La dichiarazione IMU è obbligatoria, così come il suo pagamento nei tempi stabiliti. Ma se avviene in ritardo? Niente paura: con 5 euro il problema si risolve.
L’Imposta Municipale sugli Immobili, nota anche come IMU, è stata introdotta dall’amministrazione Monti nell’ambito dell’iniziativa Salva-Italia nel 2011.
Questa imposta viene riscossa a livello locale ed è applicabile alle persone fisiche che possiedono proprietà immobiliari.
Il suo stato operativo è iniziato nei primi mesi del 2012. Inoltre, è rimasto valido per il luogo di residenza principale fino all’anno 2013.
Dal 2011 la normativa IMU ha subito numerose modifiche, l’ultima delle quali è intervenuta nella Legge di Bilancio 2020.
Questo emendamento ha abolito la TASI e l’ha integrata di fatto nell’IMU. Di seguito parleremo di cosa accade se l’IMU viene pagata in ritardo e di come rimediare.
Quando si paga l’IMU?
Entro il termine del 30 giugno 2023, ai residenti in Italia è stata data la possibilità di presentare la dichiarazione IMU per entrambi gli anni d’imposta 2022 e 2021. Questa data specifica segna l’ultimo giorno per completare questo requisito.
In base alla normativa vigente, è tassativo presentare la dichiarazione entro la fine del mese di giugno dell’anno successivo. Questo obbligo si applica esclusivamente alle persone che soddisfano uno dei seguenti criteri:
- durante il periodo d’imposta designato, gli immobili posseduti hanno subito una diminuzione dell’imposta IMU;
- l’amministrazione locale, in cui è situato l’immobile soggetto all’IMU, non dispone di dati sufficienti per calcolare con precisione l’imposta dovuta dal contribuente.
Quali sono le conseguenze per le persone che non hanno adempiuto a queste responsabilità? Per quei cittadini che non hanno ancora adempiuto all’obbligo di presentare la dichiarazione IMU 2023 e/o 2022, quali azioni possono intraprendere?
Per fortuna, esiste un mezzo per standardizzare e stabilizzare la propria situazione: bastano solo 5 euro.
Dichiarazione IMU, con 5 euro viene il risolto il problema del mancato pagamento
Per i soggetti che non hanno presentato la prevista dichiarazione IMU 2023 e 2022 entro il 30 giugno esiste la possibilità di rettificare la propria situazione.
Ai cittadini che hanno presentato la dichiarazione oltre il termine, secondo la disciplina prevista dalla normativa italiana, è concesso un termine di 90 giorni per adempiere a tale obbligo.
Per ottemperare a tale obbligo, ai cittadini è assegnato il termine del 28 settembre 2023. Il mancato rispetto di tale termine comporterà una sanzione pari al dieci per cento del minimo.
Secondo la normativa fiscale, la sanzione minima prevista è fissata in 50 euro. Di conseguenza, i soggetti che non hanno ancora adempiuto all’obbligo di presentazione della dichiarazione avranno la possibilità di farlo con una sanzione di soli 5 euro.
Se il soggetto non presenta la dichiarazione entro 90 giorni, l’inadempimento sarà accertato e sarà applicata la sanzione completa.
Per ogni singola dichiarazione è prevista una sanzione, il che significa che il cittadino che non presenta né la dichiarazione IMU 2023 né la dichiarazione 2022 incorre in una doppia sanzione.
Allo stesso tempo, le persone che formalizzano con successo il loro status prima del 28 settembre saranno soggette a una doppia sanzione minima di 10 euro.
Si precisa che spetta al Comune in cui sono ubicati gli immobili soggetti all’imposta comunale unica provvedere ai necessari adempimenti.