Accendere l’aria condizionata in auto in determinate situazioni può costare parecchio in termini di soldi. Infatti, la multa arriva fino a 400 euro.
Siamo in estate e, ovviamente, ognuno di noi cerca un modo per rendere meno opprimente il caldo.
C’è chi usa il classico ventilatore, anche se serve a ben poco quando le temperature sono elevate, mentre i più fortunati si rinfrescano grazie all’aria condizionata.
Che l’aria condizionata sia l’unica soluzione efficace al caldo è assodato, ma non può essere usata in maniera impropria, soprattutto quella dell’automobile.
Infatti, multe parecchio salate attendono chi accende nel modo sbagliato l’aria condizionata dentro l’auto.
Quindi, fai attenzione a quanto afferma il Codice della Strada e al tuo modo di comportarti con questo fondamentale mezzo di trasporto e ogni accessori al suo interno.
L’aria condizionata proviene da macchine termiche, le quali hanno dentro un fluido refrigerante che rinfresca l’aria dell’ambiente intorno.
In tutte le nostre auto, e i mezzi di trasporto in generale, l’aria condizionata venne istallata verso la fine del 1930. Fu un colpo di fortuna per noi automobilisti, perché adesso abbiamo un valido alleato contro il caldo.
Ai giorni nostri, pensare di viaggiare in un’auto che non ha l’aria condizionata è impossibile, soprattutto se i viaggi sono lunghi durante l’estate e i raggi del sole diventano bollenti.
Ma c’è un fatto che in pochi conoscono: se accendiamo l’aria condizionata dentro l’auto in determinate occasioni rischiamo seriamente una multa salata. Lo dice a chiare lettere il Codice della Strada.
Dobbiamo, quindi, entrare nei dettagli con questo articolo, evitando così di infrangere le regole. È un modo per essere consapevoli delle norme che abbiamo in Italia.
Una regola è in vigore dal 2007 e si trova nel Codice della Strada. La regola dice questo: non possiamo tenere aperta l’aria condizionata dentro la nostra auto quando siamo fermi.
La norma ha subito una modifica col passare degli anni, come nel 2010, nel 2014 e, infine, nel 2022. Ciò che è cambiato è l’ammontare delle sanzioni.
Secondo l’art. 157 del Codice della Strada, la sanzione va da 223 a 440 euro. Ciò ha un solo scopo: tutelare l’ambiente, poiché un’automobile o qualsiasi mezzo a quattro ruote con l’aria condizionata accesa non fa altro che inquinare tantissimo l’ambiente.
Questa regola ha valore quando l’auto è in sosta, ossia quando siamo fermi da un bel po’ di minuti e abbiamo lasciato l’auto accesa.
Non ci sono sanzioni nel caso in cui siamo fermi allo stop, vicino a un incrocio, di fronte al semaforo rosso oppure alle strisce pedonali.
Il motivo è perché si tratta di un arresto momentaneo; quindi, possiamo tenere l’aria condizionata accesa senza rischiare multe o sanzioni.
Non è soltanto la legge italiana che impone multe ai trasgressori di questa regola. Anche in altri paesi non mancano le sanzioni quando il condizionatore resta acceso mentre l’auto è in sosta.
La differenza tra questi Paesi e il nostro è che le multe sono notevolmente più basse: a Londra chiedono 22 euro a, mentre a Madrid 100 euro. Questi sono soltanto alcuni esempi.
Giusto a titolo informativo, le prime auto che avevano il condizionatore d’aria integrato sono apparse per le strade nel 1939. Per essere precisi, si trattava delle auto Packard.
Eppure, la loro invenzione risale a molto tempo prima, ossia nel 1902. Il primo sistema di raffreddamento, infatti, si deve a Willis Haviland Carrier, che lo utilizzò per le macchine da stampa in modo da controllare umidità e temperatura.
Non mancano, però, intuizioni e tentativi che risalgono a epoche antecedenti la nostra. Spulciando alcuni dati storici, sia i Cinesi che gli antichi Egizi erano riusciti a intuire qualcosa in merito.