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Economia e Finanza

Sfortunati questi pensionati che nel 2024 saranno penalizzati: la novità dall’INPS

Novità dall’INPS, sicuramente non lieti per diversi pensionati che rischiano di essere penalizzati nel 2024. 

Vetrata INPS – Oipamagazine.it

Uno degli aspetti chiave della riforma delle pensioni nel 2024 è il rinvio della quota 41, una misura molto attesa per i lavoratori precoci che hanno contribuito per oltre quattro decenni.

Il governo dovrà affrontare le sfide relative alla dotazione di bilancio per le pensioni nel prossimo anno fiscale.

Inoltre, la decisione di indicizzare i pagamenti mensili delle pensioni all’inflazione pone un notevole onere finanziario, che si aggiunge ai già crescenti costi della sicurezza sociale.

Ci sono anche alcune misure, come l’istituzione di una pensione minima mensile di 600 euro per i soggetti di età superiore ai 75 anni, che attendono la conferma definitiva.

Durante il recente incontro al Ministero del Lavoro, dove erano presenti rappresentanti delle organizzazioni sindacali e dell’Osservatorio sulla spesa previdenziale, non sono stati delineati con chiarezza i piani del governo per la riforma delle pensioni.

L’entità di queste misure dipenderà in gran parte dalla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef), la cui pubblicazione è prevista per fine settembre.

Tale documento fornirà informazioni più dettagliate sulle risorse finanziarie che il governo stanzierà per la Legge di Bilancio 2024 nel prossimo autunno.

Fino ad allora, dovremo navigare con informazioni limitate, con ulteriori tavole rotonde in programma al Ministero del Lavoro e ulteriori richieste da parte dei sindacati.

Si segnala che le organizzazioni sindacali non sono del tutto soddisfatte dell’andamento del lavoro sin qui svolto.

L’assenza della quota 41 avrà un impatto minimo o nullo sul sistema pensionistico complessivo per la maggior parte dei lavoratori.

Nonostante le numerose dichiarazioni, l’amministrazione Meloni deve ancora finalizzare una riforma o attuare nuove politiche in materia di pensionamento.

Allo stato attuale, un numero significativo di lavoratori dovrà affrontare conseguenze dannose nel 2024.

Pensionati che nel 2024 saranno penalizzati

Continuerà ad essere confermata l’attuazione della quota 103, dell’Ape sociale e dell’Opzione donna, mentre le misure pensionistiche ordinarie esistenti, comprese quelle prorogate, rimarranno in vigore con minime modifiche.

Novità dall’INPS-oipamagazine.it

Si è discusso della quota 41 per tutti o della flessibilità al pensionamento a sessantadue anni, ma attualmente le misure prevalenti si concentrano sull’imposizione di sanzioni a chi non raggiunge di poco i requisiti per la quota 103, piuttosto che sulla concessione della quota 41 per i pensionati anticipati per aver avuto figli in giovane età.

Esistono infatti alcune misure, simili alla quota 41, che si applicano a un gruppo selezionato di individui.

Tuttavia, va notato che le attuali misure in vigore per la pensione con 41 anni di contributi non sono applicabili a tutti.

La quota 41, ad esempio, riguarda persone con disabilità, badanti, persone con occupazioni fisicamente impegnative e disoccupati.

Un altro requisito è che almeno uno dei quarantuno anni di contributi deve essere versato prima del compimento dei diciannove anni.

Quanto perderanno annualmente i pensionati?

Non ci sono limiti al numero di soggetti che possono accedere alla quota 103, ma è fondamentale soddisfare il requisito minimo di età di sessantadue anni.

Di conseguenza, i soggetti che hanno compiuto sessantuno anni non potranno beneficiare della quota 103 anche se abbiano versato contributi per quarantuno anni.

Possono invece beneficiare dell’Ape sociale le persone disabili, badanti, impegnate in attività lavorative impegnative o disoccupate con trenta, trentadue o trentasei anni di contributi, purché in possesso del requisito minimo di età di almeno sessanta anni.

Il governo sta affrontando difficoltà nell’ottenere le risorse necessarie per implementare la quota 41, e questo ha provocato insoddisfazione tra numerosi lavoratori.

Pensionati leggono – oipamagazine.it

Ciò è particolarmente vero per le persone che saranno costrette ad andare in pensione pur avendo raggiunto un’età contributiva significativa.

La realtà è che le attuali misure di prepensionamento, che fungono da alternative alle procedure standard, sono sia inique che mal costruite.

Per affrontare queste varie questioni, è imperativo che il governo avvii una riforma senza indugio. Tuttavia, i progressi in questo senso sono stati ostacolati da notevoli impedimenti.

Il limite principale risiede nella disponibilità di risorse, in particolare di finanziamenti, ma soprattutto, è la mancanza di efficienza organizzativa che pone una sfida importante.

Ciò che manca gravemente è una visione completa e pratica. Al momento, nonostante le numerose promesse e dichiarazioni, sono state intraprese pochissime azioni concrete.

Il recente incontro tra Governo e sindacati per discutere di riforma pensioni è andato a finire come detto in precedenza.

A seguito delle discussioni tecniche, la CGIL ha espresso insoddisfazione per la risposta del governo, affermando che non era stato fatto alcun progresso.