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È vero che la prima casa non è mai pignorabile? Sì, ma soltanto in questi casi

Molti proprietari sono convinti che la prima casa non è mai pignorabile. In tanti casi è vero, ma ci sono delle eccezioni.

Casa pignorabile – oipamagazine.it

Molte persone credono che la prima casa sia faccia parte del novero degli immobili che non possono essere pignorati per legge. Non è del tutto vero. La situazione di impignorabilità entra in gioco solo in determinate situazioni.

Quando si tratta di creditori privati ​​come banche, associazioni condominiali e fornitori, vige la consueta regola del pignoramento.

Tuttavia, quando si tratta dell’Agenzia delle Entrate, potrebbero esserci alcune limitazioni da considerare.

I creditori privati ​​hanno la completa libertà di adottare tutte le misure necessarie per recuperare la totalità del loro credito. Non è necessario soddisfare alcun requisito minimo per esercitare tale diritto.

Inoltre, non ci sono restrizioni al pignoramento di un’abitazione attualmente occupata da un bambino o da una persona con disabilità. Ciò include situazioni in cui il debitore non è in grado di assicurarsi un alloggio alternativo.

Prima casa: può essere pignorata?

Quando si parla di debiti privati, è importante sapere che la prima casa è a rischio pignoramento. Prendiamo, ad esempio, i debiti nei confronti di banche o società finanziarie: non ci sono restrizioni o tutele per i debitori (sì, anche se sono essi stessi creditori).

Non esiste infatti una soglia minima per il pignoramento, il che significa che i creditori possono andare avanti e avviare procedure di esecuzione forzata anche per il più piccolo dei debiti.

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Ma, d’altra parte, i creditori non stanno proprio cogliendo al volo l’opportunità di sottoporsi a questa procedura.

È un processo costoso e dispendioso in termini di tempo, che comporta molte incertezze e in genere richiede molto tempo per essere completato.

I creditori sono generalmente aperti a proposte che offrano loro l’opportunità di rimborsare una parte del debito entro un determinato e breve lasso di tempo. Ciò potrebbe includere opzioni come la liquidazione del saldo o la cancellazione.

Quando è pignorabile la prima casa?

Solo perché tu lo sappia, non esiste una regola contro il pignoramento della prima casa di qualcuno se ha un bambino piccolo o una persona disabile che vive lì.

E non importa se il debitore è finanziariamente in grado di acquistare un altro immobile o pagare un affitto, non serve come motivo per fermare il pignoramento.

Naturalmente, tutto ciò è applicabile solo se il creditore dispone di un documento legalmente vincolante (come una nota, un contratto o un’ingiunzione) in suo possesso.

Pignoramento prima casa: come avviene?

Per dare vita al pignoramento di una proprietà, il creditore deve possedere un documento legalmente vincolante (come una sentenza del tribunale, un ordine ufficiale, una cambiale o un mutuo).

Quando si tratta di pignorare la prima casa, ci sono alcune regole e regolamenti da tenere a mente. Il D.P.R. N. 602/1073 (artt. 76 e ss.) indica tutti i dettagli sui limiti e le condizioni per l’espropriazione dei beni immobili. Quindi, è importante conoscere i dettagli prima di iniziare.

Se devi dei soldi a qualcuno, il creditore è obbligato a inviarti l’atto di precetto, ossia un avviso che ti dice che entro 10 giorni devi pagare.

Entro 90 giorni da questo avviso, il creditore, tramite l’ufficiale giudiziario, è tenuto a notificarti l’atto di pignoramento immobiliare, portandolo a conoscenza ai cointestatari del bene eventuali.

Pignoramento-oipamagazine.it

Anche se potrebbe non essere un requisito rigoroso, in genere si consiglia di iscrivere l’ipoteca sulla residenza principale prima che abbia luogo qualsiasi procedura di pignoramento.

La buona notizia è che non devi affrontare il fastidio di avvisare nessuno di questo. Facendo questo semplice passo, il creditore ha il via libera per procedere con il recupero della proprietà, anche se è stata venduta a qualcun altro.

Pignoramento prima casa: quando l’Agenzia delle Entrate può farlo?

Secondo la normativa vigente, l’Agenzia delle Entrate ha il potere di pignorare un immobile se il debito è superiore o uguale a 20.000 euro.

Ma non preoccuparti, questo non significa che la tua casa verrà venduta o portata via. È solo un modo per garantire il credito del debitore sulla proprietà e impedire a eventuali estranei di pignorarlo. Naturalmente, l’Agenzia è tenuta a informarti di questa azione attraverso un avviso formale.

La “prima casa” non è quella effettivamente impignorabile, ma solo l’immobile in cui vivi effettivamente. A patto che utilizzata per scopi residenziali ed essere il luogo in cui vivi e risiedi.

In altre parole, la prima casa non può essere pignorata a patto che:

  • sia l’unica che possiedi (quindi non devi avere altri immobili);
  • l’abitazione deve risultare destinazione catastale abitativa (niente bene di lusso, niente accatastamento in categoria A/8 – Abitazioni in ville – oppure A/9 (palazzi prestigiosi a livello storico o artistico, castelli).

L’unicità di un immobile non viene compromessa se garage, posti auto, cantine e altri servizi della casa non vengono registrati separatamente.

Inoltre, esiste una specifica circostanza in cui il pignoramento non può essere eseguito se il creditore è l’Agenzia delle Entrate.

Ciò si verifica se l’importo del debito è inferiore a 120.000 euro o se il valore totale del patrimonio immobiliare del debitore è inferiore a 120.000 euro nella contabilizzazione di eventuali passività in essere.

Se hai a che fare con un creditore privato, questi ha la libertà di pignorare i tuoi beni senza alcun obbligo di soddisfare una soglia minima di debito.

Secondo il decreto del Ministro dei Lavori Pubblici del 2 agosto 1969, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 27 agosto 1969, esistono alcune condizioni per l’esproprio immobiliare.

In sostanza, se l’importo del credito supera i 120.000 euro, esclusi i casi di cui alla lettera a), allora l’esproprio può procedere.

Inoltre, se l’ipoteca di cui all’articolo 77 è iscritta da almeno sei mesi senza che il debito sia stato estinto, può essere avviato il procedimento espropriativo.

Se il valore dei beni, determinato ai sensi dell’articolo 79 e sottratte le passività ipotecarie che prevalgono sul credito in questione, scende al di sotto dell’importo indicato al comma 1, il concessionario non procede all’espropriazione dell’immobile.

Se hai più di 20mila euro di debiti, puoi far ipotecare l’unico tuo immobile, ossia il luogo in cui vivi attualmente. L’Agenzia può anche pignorare il diritto d’uso dell’immobile o la proprietà stessa con le stesse modalità.