Aumenti di 124 euro sullo stipendio per tutti questi lavoratori italiani: chi li avrà

Nuovi aumenti salariali in arrivo. Questa volta tocca a una particolare categoria di lavoratori italiani, che riceveranno 124 sullo stipendio in più.

aumento dello stipendio
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All’Aran le organizzazioni sindacali e il settore dell’istruzione hanno raggiunto un accordo.

L’accordo ha come oggetto il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (Ccnl) per la Sezione Istruzione, Università e Ricerca. L’accordo copre il periodo dal 2019 al 2021.

Comprensivo di oltre 1,2 milioni di lavoratori, il contratto prevede un incremento mensile che va dai 124 euro per gli insegnanti ai 190 euro per i direttori dei servizi generali e amministrativi.

In particolare, un cambiamento significativo riguarda l’implementazione dello smart working, anch’esso soggetto a regolamentazione in questo particolare ambito.

Aumenti di 124 euro sullo stipendio

Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito, esprime la sua massima soddisfazione per le discussioni, che sono culminate con l’approvazione della proposta di contratto collettivo nazionale, che ha raccolto l’appoggio delle primarie rappresentanze sindacali.

Anche il ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, condivide la sua soddisfazione, affermando che “questo sviluppo è una pietra miliare essenziale verso il miglioramento delle condizioni di lavoro in un settore fondamentale che contribuisce al progresso della nazione”.

124 sullo stipendio in busta paga
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Valditara sottolinea che il nuovo accordo rappresenta un progresso significativo nel miglioramento continuo di tutto il personale scolastico, compresi gli insegnanti ei membri dell’ATA.

Inoltre, i ruoli degli insegnanti tutor e dei consulenti di orientamento sono stati ora incorporati nei contratti.

Questa integrazione consolida il principio dell’educazione personalizzata, sottolineando l’individualità e l’importanza dello studente all’interno del sistema educativo.

In accordo con l’intesa raggiunta tra il ministro ei sindacati il ​​22 novembre, la definizione del contratto, come affermato dal ministero, si allinea con l’esito di questo accordo politico.

Questo accordo non solo garantisce l’immediata attuazione degli aumenti salariali, ma facilita anche la contrattazione collettiva tra Aran e sindacati per il rinnovo del CCNL del settore Education.

Inoltre, sono state messe a disposizione risorse finanziarie aggiuntive dalla legge di bilancio, in particolare dal Fondo per il miglioramento dell’offerta formativa (Fmof), per un importo di 300 milioni di euro.

Di conseguenza, il personale docente avrà un aumento medio mensile di 124 euro.

Aumenti su ferie e risarcimenti

Con ulteriori disposizioni, il ministero afferma che sono state estese maggiori tutele al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) precario.

Tali disposizioni comprendono l’indennità di tre giorni di ferie retribuite per motivi personali o familiari.

Si sono concretizzati anche gli impegni assunti con l’accordo politico di novembre, che si sono tradotti in un aumento stabile della retribuzione professionale degli insegnanti (Rpd).

Insegnante
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Questo aumento porta il valore complessivo ricalcolato in un range da 194,80 euro a 304,30 euro al mese.

Inoltre, si è registrato un ulteriore aumento della Risarcimento Individuale Accessorio (Cia), il cui valore complessivo ricalcolato passa ora da 79,40 euro a 87,50 euro.

A questo si aggiunge un aumento salariale del 10% per le ore straordinarie degli insegnanti, finanziato dalla Fmof.

Per quanto riguarda le attività di nuova introduzione, in cui tutor e counselor svolgono un ruolo centrale, sono state integrate nel contratto e sono ora qualificate come incarichi professionali.

Questa inclusione garantisce anche il loro coinvolgimento nel processo di contrattazione, che si allinea con una specifica promessa fatta dal ministero a questo proposito.

Nei termini del contratto, il Ministero riconosce e valorizza i contributi forniti dal personale ATA.

Inoltre, il contratto prevede una ristrutturazione delle strutture preposte al personale ATA nelle istituzioni scolastiche, che offrirà concrete opportunità di avanzamento di carriera a circa 182.000 dipendenti.

Gli accordi raggiunti

Grazie all’impegno del Ministro Valditara, sono state assicurate le risorse finanziarie necessarie per attuare un significativo miglioramento delle corrispondenti posizioni economiche.

In tale quadro, l’accordo prevede le seguenti disposizioni: l’attuazione di avanzamenti di carriera verticali, partendo dal Profilo A e avanzando verso il profilo Operatore, con l’obiettivo specifico di potenziare l’offerta di supporto specialistico agli studenti con disabilità.

Tale iniziativa è stata finanziata attraverso i fondi contrattuali stanziati (0,55% della spesa salariale totale, pari a 36,9 milioni di euro annui).

Inoltre, mira a snellire le procedure di accesso alle posizioni economiche introducendo un iter formativo e valutativo accelerato, che consenta l’inserimento in una graduatoria triennale.

Per garantire che il personale ATA sia adeguatamente formato per i propri ruoli economici, il ministero ha manifestato il proprio sostegno a una modifica del decreto legislativo Pa 2.

Tale modifica prevede l’erogazione di ulteriori risorse finanziarie e la creazione di nuove posizioni economiche orizzontali.

Stante l’attuale situazione, che prevede l’attribuzione di n. 56.103 posizioni economiche per un controvalore lordo complessivo di euro 66.944.857,50 in un arco temporale di 13 mesi, è stato reso disponibile un ulteriore finanziamento per la trattativa.

Tale finanziamento sarà utilizzato per finanziare l’assegnazione di ulteriori posizioni economiche e/o eventuali necessarie rivalutazioni economiche, per un valore complessivo lordo di 72.031.852,50 euro.

Valorizzare il personale ATA

Una delle idee proposte è quella di istituire un nuovo quadro per i profili professionali, che servirebbe a valorizzare il personale ATA esistente nonché le figure di spicco all’interno dei Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA).

Ciò si otterrebbe introducendo una nuova categoria di funzionari che avrebbero diritto a un incarico triennale come “professionisti altamente qualificati”, accompagnato da un aumento di stipendio di 60 euro al mese.

Per attuare ciò verrebbe eliminata l’area C (finora mai utilizzata) e, nella fase transitoria, gli assistenti amministrativi in ​​carica che hanno svolto il ruolo di DSGA nelle scuole per un minimo di tre anni avrebbero la possibilità garantire una posizione stabile in questo settore attraverso un processo riservato e selettivo.

Si precisa che gli attuali DSGA manterranno il loro diritto ad essere nominati a posizioni altamente qualificate fino alla loro cessazione.

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