In questo articolo spiegheremo cos’è il geocooling e come funziona. Poiché la crisi climatica persiste e gli eventi meteorologici estremi come le ondate di caldo e le notti tropicali diventano più frequenti, la necessità di affrontare il problema del raffreddamento degli spazi residenziali diventa una sfida urgente e pressante.
È fondamentale trovare soluzioni che assicurino una qualità di vita dignitosa per gli individui e le comunità.
L’utilizzo continuativo dei condizionatori non è praticabile a causa del notevole consumo di energia elettrica, sempre più oneroso, e dell’emissione in atmosfera di notevoli quantità di sostanze inquinanti.
Una soluzione più duratura del passato si presenta come un’opzione praticabile per raffreddare case ed edifici riducendo contemporaneamente sia le emissioni nocive che il consumo di elettricità. Questa soluzione non è altro che il pozzo provenzale.
Il geocooling, noto anche come freecooling, si riferisce a un sistema che funziona senza elettricità ed è quindi gratuito per il consumatore. Questo sistema sfrutta la differenza di temperatura tra l’aria esterna e il sottosuolo.
Indipendentemente dalla temperatura esterna percepita durante i mesi estivi, è essenziale riconoscere che la temperatura del sottosuolo è notevolmente inferiore.
Infatti, a pochi metri sotto la superficie, la temperatura può scendere di circa dieci gradi, e dopo aver raggiunto i cento metri di profondità può diminuire anche di venti gradi.
Il concetto di tecnologia di geocooling ruota attorno allo sfruttamento della disparità di temperatura preesistente nell’ambiente per riscaldare l’aria interna all’interno di un ambiente residenziale.
Prima di entrare nell’edificio, l’aria del sistema di ventilazione viene fatta passare attraverso scambiatori d’aria geotermici, che sono tubi orizzontali installati in profondità nel terreno.
Il suddetto sistema, che è sia molto efficiente che economico (come accennato in precedenza, le uniche spese sono quelle relative all’installazione), presenta un inconveniente. Non è in grado di mitigare il contenuto di umidità dell’atmosfera circostante, che spesso distorce la nostra percezione del calore.
Anche i più recenti sistemi a pompa di calore a terra hanno incorporato il concetto di geo-raffreddamento.
Il pozzo provenzale, noto anche come pozzo canadese, è un metodo tradizionale per mantenere temperature ottimali negli edifici utilizzato da generazioni.
Questo sistema utilizza il calore naturale del terreno, noto come energia geotermica, per regolare la temperatura interna della casa.
Il pozzo funziona sfruttando il principio dell’inerzia geotermica, che consente di mantenere una temperatura costante.
Durante i mesi estivi la superficie del terreno può sembrare rovente, ma a poca distanza sotto la superficie la temperatura diminuisce sensibilmente.
Al contrario, in inverno, quando la temperatura superficiale è rigida, la temperatura sotto la superficie aumenta effettivamente.
Attraverso l’utilizzo di una rete di tubi sotterranei in terracotta, è possibile sfruttare il calore della terra durante l’inverno o l’effetto di raffreddamento durante l’estate.
Questo ingegnoso sistema consente di mantenere una temperatura piacevolmente fresca all’interno della casa durante i mesi più caldi e una temperatura più calda durante i mesi più freddi.
Considerando la necessità di raffrescamento estivo, il pozzo provenzale offre una soluzione che garantisce la circolazione dell’aria fresca all’interno della struttura espellendo all’esterno l’aria più calda.
In sostanza, funziona come un sistema di climatizzazione a costo zero che non richiede consumo di energia o emissioni.
L’implementazione del sistema è progettata per essere non intrusiva, consentendone l’installazione in edifici esistenti, inclusi quelli di importanza storica, così come nuove costruzioni.
Si può immaginare un condotto, di circa 30-50 metri di lunghezza, interrato a una profondità minima di 1,5 metri, per facilitare questo processo.