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Economia e Finanza

Pensioni, annunciati dall’INPS nuovi aumenti sulle minime: quando arrivano

Il Governo Meloni ha intenzione di attuare nel 2023 e nel 2024 una riforma pensionistica radicale. Quali potrebbero essere le novità in merito a pensioni e nuovi aumenti?

Vetrate edificio INPS – Oipamagazine.it

L’attuale forma pensionistica denominata Quota 41 è comunemente indicata come “pensione anticipata”.

Questa tipologia di pensione viene concessa su richiesta a soggetti che abbiano maturato complessivamente 41 anni di cospicui contributi.

È importante notare che almeno 12 mesi di questi contributi devono essere stati versati prima del raggiungimento dell’età di 19 anni.

Tuttavia, a partire dal 2024, è probabile che il termine “pensione Quota 41” assuma un nuovo significato, comprendendo una forma di prepensionamento estesa a tutti i lavoratori, e non solo a coloro che si qualificano come “precoci”.

Attualmente, sia il Parlamento che il Governo sono attivamente impegnati in una riforma globale del sistema pensionistico italiano.

L’obiettivo primario di questa riforma è quello di istituire un regime pensionistico accessibile alle persone che hanno versato contributi per un minimo di 41 anni, indipendentemente dalla loro età.

Cos’è quota 41?

La pensione Quota 41 è una forma di pensione che viene erogata ai contribuenti aventi diritto su richiesta.

Per beneficiarne, le persone devono aver accumulato un totale di 41 anni di contributi entro il 31 dicembre 2026, con almeno 12 mesi di questi contributi versati prima del raggiungimento dell’età di 19 anni.

Quota 41-oipamagazine.it

A partire dal 2027, la durata dei contributi richiesti per la pensione Quota 41 potrà essere adeguata in base all’aumento della speranza di vita osservato come riportato dall’ISTAT.

Attualmente, quando si parla di Quota 41, si fa riferimento ad una specifica previsione che è stata introdotta con la Legge di Bilancio 2017 (art. 1, comma 199) e resa operativa dal successivo DPCM 87 del 23 maggio 2017, con la data di attuazione il 1 maggio 2017.

Per la precisione, questi individui hanno iniziato il loro lavoro in età piuttosto giovane, che va dai 16 ai 18 anni. In altre parole, possono essere classificati come lavoratori precoci.

Per soddisfare i requisiti di ammissibilità, gli individui devono avere un minimo di un anno di contributi.

Tali contributi sono cumulabili nel tempo, anche se non erogati in modo continuativo, purché effettuati prima dei 19 anni.

Le intenzioni del Governo Meloni: quota 41 per tutti

Negli ultimi giorni di giugno si sono svolti con le parti sociali una serie di approfonditi colloqui proprio sulla riforma delle pensioni.

Questa riforma comporterà una ristrutturazione globale dell’intero sistema. L’obiettivo primario dell’organo legislativo sarà senza dubbio il raggiungimento di Quota 41 per tutti i cittadini prima della fine del mandato parlamentare.

Attualmente rimane in vigore Quota 103, che sostanzialmente rispecchia Quota 41 ma con un requisito minimo di età di 62 anni.

Il governo Meloni-oipamagazine.it

Per il resto si sta lavorando per valutare le risorse disponibili ed esplorare le diverse possibilità per la prossima Legge di Bilancio.

In risposta al quesito posto dai giornalisti, il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon conferma la possibile implementazione della Quota 41 per tutti i privati ​​a partire dal 2024.

Lo studio è attualmente focalizzato sull’esame di diverse soluzioni e sulla determinazione dei relativi costi.

È importante riconoscere che le implicazioni finanziarie di queste misure dovrebbero fungere da fattore motivante per rivitalizzare il mercato del lavoro. È fondamentale garantire che l’afflusso di risorse superi il deflusso.

Priorità alle donne

Il nuovo sistema pensionistico darà senza dubbio la priorità alle iniziative per le donne. Tra queste iniziative, c’è una forte possibilità che l’Opzione donna continui ad esistere, nonostante la sua natura un po’ invadente, in quanto comporta una riduzione del 30% dei benefici.

Tuttavia, il governo sta ancora esplorando misure alternative, riconoscendo l’importanza di impegnarsi in un dialogo continuo e produttivo con le parti sociali.

Nella precedente manovra di bilancio, infatti, è stato ribadito e sono state promosse diverse misure volte a sostenere le donne che stanno rientrando nel mondo del lavoro.

È possibile aumentare ulteriormente le pensioni minime a partire dal prossimo anno? Permane l’obiettivo di fornire assistenza a tutte le fasce di reddito, in particolare a quelle di fascia medio-bassa, stante il difficile periodo inflazionistico che stiamo attraversando.

Il Governo mira non solo a sostenere, ma anche a migliorare le misure straordinarie che sono state implementate per il 2023 negli anni a venire.

Inoltre, intende anche perseguire una riorganizzazione complessiva del sistema di welfare e previdenza.