Si parla molto di IT Wallet, una nuova app che dovrebbe andare a sostituire lo SPID. Andiamo a vedere di cosa si tratta esattamente.
A breve, una nuova applicazione debutterà come portafoglio digitale del cittadino. Secondo il rapporto de Il Sole 24 Ore, stiamo procedendo verso un portafoglio IT unificato, sostituendo di fatto l’attuale App IO con una nuova iterazione.
Questo consolidamento semplificherà le operazioni ed eviterà spese inutili da parte dello Stato per mantenere più applicazioni che in ultima analisi servono allo stesso scopo.
Cos’è lo SPID?
Lo SPID è costituito da un insieme di credenziali digitali, composto da username e password, che consente a ogni cittadino italiano di stabilire la propria identità e accedere ai servizi online erogati da soggetti pubblici e privati.
Questo sistema è stato inizialmente concepito nel 2013 con l’obiettivo di razionalizzare l’utilizzo dei servizi online. Successivamente è stato sviluppato dall’Agenzia per l’Italia Digitale ed è stato lanciato ufficialmente nel 2016.
Lo SPID, strumento essenziale per un accesso sicuro ed efficiente ai servizi vitali, è ora accessibile sia ai professionisti che ai privati.
Tale sistema consente agli utenti di svolgere agevolmente una serie di attività, tra cui effettuare pagamenti, accedere alle informazioni sanitarie, effettuare transazioni commerciali, gestire le richieste di benefici e incentivi statali, nonché amministrare il proprio conto INPS.
Inoltre, gli utenti possono utilizzare lo SPID per iscrivere i propri figli a scuola, registrare i contratti, presentare le dichiarazioni dei redditi all’Agenzia delle Entrate e programmare le visite ospedaliere.
Lo SPID può essere richiesto da coloro che hanno compiuto i 18 anni, indipendentemente dal loro stato di residenza. Sono compresi sia i residenti all’estero che i cittadini italiani iscritti all’AIRE.
Il processo di attivazione dello SPID può essere avviato dai soggetti residenti all’estero o iscritti all’AIRE selezionando la modalità di riconoscimento designata, tipicamente indicata dal simbolo “UE” o dal simbolo rappresentativo della comunità globale.
Possono richiedere lo SPID i soggetti stranieri residenti in Italia, compresi quelli con permesso di soggiorno in corso di validità.
Tuttavia, è importante notare che l’attivazione dell’identità digitale non può essere avviata utilizzando il permesso di soggiorno come forma di documentazione.
Il permesso di soggiorno può invece essere utilizzato per acquisire la carta d’identità italiana, che è un prerequisito per la procedura di richiesta SPID.
IT Wallet sostituirà lo SPID?
Il documento non è ancora stato diffuso al pubblico; tuttavia, come riporta Il Sole 24 Ore, il Governo sta attualmente avviando una ristrutturazione dell’identità digitale.
Questa riorganizzazione include lo sviluppo di una nuova applicazione che fungerà da portafoglio digitale del cittadino, comprendendo tutte le informazioni personali rilevanti.
Attualmente i privati hanno la possibilità di scegliere tra diversi sistemi per accedere ai servizi della Pubblica Amministrazione, quali SPID, CIE e CNS.
Tuttavia, in futuro, verrà implementata un’unica applicazione che semplificherà questo processo.
All’interno sono contenute le versioni digitali dei documenti di identità e della tessera sanitaria. A tempo debito, anche la patente di guida.
Per quanto riguarda l’aspetto della tempistica, una testata economica ha riferito che a luglio sarà emanata una prossima normativa, che fungerà da precursore per i successivi decreti attuativi.
Si prevede che un’iterazione iniziale, non conclusiva, sarà disponibile nel dicembre 2023, mentre la versione finale dell’applicazione dovrebbe essere introdotta entro il 30 giugno 2024.
È da notare che ciò avverrà prima dell’arrivo dell’app di identità digitale europea, prevista per il 2026, ma manterrà la compatibilità con l’app di cui sopra.
Il futuro dello SPID alla luce dell’attivazione di IT Wallet rimane incerto. Al momento non ci sono risposte definitive.
Non sarebbe logico che l’esecutivo continuasse a investire fondi nel mantenimento di piattaforme multiple per l’accesso ai servizi digitali forniti dalla pubblica amministrazione, poiché ciò comporterebbe una spesa ingiustificabile.
Mario Nobile, nuovo direttore generale di AgID, suggerisce che lo SPID potrebbe rappresentare una preziosa opportunità per offrire servizi aggiuntivi, come quelli bancari o assicurativi.
Per fare un esempio pratico, lo SPID potrebbe essere potenzialmente utilizzato per la compilazione automatica ed efficiente di documenti, come quelli necessari per l’impostazione di domiciliazioni ricorrenti su conto corrente.
Tuttavia, è importante notare che attualmente queste possibilità sono solo teoriche.