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Credito

156 euro di aumento sullo stipendio a questi lavoratori: a chi spetteranno e quando

Per determinati lavoratori arrivano 156 euro di aumento sullo stipendio. Andiamo a vedere a chi spettano questi soldi in più.

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Mentre l’anno scolastico si è definitivamente chiuso, gli insegnanti e il personale scolastico possono aspettarsi un aumento dei loro stipendi a partire da questo mese.

L’erogazione dell’“indennità una tantum” è stata rinviata per difficoltà burocratiche. Tale indennità è pari all’1,5% della retribuzione prevista dalla Legge di Bilancio 2023, in vigore dal 1° gennaio.

A partire dal mese di luglio inizieranno i pagamenti del bonus, comprensivi dei sei mesi di morosità. Di seguito è riportata una ripartizione dell’importo del bonus per ciascuna categoria.

Tutti gli aumenti di stipendio

Secondo i calcoli della Ragioneria Generale dello Stato, l’incremento mensile in busta paga per un dirigente scolastico ammonta a 52,22 euro.

Se combinato con il credito residuo per il periodo da gennaio a giugno, lo stipendio per il mese di luglio vedrà un aumento significativo di 365,54 euro.

L’aumento dei bonus per gli insegnanti dipende dai loro anni di esperienza, dal livello di istruzione e dal livello della scuola in cui insegnano.

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Un insegnante che è nel settore da 28 a 34 anni e possiede un diploma di scuola media superiore riceverebbe un bonus di 42,30 euro, che aumenterebbe a 296,1 euro considerando anche eventuali pagamenti arretrati.

In base alle approssimazioni della Ragioneria Generale dello Stato, un educatore di scuola media in servizio da 15-20 anni può aspettarsi un aumento mensile di 34,60 euro, che ammonta a 242,2 euro includendo gli arretrati.

Allo stesso modo, un insegnante di scuola primaria con 21-27 anni di esperienza riceverà un bonus di 34 euro, per un totale di 238 euro a luglio, arretrati inclusi.

A partire da luglio, il bonus prevalente copre anche i dipendenti dell’ATA, comprendendo personale amministrativo, tecnico e collaboratori di ogni ordine e grado delle scuole.

Secondo le proiezioni effettuate dalla Ragioneria, un custode con 35 anni di servizio dovrebbe percepire un’indennità pari a 26,54 euro.

Se combinato con i pagamenti retroattivi, ciò comporterà un aumento salariale di 185 euro.

Al momento non è escluso che possano esserci proroghe fino al 2024. Si precisa, tuttavia, che l’aumento dell’indennità per il settore scolastico è applicabile una tantum.

È importante chiarire che questo aumento non è un’aggiunta permanente al contratto e cesserà di essere efficace dopo il 31 dicembre 2023, esclusa la tredicesima mensilità.

L’autorizzazione all’erogazione dei fondi nel settore della formazione non prevedeva il coinvolgimento di altre amministrazioni regionali, in quanto i loro stipendi sono gestiti e pagati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) attraverso la piattaforma NoiPa.

Gli uffici amministrativi stanno attualmente lavorando diligentemente per finalizzare il processo di assegnazione di ulteriori benefici e pagamenti in sospeso a gruppi prioritari, come gli operatori sanitari, con l’obiettivo di completarlo entro luglio.

156 euro di aumento sullo stipendio a questi lavoratori

Giorno 12 e 13 luglio si sono svolte all’Aran una serie di incontri con l’obiettivo di finalizzare la negoziazione del nuovo CCNL.

Mentre gli aspetti economici del contratto sono stati conclusi il 6 dicembre, rimangono ancora irrisolte le questioni relative agli aspetti legali dell’accordo. È importante notare che è ancora in gioco una cifra significativa di 442 milioni di euro.

L’importo complessivo di 85 milioni di euro deriva dalle residue risorse contrattuali. Inoltre, vi è una somma di 220 milioni di euro attribuita all’atto di indirizzo che è stato firmato da Valditara.

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Altri 37 milioni di euro sono destinati allo smistamento del personale dell’Ata. Infine, c’è un pagamento una tantum di 100 milioni di euro.

Di questi 442 milioni, Aran ha proposto:

  • un aumento medio mensile di 13,90 euro per i docenti in posizione di DPO
  • un aumento medio per il personale ATA personale di 8,37 euro al mese, a partire dal 1° gennaio 2021.
  • un aumento dell’indennità funzionale per DSGA di 49 euro al mese a partire dal 1 gennaio 2021;
  • un aumento una tantum di 63,84 euro a favore dei docenti e di 44,11 euro a favore del personale ATA.

Una delle novità è il riconoscimento dei giorni di riposo anche per i dipendenti con contratto a tempo determinato. Questa modifica richiederebbe un budget aggiuntivo di 48 milioni di euro.