Uno dei bonus più apprezzati dai consumatori italiani è il bonus mobili. Di cosa si tratta? A quanto ammonta? Andiamo ad analizzarlo.
Uno dei benefici fiscali più apprezzati dalla popolazione italiana è il Bonus Mobili ed Elettrodomestici. Tale incentivo prevede una detrazione Irpef del 50% per le spese effettuate negli anni 2022, 2023 e 2024.
La detrazione può essere scaglionata in dieci rate annuali, con un limite massimo di 10.000 euro per il 2022, 8.000 euro per il 2023 (il massimale è stato innalzato durante l’iter di approvazione della Legge di Bilancio alla Camera) e 5.000 euro per il 2024.
Per completare la transazione, le persone hanno la possibilità di saldare il pagamento tramite bonifico bancario o utilizzando una carta di debito o di credito.
È severamente vietato l’uso di assegni bancari, contanti e metodi di pagamento alternativi.
Ora, approfondiamo il processo specifico di come si può richiedere questo metodo di pagamento e identificare le persone idonee che vi hanno accesso.
Bonus mobili: come funziona?
È stata diffusa dall’Agenzia delle Entrate la circolare n. 17/E, contenente linee guida esaustive in merito al bonus mobili.
Questa circolare fornisce tutte le informazioni necessarie in merito alle detrazioni ammissibili, agli acquisti richiesti e alla documentazione da presentare per poter usufruire di questa particolare iniziativa legata alla casa.
È importante sottolineare che sono disponibili altri incentivi, come il Bonus Verde, il Sismabonus, il Bonus Barriere Architettoniche, l’Ecobonus, il Superbonus, il Bonus Colonne Ricarica e la domotica.
In questo articolo la nostra attenzione sarà rivolta al Bonus Mobile, approfondendo le specificità di questa particolare misura.
L’inclusione del bonus mobili consente una detrazione del 50% sulle spese legate all’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici per arredare un immobile in fase di ristrutturazione.
I limiti di spesa
Come dicevamo, sono previsti specifici limiti di spesa per ogni anno: 10mila euro per il 2022, 8mila euro per il 2023 e 5mila euro per il 2024.
Conseguentemente l’importo della detrazione è passato da 5mila euro a 4mila euro nel presente anno, e scenderà ulteriormente a 2.500 euro nell’anno successivo.
Per poter beneficiare del Bonus, il contribuente deve aver sostenuto spese relative ad interventi edilizi o aver pagato le prestazioni di un professionista o gli oneri di urbanizzazione.
L’accesso al Bonus sarà negato se le spese sono state sostenute da due contribuenti distinti, come il marito per i lavori edili e la moglie per i mobili. Sono ammissibili al Bonus i seguenti interventi:
- la manutenzione ordinaria che interessa le parti comuni degli edifici residenziali;
- la manutenzione straordinaria che interessa le parti comuni oppure le singole unità residenziali;
- il restauro e il risanamento conservativo;
- la ristrutturazione edilizia;
- la ricostruzione dovuta al danneggiamento durante un terremoto;
- il risanamento conservativo o il restauro di fabbricati messo in atto da imprese di ristrutturazione o costruzione o da cooperative edilizie che entro un anno e mezzo dalla fine dei lavori mettono in vendita l’immobile.
Utilizzando questa detrazione, le persone avranno l’opportunità di recuperare gradualmente il 50% delle loro spese nell’arco di dieci anni.
È importante notare che i costi associati all’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici possono essere contabilizzati anche prima delle spese di ristrutturazione, purché i lavori siano già iniziati.
Quali oggetti rientrano nella detrazione?
Tale detrazione può essere applicata per l’acquisto di oggetti vari come letti, armadi, tavoli, sedie, divani, poltrone, credenze, scrivanie, comodini, materassi e corpi illuminanti.
Tuttavia, è fondamentale ricordare che questa detrazione non copre le spese relative a porte, pavimenti, tende e tendaggi.
Per soddisfare i necessari standard di efficienza energetica, gli elettrodomestici come frigoriferi, forni, lavatrici, lavastoviglie, congelatori e ventilatori elettrici devono avere una classe energetica minima F o superiore.
Tuttavia, per i forni in particolare, è obbligatoria una classe energetica A superiore.