Cosa sono le comunità energetiche collettive e dove si trovano

Spesso si sente parlare di comunità energetiche, delle realtà capaci di trovare una soluzione alle varie crisi. Si tratta di un fenomeno che già nel 2020 ha avuto inizio in Italia. E, da quel momento in poi, si sono diffuse sempre di più. Ma dove si trovano? Qual è la loro funzione principale?

Comunità energetiche collettive
Comunità energetiche collettive- Oipamagazine.it

Risulta essere sempre più necessaria la presenza di comunità energetiche il cui scopo è quello di aiutarci a superare questo periodo molto critico per il pianeta. Si tratta di comunità che hanno trovato non poche difficoltà sul loro percorso. Ma vediamo insieme di capire qualcosa di più su questo argomento.

Che cosa sono le comunità energetiche

Ormai è ben chiaro il fatto che ci troviamo a vivere sull’orlo di una crisi energetica.

Un qualcosa che sembra essere abbastanza evidente attraverso il caro bollette o l’assenza di mezzi che ci portino a trovare soluzioni sui tagli dell’esportazione di gas.

La soluzione in questo caso sembra essere soltanto una, ossia trovare un modo per essere autonomi.

Un qualcosa che sembrano essere riusciti a fare le varie comunità energetiche sparse in tutto il mondo.

In base ad uno studio fatto da Elements- Legambiente, ciò che si è scoperto è che le comunità energetiche sono in grado di ridurre i costi delle bollette fino ad una percentuale pari al 25% per quanto riguarda le utenze domestiche e quelle condominiali mentre, la spesa energetica di distretti artigiani, scuola, piccole e medie imprese possono diminuire fino al 20%.

La prima comunità energetica italiana

Nel mese di marzo del 2021 è nata la prima comunità energetica, la “Energy City Hall” è situata in Piemonte, molto più precisamente nel comune di Marigliano Alpi.

Si tratta di un’associazione registrata regolarmente all’Agenzia delle Entrate a cui prende parte anche lo stesso comune ricoprendo il ruolo di prosumer e coordinatore, mettendo a disposizione un impianto fotovoltaico pari a 20 kW di picco il quale può essere condiviso con la comunità nel momento in cui questa non viene auto consumata dall’amministrazione stessa.

Proteggere l'ambiente
Proteggere l’ambiente- Oipamagazine.it

Una comunità che fu istituita il 18 dicembre del 2020 basandosi su ciò che afferma il decreto legge 162/19.

Si tratta di un’iniziativa nata a seguito del decreto Milleproroghe del 2020.

Ricordiamo infatti che Stefano Patuanelli, colui che all’epoca ricopriva il ruolo di Ministro dello Sviluppo Economico, il 15 settembre del 2020 firmò il decreto attuativo in cui si andava a definire la tariffa attraverso la quale si incentivava la promozione dell’auto consumo collettivo oltre che alla possibilità di formare delle comunità energetiche, nate attraverso fonti rinnovabili.

Attraverso la firma, diventa operativa la misura che fu introdotta nel mese di dicembre del 2019 attraverso il decreto milleproroghe.

Queste è stata soltanto la prima di una lunga lista di comunità energetiche nate in Italia.

Infatti, dopo poco tempo, è stato dato l’inizio ad un cantiere per costruire una CER nella periferia est di Napoli, ossia nel quartiere San Giovanni a Teduccio.

Una realtà molto più piccola ma in cui non manca la voglia di volersi gestire autonomamente.

Cosa è accaduto dopo il decreto Milleproroghe

Intanto, dopo il decreto Milleproroghe del 2020 è arrivato il decreto legislativo numero 199, una normativa in cui non mancano a disposizione riguardo fonti rinnovabili in cui si vanno a definire tutti i meccanismi e gli strumenti.

Non mancano poi delle disposizioni sul quadro giuridico, finanziario e istituzionale utile per raggiungere tutti gli obiettivi per incrementare la quota di energia rinnovabile fino al 2030.

