Molti sono coloro che hanno sentito parlare della caraffa filtrante, una brocca particolare il cui scopo è quello di filtrare l’acqua corrente, riuscendo così a bloccare ogni sostanza che potrebbe essere dannosa per l’organismo tra cui il calcare, e andando poi a ridurre la durezza dell’acqua.
Che cos’è la caraffa filtrante
La caraffa filtrante è un prodotto che riesce a filtrare l’acqua corrente in modo tale da fermare tutte quelle sostanze che potrebbero creare danni all’organismo e, allo stesso tempo, ne riduce la durezza.
È importante però sapere che questo prodotto non fa in modo che l’acqua non potabile si trasformi in potabile.
Un prodotto che ha dato vita ad un vero e proprio dibattito riguardo all’efficienza dei sistemi che compongono la caraffa filtrante.
Infatti molti sono convinti che il suo utilizzo non riesca ad eliminare totalmente le sostanze nocive presenti all’interno dell’acqua corrente.
Anche se, in parte, tali critiche potrebbero essere fondate, sappiamo che dall’altra parte, oggi come oggi sul mercato sono presenti numerosi modelli di caraffe filtranti che riescono a diminuire la durezza dell’acqua oltre che alla percentuale di tutti quei metalli presenti all’interno del liquido.
Molto importante però affermare che una caraffa filtrante per essere efficiente deve avere una manutenzione frequente ed un corretto utilizzo.
Le funzionalità di una caraffa filtrante
E’ molto semplice capire come funziona una caraffa filtrante.
All’interno di questi prodotti sono presenti delle cartucce, conosciute anche con il nome di filtri, il cui compito è quello di bloccare le sostanze inquinanti, facendo sì che l’acqua sia più depurata.
Quindi, basta versare l’acqua del rubinetto all’interno del collo della caraffa per essere poi depurata dalla cartuccia e filtrata attraverso la zona inferiore della caraffa.
Si tratta di un passaggio che non avverrà in maniera immediata in quanto la depurazione fa in modo che lo scorrimento del liquido sia abbastanza lento.
Ogni prodotto presente sul mercato vede il medesimo meccanismo di funzionamento.
Le differenze principali si presentano nella tipologia di filtro oppure nella capienza della caraffa. Analizziamo insieme i due aspetti appena indicati.
I tipi di filtri esistenti
Attualmente, all’interno del mercato, sono presenti due sistemi di filtraggio diversi, ossia i filtri a carboni attivi oppure i filtri con resina a scambio ionico.
Si tratta di prodotti la cui differenza principale interessa l’azione depurante che questi esercitano.
Nel momento in cui si parla di filtri a carboni attivi, si fa riferimento a prodotti capaci di assorbire ogni sostanza inquinante a differenza dei filtri con resine a scambio ionico che non fanno altro che “scambiare” ogni sostanza nociva con degli agenti innocui.
I filtri a carboni attivi hanno uno svantaggio, ossia quello di non riuscire ad agire su sostanze inorganiche che si trovano all’interno dell’acqua.
Inoltre si tratta di un filtro che risulta essere meno selettivo e che quindi potrebbe essere in grado di agire sui minerali che risultano a portare vantaggi nell’organismo.
Invece, i filtri con resine a scambio, vedono una funzionalità molto più selettiva. Infatti, attraverso una reazione chimica, questi sono in grado di trasformare ogni sostanza inquinante andandoli a scambiare con agenti innocui.
Tre sono i tipi di filtri con resine a scambio Ionico che è possibile trovare:
- i filtri a scambio cationico i quali scambiano solo ioni positivi;
- filtri a scambio anionico, i quali riescono ad agire soltanto su ioni negativi;
- filtri misti.
E’ molto importante aggiungere che anche i filtri con resina e scambio ionico non sempre possono essere efficaci su ogni sostanza.
Ed è per tale motivo che ogni azienda produttrice di tali prodotti deve indicare obbligatoriamente tutte le sostanze su cui il filtro riesce ad agire.
E’ importante poi ricordare che sia la prima che la seconda tipologia di filtro riesce ad agire su tutti quei microrganismi di natura batterica.
Ed è per questo motivo che la caraffa filtrante può essere utilizzata solo attraverso dell’acqua potabile.
In che modo scegliere la caraffa filtrante che sia adatta alle proprie necessità
Nel momento in cui si sta cercando una caraffa filtrante, è importante concentrare la ricerca su due aspetti fondamentali, ossia il filtro e la capienza.
Per ciò che concerne il filtro, non si deve stabilire in anticipo quale sia migliore di un altro ma bisogna effettuare una valutazione basandosi sull’azione di depurazione di cui si ha bisogno.
Per capire con precisione quali sono le sostanze nocive presenti nell’acqua, si può effettuare un test che può essere acquistato sia nei negozi specializzati che on-line.
Per quanto riguarda la capienza, è importante prendere in considerazione ciò di cui si ha bisogno.
Infatti, prima di effettuare la scelta, è doveroso sapere che l’acqua depurata bisogna essere consumata entro e non oltre 24 ore.
Si tratta di un limite temporale da rispettare per fare in modo che si scongiuri una probabile proliferazione batterica nella caraffa, la quale si potrebbe sviluppare molto più velocemente visto che non è presente un processo di pressurizzazione.
Molti sono i prodotti che si differenziano per capienza che possono essere trovati in commercio.
Le più comuni possiedono una capacità che si aggira tra gli 1,5 l fino ai 2 l, una quantità adatta per una famiglia formata da due o tre persone.
Coloro che invece hanno bisogno di un consumo Maggiore, possono scegliere di acquistare un modello molto più capiente in quanto in commercio è possibile trovarne di vasti i quali possono arrivare addirittura a 5 l.
Il risparmio che si ottiene comprando una caraffa filtrante
se si fa il confronto con l’acquisto quotidiano dell’acqua all’interno delle bottiglie, di sicuro la caraffa filtrante potrebbe essere un acquisto molto vantaggioso.
Ma facciamo un esempio pratico. Nel caso in cui ci troviamo di fronte ad una famiglia composta da tre persone che in media consumano 20 litri d’acqua a settimana, il costo al litro si aggira intorno ai 0,25 euro, il costo settimanale si aggirerà intorno ai €5 a settimana.
Se invece si acquista una caraffa filtrante grande al cui interno è possibile aggiungere 2 litri d’acqua filtrata, la spesa da affrontare sarà quella di €30 una tantum.
Un costo che quindi deve essere fatto una sola volta a cui però si aggiungono le spese periodiche per i filtri i quali, una volta al mese, dovranno essere sostituiti.
Il prezzo di tali componenti è differente in base al tipo anche se è possibile affermare che in linea di massima una confezione formata da tre filtri ha un costo di €20.
Quindi, in base a questo esempio, l’acquisto dell’acqua in bottiglia avrà il costo di €20 al mese mentre, con la caraffa filtrante, le spese saranno di €30 il primo mese, costo che dal secondo mese in poi si aggirerà intorno ai €7.
Un risparmio che non si registra soltanto a livello economico ma anche a livello sostenibile in quanto una caraffa filtrante evita di acquistare tutte quelle bottiglie di plastica così dannose per l’ambiente.