In caso di affitto, come scaricare la spesa dal modello 730 o dalla dichiarazione dei redditi? Visto che sono poche le persone informate, andiamo a dare tutte le informazioni necessarie.
Complimenti, hai sottoscritto il tuo primo contratto di affitto. Ora che ti sei impegnato a versare al tuo padrone di casa un pagamento mensile di poche centinaia di euro, è importante considerare l’impatto che ciò avrà sulle finanze della tua famiglia.
Naturalmente, potresti sperare che il governo offra qualche aiuto sotto forma di contributi, agevolazioni o detrazioni fiscali.
E infatti, la legge prevede la possibilità di detrarre le tasse dall’affitto in alcuni casi. Di queste detrazioni possono beneficiare una vasta gamma di soggetti, dai giovani e studenti universitari che vivono fuori sede, ai dipendenti che si sono trasferiti per motivi di lavoro.
In questo articolo ti guideremo su come usufruire di queste detrazioni e risparmiare sull’importo che dovrai versare all’erario a fine anno.
Prima di entrare nei dettagli, vale la pena notare che il termine corretto, come definito dalla legge, non è affitto ma locazione.
È importante tenere presente questa distinzione, poiché il termine “affitto” si riferisce specificamente a immobili commerciali e a tutti i beni che generano reddito.
Come scaricare la spesa dell’affitto dalla tasse
Se vuoi detrarre l’affitto dalle tasse, ci sono un paio di passaggi che devi seguire. Innanzitutto, assicurati di avere un contratto scritto per il contratto di locazione.
Quindi, assicurati di registrare il contratto con l’Agenzia delle Entrate. Non è possibile detrarre alcun affitto illegale o non registrato. Se non sei sicuro di come stipulare un contratto del genere, chiedi consulenza a un esperto.
Dopo aver messo tutto nero su bianco con il tuo padrone di casa, è il momento di annotare l’importo che hai pagato nel modello 730 o nella tua dichiarazione dei redditi.
Per compilarlo correttamente, basta dare una buona lettura alle istruzioni per la compilazione della dichiarazione dei redditi (sono allegate, ovviamente). Tieni presente che queste istruzioni tendono a cambiare leggermente di anno in anno.
L’invio della prova di pagamento all’Agenzia delle Entrate non è obbligatorio, ma è sicuramente consigliabile conservarla per almeno cinque anni.
In questo modo, se ci sono dei controlli casuali, l’avrai sempre a portata di mano per dimostrare che hai effettivamente effettuato il pagamento.
Per provare i tuoi pagamenti, puoi utilizzare i tuoi estratti conto bancari che mostrano il bonifico effettuato al proprietario.
E se hai pagato in contanti, assicurati di ottenere una ricevuta di pagamento dal proprietario. Anche se utilizzi metodi di pagamento tracciabili, il locatore è comunque tenuto a fornire una ricevuta su richiesta dell’inquilino.
Ricorda solo che per pagamenti superiori a 3mila euro, dovrai sempre fare un bonifico bancario e non sarà possibile una quietanza con bollo.
Canone affitto: come va dichiarato dal padrone di casa
Quando si tratta di inquilini, gli affitti possono effettivamente essere una detrazione fiscale poiché contano come un costo.
Tuttavia, per i proprietari, è tutta un’altra storia. Tali affitti sono considerati importi imponibili, il che significa che devono essere riportati nella dichiarazione dei redditi che viene inviata all’Agenzia delle Entrate.
Quando si tratta di calcolare il reddito fondiario, è importante considerare l’affitto specificato nel contratto di affitto piuttosto che l’importo effettivo ricevuto.
Nel modello REDDITO, il canone da dichiarare deve comprendere gli eventuali conguagli automatici in base all’indice ISTAT, nonché gli eventuali oneri aggiuntivi percepiti in caso di sublocazione.
Ma ricorda, l’importo indicato non dovrebbe coprire costi aggiuntivi come spese condominiali, utenze, servizi di portineria, uso dell’ascensore, riscaldamento e altre spese simili che potrebbero essere incluse nel prezzo di affitto.
Quando si utilizza il modello PF REDDITO (e anche nel 730 parte B), è importante citare sempre l’immobile locato, a meno che non sia inerente ad alcuna attività di impresa, anche se solo occasionale.
Nella compilazione della sezione “Canone di locazione” accertati di includere quanto segue:
- 95% del canone annuo se vige il regime fiscale ordinario;
- 75% del canone se vige il regime fiscale regolare e l’immobile si trova nel centro di Venezia o nelle isole della Giudecca, Murano o Burano;
- 100% del canone se scegli il regime della cedolare secca;
- 65% del canone di locazione se l’immobile è ritenuto storicamente o artisticamente significativo ai sensi del regime tributario ordinario.
E se l’inquilino è in ritardo coi pagamenti?
Nel caso in cui l’inquilino sia in ritardo con i pagamenti, i canoni arretrati devono essere comunque riportati nella dichiarazione dei redditi.
Ciò significa che saranno presi in considerazione nel calcolo del reddito imponibile, a meno che un ordine ufficiale di sfratto non sia stato emanato da un giudice.
Sarai felice di sapere che puoi ricevere un credito d’imposta per l’importo delle tasse che hai pagato sull’affitto scaduto.
Tale credito viene concesso in base alla valutazione effettuata durante il processo legale di convalida di uno sfratto per mancato pagamento.
Quindi, in pratica, se stai guadagnando denaro affittando case e non hai effettivamente ricevuto il pagamento, non conta per il tuo reddito fino a quando l’intero processo di sfratto non è terminato.
Ma una volta approvato lo sfratto, devi iniziare a pagare le tasse su quegli affitti, anche se non hai ancora ricevuto i soldi.
Una volta convalidato lo sfratto, è imponibile solo la rendita catastale ricalcolata, ed è previsto un credito d’imposta per le imposte pagate sull’affitto non realizzato.
Nella compilazione del modulo di dichiarazione (RENDITO o 730), non è necessario inserire eventuali canoni (provenienti da contratti di affitto di immobili residenziali) che non hai percepito perché l’inquilino è in ritardo con i pagamenti.
Questo solo se hai completato con successo il processo di sfratto per mancato pagamento prima della scadenza per presentare la dichiarazione. In questa situazione è comunque necessario dichiarare la rendita catastale.