Un decreto che è entrato in vigore il 15 dicembre del 2021 in cui, tra le numerose novità, è presente anche l’aumento del 60% della copertura di fonti rinnovabili.

Un provvedimento che è stato operativo dopo 180 giorni da quando è entrato in vigore e quindi dal 13 giugno del 2022.

Che cosa sono le comunità energetiche

Quando si parla di una comunità energetica rinnovabile, si fa riferimento ad un’associazione di clienti che possono unirsi per produrre, attraverso fonti rinnovabili, tutta l’energia elettrica necessaria per soddisfare i propri fabbisogni.

Quindi, una CER non è altro che un soggetto giuridico la quale si basa sulla partecipazione volontaria e aperta di azionisti o di membri che si trovano nelle vicinanze e che hanno un solo scopo, ossia quello di proporre dei benefici ambientali.

Ogni membro o azionista non è altro che una persona fisica oppure delle piccole o medie imprese, tra cui anche amministrazioni comunali.

Sostenere l'ambiente
Sostenere l’ambiente- Oipamagazine.it

In base ad una ricerca fatta nel mese di dicembre del 2021, sembra che in Italia siano presenti 50 iniziative di comunità energetiche anche se sono tre i modelli differenti che sono stati individuati, ossia:

  • la Comunità Energetica Solidale di San Giovanni a Teduccio, la quale ha una missione di impatto sociale molto rilevante;
  • la Comunità Energetica di GECO a Bologna, anno in cui si dà spazio alle sperimentazioni tecnologiche all’interno di un contesto edilizio residenziale pubblico;
  • la Comunità Energetica di Biccari nata tramite un’iniziativa imprenditoriale di un sindaco molto giovane che ha utilizzato un modello di sviluppo energetico decisamente rilevante per le zone interne dell’Italia.

Da quel momento in poi, le comunità energetiche hanno avuto sempre più successo al punto che ne è nato anche un’altra in Lombardia, la Solisca, la quale è stata formata da Sorgenia insieme all’aiuto di un piccolo comune, ossia quello di Turano lodigiano.

Si tratta di una comunità che riesce a produrre 50.000 kW all’anno di energia rinnovabile attraverso due impianti fotovoltaici la cui potenza totale è di 45 kW.

Non molto tempo fa è stato annunciato anche l’arrivo della ‘Comunità per l’efficienza energetica nelle aree del Consorzio Asi di Bari’ , a cui appartengono il Consorzio ASI di Bari, Confindustria Bari BAT insieme a 13 imprese tutte diverse tra loro, sia per tipologia che per grandezza.

Perché attivare una comunità di energia rinnovabile

L’obiettivo principale, nel momento in cui si sceglie di dar vita ad una comunità di energia rinnovabile, è quello di dare benefici economici e sociali a coloro che ne fanno parte.

Potrebbe essere questo un modo per indirizzarsi verso l’auto sostenibilità oltre che verso l’efficientamento energetica.

Autoproduzione energia elettrica
Autoproduzione energia elettrica- Oipamagazine.it

Nel momento in cui si va a condividere energia, ci si trova di fronte ad un metodo innovativo per risparmiare sul costo della bolletta e per dirigersi verso un mondo più sostenibile.

I vantaggi che si ottengono con le comunità energetiche

Le comunità energetiche apportano numerosi vantaggi tra cui:

  • vantaggi ambientali, in quanto, attraverso un impianto di produzione, si vanno a diminuire le emissioni di CO2 e si sfrutta l’energia creata da fonti rinnovabili;
  • vantaggi sociali, in quanto con l’autoproduzione si va a condividere energia tra coloro che vivono nella stessa comunità energetica;
  • vantaggi economici, in quanto le comunità energetiche fanno sì che il paese abbia un’autosufficienza maggiore a livello energetico. Infatti, chi partecipa a questa iniziativa, vedrà un vero e proprio risparmio all’interno della bolletta.
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