In questo articolo ti spieghiamo il significato di affitto a canone concordato e quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa formula. Ecco i dettagli.
Sono tante le persone che scelgono di andare a vivere in affitto e non in una casa di proprietà. I motivi possono essere diversi e variabili in base al singolo caso della persona. C’è chi non ha ancora la possibilità di attivare un mutuo e sceglie di andare a vivere in affitto, evitando un impegno così grosso.
Molte persone, poi, non sono in possesso di redditi annui così importanti da poter acquistare un immobile di proprietà. Ci sono, poi, scelte diverse anche in base alla situazione occupazionale della singola persona.
Alcuni lavoratori, infatti, sono soggetti a frequenti spostamenti. Chi sa di non poter stare per tutta la vita in un posto, ma di doversi spostare frequentemente a causa del lavoro, ecco che opterà per andare a vivere in affitto nei posti in cui man mano verrà trasferito.
A prescindere da tutti questi discorsi, gli affitti della case sono diventati sempre più cari negli ultimi periodi. Non mancano le polemiche in tal senso. Sono le grandi città del nostro Paese quelle maggiormente soggette a questa situazione. Nelle città più piccole, invece, le possibilità di trovare prezzi abbordabili sono molto più elevate.
In questo articolo, però, vogliamo parlare di una particolare formula in merito all’affitto di un immobile. Ci riferiamo al contratto d’affitto a canone concordato. Di cosa si tratta? Non ti resta che continuare nella lettura del nostro articolo.
Il significato di affitto a canone concordato
Per contratto di affitto a canone concordato si intende una particolare formula prevista dalla legge del nostro Paese, in merito ai contratti di locazione. In pratica, il proprietario dell’immobile e la persona che andrà a vivere in affitto all’interno di quella casa stipulano un contratto con un canone inferiore alla media del mercato.
Questo contratto offre notevoli incentivi e agevolazioni alle varie parti in causa. Analizziamo nei minimi dettagli questa particolare formula di locazione.
Chiariamo subito come questo specifico contratto di locazione non sarà disponibile in ogni zona d’Italia. Il motivo? Questa particolare locazione, infatti, è regolata solo da alcune specifiche amministrazioni comunali che aderiscono a tale formula all’interno dei confini di un determinato comune.
Non sarà, quindi, una opzione percorribile per tutti quanti. Questo è, senza dubbio, lo svantaggio e il limite di questa formula di locazione.
Al netto di tutto ciò, possiamo dire che con un contratto simile il locatore non potrà scegliere in modo autonomo il canone da far pagare al conduttore. La determinazione di esso, infatti, potrà variare di poco ed essere decisa dalle varie associazioni di categoria e dal singolo comune.
Una caratteristica importante dell’affitto a canone concordato riguarda, inoltre, la durata del contratto. Esso dovrà essere di 36 mesi, ma potrà essere prolungato di altri 24 mesi, a seconda delle esigenze delle varie parti in causa.
Nel caso in cui dopo i 36 mesi l’inquilino non avrà intenzione di continuare a vivere in affitto in quella casa, dovrà obbligatoriamente informare il locatore con una raccomandata inviata 6 mesi prima del termine del contratto.
Di seguito, vedremo gli ulteriori vantaggi e svantaggi di questa formula di locazione con un canone concordato. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Vantaggi e svantaggi di questo determinato contratto d’affitto
Il vantaggio principale per l’inquilino è quello di sapere sempre il prezzo d’affitto in anticipo, il quale non potrà mai essere alzato dal locatore per tutta la durata del contratto. Il canone, poi, sarà di gran lunga inferiore rispetto alla media del mercato.
L’altro incredibile vantaggio, poi, ci sarà sul piano prettamente fiscale. Queste agevolazioni varranno sia per il locatore che per il conduttore. Si potrà ottenere una notevole riduzione di imposta sul reddito e anche su quella municipale in riferimento ai vari immobili da affittare.
Oltre a tutto ciò, poi, la tassazione che verrà riservata a un contratto d’affitto a canone concordato potrà essere del 10% e non del 21%, a patto che la città sia altamente abitata o che la casa venga affittata agli studenti iscritti all’università.
Gli svantaggi di questa formula, oltre al fatto che essa sarà applicata solo in determinate zone, sono legati anche alla durata inferiore del contratto rispetto a quelli che avranno un canone libero.
Chi desidera andare a vivere in affitto potrà scegliere se sottostare a questo contratto agevolato, ma con dei limiti, oppure se avere un regolare contratto d’affitto a canone libero.