Arriva l’ennesima rivoluzione POS, ma questa volta in positivo, poiché coinvolge tutte le transazioni sotto i 30 euro. Vediamo cosa cambierà.
L’Associazione bancaria italiana sta per inviare la circolare alle banche convenzionate, la quale contiene tutte le linee guida per attuare l’accordo siglato con il Ministero dell’Economia, nonché con le associazioni degli esercenti, dei circuiti di pagamento e dei gestori delle carte di credito.
Ma cosa è stato stabilito con questo accordo? La riduzione delle commissioni sulle transazioni da 30 a 10 euro.
Questa iniziativa è partita con l’intento di dare ai negozianti, ai ristoratori, agli albergatori e alle PMI informazioni chiare sui costi previsti nei contratti stipulati con banche e circuiti di pagamento.
L’obiettivo è consentire loro di confrontare questi costi e capire qual è l’opzione più vantaggiosa. Dovranno dichiararlo nero su bianco su un modulo standard.
Rivoluzione POS in atto
Questo Protocollo d’Intesa, anche se giuridicamente non vincolante, serve ugualmente per portare alla riduzione delle commissioni di transazione sugli importi inferiori a 30 euro.
D’altronde, nell’ultima legge di bilancio questo intento è stato espresso chiaramente, partendo con l’azzeramento delle commissioni sulle transazioni inferiori a 10 euro.
Non si tratta di un obbligo e né di qualsiasi altra forma di costrizione, che potrebbero essere interpretate alla stregua di un accordo anticoncorrenziale.
Però, la modalità che è stata scelta ha ricevuto il parere favorevole dell’Antitrust. Ci sono voluti sette mesi per raggiungere questo risultato, che non ha precedenti.
L’accordo è stato siglato presso il Ministero dell’Economia, con la partecipazione di diverse associazioni di categoria e prestatori di servizi di pagamento.
Obiettivo dell’accordo è la definizione di un “Protocollo d’Intesa per la mitigazione, maggiore comprensione e comparabilità dei costi di accettazione degli strumenti elettronici di pagamento”.
Se venisse confermato ufficialmente, gli esercenti con ricavi annui inferiori a 400.000 euro beneficeranno di tariffe ridotte sulle transazioni comprese tra 30 e 10 euro.
Meno oneri per i pagamenti sotto i 30 euro
Come da protocollo, banche, operatori di carte e operatori di circuito sono tenuti a incoraggiare gli esercenti ad attuare strategie che riducano al minimo l’impatto delle transazioni di basso valore, nello specifico quelle di importo pari o inferiore a 30 euro.
Queste strategie dovrebbero essere altamente competitive, soprattutto per transazioni con un valore di almeno 10 euro.
Tali iniziative saranno promosse per un minimo di 6 mesi e rimarranno in vigore per non meno di 9 mesi.
Per migliorare la trasparenza, il protocollo impone l’uso di un formato standardizzato per riassumere i termini delle offerte commerciali.
Questo formato ha lo scopo di facilitare un facile confronto tra diverse iniziative commerciali.
Altre riduzione oneri
L’accordo, ritenuto “storico” da Confesercenti, ha le potenzialità per far risparmiare fino a 500 milioni di euro l’anno di provvigioni.
Secondo l’associazione, questo protocollo ridurrà notevolmente le spese per le piccole imprese con un fatturato annuo inferiore ai 400mila euro.
Confartigianato considera questo accordo come una conferma che il dialogo costruttivo tra gli stakeholder può produrre benefici tangibili per le imprese.
Simile alla moratoria del credito durante la crisi del 2008, questo accordo dimostra gli sforzi collaborativi delle organizzazioni imprenditoriali e del sistema bancario per razionalizzare i costi e alleviare gli oneri per gli imprenditori.
FIPE-Confcommercio ha dichiarato che questo accordo è una pietra miliare significativa nel fornire alle imprese maggiore trasparenza e la possibilità di selezionare le opzioni più favorevoli.
Ciò garantirà un eccellente servizio clienti mantenendo anche i costi sotto controllo.