Sono molte le soluzioni che si stanno cercando di adottare per combattere l’inquinamento atmosferico. Una delle ultime proviene dall’utilizzo di una pianta la quale, una volta inserita lungo i bordi delle strade, potrebbe apportare un grande beneficio all’ambiente. Ma vediamo insieme di cosa si tratta.
All’interno di aree con traffico intenso, sono state aggiunte delle varietà cespugliose le quali, in base a ciò che affermano i ricercatori, sono in grado di diminuire le inondazioni oppure di raffreddare gli edifici.
Per cercare di combattere l’inquinamento, si sta utilizzando una pianta da esterno sempre verde, il Cotognastro o il Cotoneaster Franchetii, un tipo di pianta di origine asiatica, caratterizzata da foglie molto piccole di colore grigio verde e che possiede dei fogli bianchi, sfumati rosa, e che, durante il periodo estivo, si trasformano in frutti di color arancio rosso ovoidali.
Si tratta di una pianta capace di assorbire l’inquinamento presente all’interno di strade trafficate, proprio in base a ciò che hanno affermato i vari esperti di orticoltura.
Questa è una scoperta fatta dagli scienziati della Royal Horticultural Society i quali hanno preso sotto esame l’efficacia di ogni siepe per quanto riguarda l’assorbimento dell’inquinamento atmosferico, andandolo a confrontare con vari arbusti come il cedro rosso occidentale, il biancospino e il cotoneaster.
Lo studio, il quale appartiene ad un lavoro dell’ente di beneficenza il cui scopo è quello di diminuire problemi ambientali legati all’inquinamento atmosferico oppure alle ondate di calore o alle innondazioni, è stato in grado di scoprire le qualità di questi cespugli capaci di portare i benefici sia negli spazi verdi che nei giardini.
All’interno di strade in cui il traffico è molto intenso, il Cotoneaster Franchetii risulta essere più efficace del 20% nell’assorbimento di inquinamento a differenza di altri arbusti.
Un risultato su cui ha voluto dire il suo parere anche la ricercatrice principale, ossia la dottoressa Tijana Blanusa la quale ha affermato che sulle strade principali cittadine in cui è presente un traffico intenso, si è scoperto che le specie che hanno una chioma più complessa e molto più densa risultano essere dei più efficaci,
“Sappiamo che in soli sette giorni una siepe fitta e ben gestita lunga 1 metro assorbirà la stessa quantità di inquinamento che un’auto emette per un viaggio di 500 miglia”.
Secondo la dottoressa, il Cotoneaster risulta essere il prodotto perfetto che deve essere piantato sul bordo delle strade più trafficate mentre, all’interno di zone dove è importante dare un aiuto alla natura, una soluzione potrebbe essere quella di utilizzare un mix di specie.
Inoltre, un sondaggio portato avanti su 2056 soggetti è stato in grado di rilevare che un terzo di loro ha subito delle conseguenze a causa dell’inquinamento atmosferico e soltanto il 6%, sta cercando delle misure da attuare all’interno dei propri giardini così per diminuire il pericolo ad esso connesso.
Molti sono i sondaggi che sono stati fatti sull’argomento.
Uno di questi afferma che per l’86% degli intervistati sta molto a cuore ogni questione ambientale mentre, per il 78% degli intervistati, i cambiamenti climatici sono molto preoccupanti.
Il direttore scientifico e delle collezioni di RHS, il professore Alistair Griffiths, afferma che più i giorni vanno avanti e più si riescono ad identificare delle nuove “super piante” che possiedono delle qualità uniche e che, nel momento in cui vengono unite con altre piante, riescono a dare i benefici maggiori mentre, allo stesso tempo, sono perfetti anche per creare habitat in cui la fauna selvatica può trovare rifugio.
Egli continua affermando di avere scoperto che la copertura murale dell’Edera è perfetta per rinfrescare gli edifici e il biancospino insieme al ligustro riescono ad attenuare le piogge estive molto intense, diminuendo anche la probabilità che si verifichino delle innovazioni localizzate.
Quindi, se tutte queste vegetazioni venissero piantate all’interno di spazi verdi e giardini, in posti in cui tali problematiche risultano essere abbastanza diffuse, si potrebbe trovare una soluzione a tutte le conseguenze provocate dal cambiamento climatico .