso i bisogni del nucleo familiare e, pertanto, non sono tutelati dal patrimonio del debitore”.

Di conseguenza, “il fisco è tenuto al pignoramento della casa conferita al patrimonio dal debitore”.

Lo stipendio

Quando a una banca un pignoramento viene notificato, è importante notare che l’ultimo pagamento dello stipendio o della pensione non può essere sequestrato e rimane completamente accessibile.

Il pignoramento dello stipendio avviene o direttamente dal datore di lavoro anteriormente al pagamento erogato al dipendente, oppure dopo che lo stesso sia già stato accreditato alla banca.

Stipendio
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Tuttavia, indipendentemente dalla tempistica, lo stipendio potrebbe essere pignorato solo fino a un massimo di un quinto.

Nel caso in cui il pignoramento dello stipendio si manifesta all’interno della banca, è importante capire che non può incidere su tutti i risparmi accumulati sul conto, purché sotto ai 1.344,21 euro. Il pignoramento si applica solo alla quota che supera tale soglia.

La pensione

Il pignoramento della pensione, analogamente al pignoramento dello stipendio, può avvenire o presso l’ente previdenziale prima della sua erogazione al pensionato oppure dopo che sia già stato accreditato alla banca.

In entrambi i casi, l’importo massimo pignorabile è pari a un quinto della pensione. Se il pignoramento è effettuato presso l’ente previdenziale, il quinto pignorabile deve essere calcolato al netto dell’importo del “minimo vitale” o “superstite”, che equivale a 1,5 volte l’assegno sociale, pari a 672,10 euro.

Pensione
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Ciò significa che la pensione mensile viene prima ridotta del minimo vitale e successivamente viene calcolato il pignoramento del quinto.

7 cose che l’Agenzia delle Entrate non può pignorare: i beni familiari

Ci sono alcuni beni che sono esenti dalla confisca. Questi beni sono indicati come “beni assolutamente inattaccabili” secondo il codice.

Includono articoli come tavoli da pranzo (armadi, sedie, cassettiere), frigoriferi, letti, stufe e fornelli da cucina, indipendentemente dal fatto che siano elettrici o a gas.

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Inoltre, comprendono lavatrici, utensili per la casa e la cucina, oltre a un mobile adatto per riporli.

Sul portale si precisa che tali beni sono considerati essenziali per il debitore e per i suoi familiari con lui residenti, e quindi non possono essere presi dall’ufficiale giudiziario, a meno che non posseggano un rilevante valore artistico o antico.

L’auto di lavoro

Nel caso in cui il veicolo sia utilizzato per motivi di lavoro e il soggetto che ne fa richiesta sia un un professionista o un imprenditore, non è ammissibile imporre la cessazione dell’uso dell’auto.

Polizze vita

È importante notare che le polizze assicurative sulla vita sono completamente immuni al pignoramento richiesto da ogni tipologia di creditore, comprese le autorità fiscali.

La casa e il conto corrente cointestati

Quando si tratta di beni in comproprietà, è importante notare che possono essere sequestrati, ma solo fino alla metà del loro valore totale.

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Nei casi in cui il bene potrebbe essere fisicamente diviso, come un conto corrente condiviso o una casa bifamiliare, questa divisione viene effettuata e l’Agenzia delle Entrate sottopone a esecuzione forzata soltanto il 50% della quota del debitore.

Tuttavia, se il bene non può essere diviso in natura, ad esempio con un appartamento, l’intera proprietà viene venduta e la metà di quanto ricavato viene quindi restituita al comproprietario non debitore.

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