Se non presenti questa documentazione all’INPS stai rischiando di perdere la NASPI

Se un lavoratore non presenta in tempo questa documentazione all’INPS rischia seriamente di perdere la NASPI.

Presentare documentazione
Presentare documentazione -oipamagazine.it

La perdita di denaro non è affatto una fonte di felicità, in particolare quando i fondi persi sono irrecuperabili.

È particolarmente preoccupante quando questi fondi consistono in sussidi, assistenza governativa, indennità e bonus.

Tuttavia, perdere denaro dallo Stato non è un’impresa impegnativa, principalmente a causa dell’esistenza di misure e azioni specifiche che impiegano meccanismi unici, rendendo relativamente facile incorrere in sanzioni.

L’indennità di disoccupazione INPS, detta anche NASPI, non è esente da questo fenomeno. Numerosi disoccupati, senza tener conto di alcune sfumature del programma, si trovano spesso a perdere ingenti somme di denaro e intere mensilità di assegni NASPI.

Cosa accade se non si presenta questa documentazione all’INPS in soli 8 giorni?

C’è un noto detto che ci mette in guardia dal pericolo sempre presente in agguato nelle vicinanze.

È interessante notare che questo detto può essere applicato anche all’argomento che stiamo trattando oggi, ovvero la NASPI.

La NASPI è un’indennità erogata dall’INPS a coloro che hanno perso involontariamente il lavoro.

Si tratta di una somma mensile che in genere ammonta al 75% della retribuzione media utilizzata per i calcoli previdenziali, basata sui guadagni del lavoratore negli ultimi quattro anni.

Documentazione all'INPS
Documentazione all’INPS-oipamagazine.it

In termini di durata, la NASPI è determinata dalla metà del numero di settimane lavorate nei quattro anni precedenti, ad eccezione di coloro che hanno già percepito NASPI o altri compensi simili.

Eventuali periodi di lavoro eccedenti la durata di 4 anni, indipendentemente dal loro effettivo completamento, non danno più diritto ai futuri benefici NASPI.

Il fattore critico da considerare nella presentazione della domanda è la durata della NASPI, che equivale alla metà delle settimane lavorate nei 4 anni precedenti ed è fondamentale per determinare l’idoneità alla nuova indennità.

È importante notare che esiste un rischio tangibile di perdita finanziaria, con conseguente interruzione dei pagamenti mensili NASPI.

Superato il limite dei 4 anni, tali periodi di lavoro diventano obsoleti e non possono essere recuperati.

Domanda presentata in ritardo: ecco cosa si rischia

Per candidarsi alla NASPI è fondamentale presentare la domanda entro i primi 68 giorni successivi alla perdita del lavoro.

Oltre tale termine la domanda NASPI perde validità e non può più essere presentata. Per riottenere il diritto all’indennità di disoccupazione INPS è necessario che si verifichi una nuova occupazione e la perdita involontaria del posto di lavoro.

L’inizio effettivo della NASPI decorre dal giorno successivo alla presentazione della domanda, salvo che questa sia presentata entro i primi 8 giorni dalla cessazione del lavoro.

Naspi INPS
Naspi INPS-oipamagazine.it

In questo particolare scenario, i disoccupati hanno diritto a ricevere la NASPI a partire dall’ottavo giorno successivo al licenziamento.

È evidente che la tempestiva presentazione della domanda offre ai lavoratori la possibilità di accedere a tutti i benefici NASPI accumulati.

Nell’ambito dell’istruzione si pone spesso il problema del successivo reclutamento, come avviene nelle scuole.

Un insegnante in posizione precaria, il cui contratto è in scadenza il 30 giugno 2023, ha diritto a un’indennità NASPI di due mesi.

Se richiederanno tempestivamente tale beneficio, avranno la possibilità di utilizzare integralmente i due mesi di disoccupazione, considerata la probabilità di nuove assunzioni a settembre con l’inizio del nuovo anno scolastico.

Invece, se c’è un ritardo, si corre il reale pericolo di non sfruttare l’intera durata in cui si può ricevere un’indennità.

E se l’assunzione successiva diventa a tempo indeterminato, i mesi in cui si è persa la NASPI sono definitivamente persi.

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