Qual è il percorso di studi da seguire per diventare un insegnante di sostegno? Quali sono i compiti che tale professione implica? Queste sono le domande a cui cercheremo di dare risposta nel testo che segue.
Attraverso questa mini guida, affronteremo il lavoro di un insegnante di sostegno, del percorso per diventare tale e di tutto ciò che si nasconde dietro questo impiego in particolare.
La professione dell’insegnante di sostegno è molto importante per le scuole nel nostro Stato.
Questo ruolo in genere viene assegnato all’interno di classi in cui sono presenti bambini disabili, anche se il suo lavoro risulta essere rivolto all’intera classe.
Un insegnante di sostegno quindi va a favorire sull’integrazione nella didattica inclusiva nella scuola sia dei bambini disabili che di tutti gli altri presenti nella stessa aula scolastica.
Quindi, in base a ciò che abbiamo potuto capire, la funzione di un insegnante di sostegno è quello di rendere favorevole, aiutato dagli altri insegnanti, la realizzazione di una strategia di didattica inclusiva, utilizzando dei metodi specifici indirizzati all’integrazione scolastica, dei metodi che vengono studiati basandosi su ogni caratteristica della classe.
Sotto questo punto di vista, è possibile considerare un insegnante di sostegno quasi come un mediatore pedagogico che ha un ruolo molto importante nel gestire le classi.
Entro e non inoltre il 31 ottobre di ogni anno, il GLO, ossia il Gruppo Operativo di Lavoro per l’Inclusione, a cui appartiene l’insegnante di sostegno con altri docenti della classe, compilano un Piano Educativo Individualizzato, ossia il PEI.
Si tratta di un documento molto importante per fare in modo che l’alunno disabile possa essere incluso all’interno della classe, un documento in cui si vanno a stabilire tutti gli obiettivi didattici dopo essersi consultati con i medici che seguono il piccolo e con la famiglia del bambino.
Per ottenere il titolo di insegnante di sostegno, bisogna seguire un percorso di specializzazione strutturato attraverso la forma del tirocinio formativo attivo, ossia il TFA.
Per aver libero accesso al TFA è importante essere in possesso alcuni requisiti che si sviluppano durante gli anni di studio all’università.
Per avere libero accesso ai percorsi di specializzazione per la scuola primaria o per la scuola dell’infanzia, ecco quali sono i requisiti necessari:
Per accedere ai percorsi di specializzazione all’interno della scuola secondaria sia di primo che di secondo grado, è importante avere i seguenti requisiti:
Fino al 2024, per gli ITP, il requisito fondamentale per accedere risulta essere il diploma che permette di poter essere inserito all’interno della classe di concorso.
Coloro che hanno intenzione di diventare insegnanti di sostegno, devono sapere che i corsi di specializzazione risultano essere a numero chiuso.
La prova si divide in tre fasi:
Chi riesce a superare la prova di accesso, può andare avanti frequentando un corso di specializzazione in cui si vanno a seguire 60 CFU da portare a termine entro un arco di otto mesi.
In genere, i corsi hanno termine entro e non oltre il 30 giugno dell’anno in corso mentre, per quanto riguarda i laboratori e i tirocini, è presente un obbligo integrale nella presenza diagnosi attività in previsione.
Fino al 31 dicembre del 2024, tutti gli aspiranti che hanno concluso almeno tre anni di servizio, possono accedere in maniera diretta ad ogni percorso di specializzazione sul sostegno
Per essere pronti a sostenere tutte le prove d’esame che il concorso TFA sostegno didattico 2023 propone, un’idea potrebbe essere quella di utilizzare i vari kit che si trovano online.
Stiamo facendo riferimento a dei prodotti che comprendono numerosi manuali ed esercizi che potrebbero essere di grande aiuto.
Si tratta di soluzioni a cui interno troviamo un manuale teorico di sostegno in cui viene riassunto tutto ciò che è stato affrontato durante il percorso di studi, insieme a degli esercizi che permetteranno, ad ogni aspirante insegnante, di essere preparato all’esame che sta per affrontare.
Per ottenere un incarico di ruolo come insegnante di sostegno, è importante superare ogni concorso il quale, di tanto in tanto, viene indetto dal Ministero dell’Istruzione.
Al di fuori della missione in ruolo, è possibile effettuare l’accesso attraverso la messa a disposizione andando ad inviare delle candidature spontanee presso ogni istituto scolastico, così da avere la possibilità di lavorare come supplente sui vari ruoli vacanti di sostegno.