Dopo le modifiche apportate a luglio, le pensioni hanno subito in determinati casi rettifiche in aumento o vere e proprie penalizzazioni. Ecco chi sono i fortunati e chi no.
Il dossier sulle pensioni è sempre al centro del dibattitto politico e all’attenzione dei lavoratori italiani che puntano ad avere chiarimenti e a sciogliere i dubbi. Dopo la revisione del sistema previdenziale avvenuta a luglio, a partire dal mese di agosto alcuni pensionati potranno vedersi rettificato l’assegno previdenziale in aumento o in diminuzione. A beneficiare degli incrementi saranno coloro che percepiscono trattamenti di importo basso e coloro che hanno diritto a percepire la quattordicesima.
A partire dal mese di luglio sono state apportate delle modifiche al sistema pensionistico, di conseguenza ad agosto gli assegni previdenziali saranno più o meno sostanziosi. Chi non ha ricevuto gli incrementi previdenziali dei trattamenti minimi a luglio guadagna molto di più ad agosto.
Il governo è intervenuto aumentando le pensioni minime, portandole da 564 euro a 572 euro e per gli ultra-settantacinquenni l’importo degli assegni è aumentato da 564 euro a 600 euro. Inoltre, è stato predisposto l’accredito degli arretrati a partire dall’inizio dell’anno 2023, come previsto dalla Legge di Bilancio.
Gli incrementi dei trattamenti previdenziali minimi avrebbero dovuto essere pagati a luglio a tutti i beneficiari che ne hanno diritto, ma non tutti hanno ricevuto l’accredito. Per questo, chi non ha ricevuto l’incremento del proprio assegno previdenziale a luglio lo vedrà a partire dal mese di agosto. Gli arretrati spettanti saranno accreditati a partire dal mese di agosto: è quanto è stato comunicato dall’Inps. Gli arretrati sono relativi alle rivalutazioni dei trattamenti previdenziali minimi, per cui i beneficiari delle pensioni minime riceveranno l’accredito dell’assegno mensile e di tutti di arretrati spettanti a partire dal mese di gennaio.
Tutti coloro che riceveranno l’accredito del rimborso 730 spettante potranno beneficiare di un assegno previdenziale più sostanzioso. I rimborsi ai titolari degli assegni pensionistici vengono riconosciuti direttamente dall’Istituto Nazionale di previdenza Sociale. Il rimborso viene accreditato il secondo mese successivo alla data di consegna dell’istanza. Ciò implica che un pensionato che ha trasmesso il 730 entro la fine di maggio riceverà il rimborso ad agosto. Chi presenta il 730 a luglio, riceverà il rimborso a partire dal mese di settembre e così via.
Oltre alla platea di pensionati che riceverà assegni previdenziali più sostanziosi a partire dal mese di agosto, ci saranno anche i pensionati che saranno penalizzati.
Ad agosto ci perdono i pensionati che sono stati soggetti ai controlli sui trattamenti di reversibilità e che sono obbligati a rimborsare le somme ricevute indebitamente. Dopo l’emissione della sentenza della Corte Costituzionale, l’INPS ha deciso di avviare i controlli sulle pensioni di reversibilità. L’ammontare spettante deve essere decurtato per la quota maggiore in base alla cumulabilità con altri redditi da lavoro.
Il nuovo sistema di uscita in anticipo dal mercato occupazionale potrebbe prevedere penalizzazioni degli importi finali dell’assegno previdenziale a causa del tasso di ricomputo.