Aumenti in arrivo in busta paga. Ciò vuol dire che a diverse categorie di lavoratori arriveranno dei soldi in più. Andiamo a vedere quali.
Nel mese di luglio sono previsti aumenti salariali di oltre 3 milioni di dipendenti. In particolare, i dipendenti pubblici vedranno un significativo aumento delle loro buste paga a seguito della recente Legge di Bilancio.
Questo pagamento una tantum è progettato per aumentare la loro scala salariale mensile dell’1,5%.
Dopo alcuni mesi dall’entrata in vigore della suddetta innovazione, Noipa ha ufficialmente confermato che l’aumento previsto è stato inserito con successo nella busta paga di luglio dei circa 3.250.000 dipendenti pubblici attualmente impiegati in Italia.
Allo stesso tempo, è importante notare che i dipendenti pubblici non riceveranno uno sgravio contributivo del 4%.
Tale agevolazione, concessa a chi guadagna meno di 2.692 euro, non sarà applicata ai dipendenti pubblici.
Tuttavia, si prevede che verrà attuato un aumento degli sgravi prima dello stipendio di agosto.
Vale la pena ricordare che in questo periodo verranno riconosciuti anche gli arretrati del mese precedente.
L’importo aggiuntivo che dovrà essere pagato in futuro è applicabile anche all’aumento una tantum dell’1,5%. Questo aumento è in vigore dall’inizio di gennaio, come previsto.
È opinione diffusa che i dipendenti pubblici operino con contratti conclusi il 31 dicembre 2021. La valutazione per l’eventuale rinnovo di tali contratti nel triennio 2022-2024 non è ancora iniziata e si prevede di protrarla fino al prossimo anno.
Tale ritardo è dovuto alla necessità di stanziare ulteriori risorse nella prossima legge di bilancio.
A seguito del suddetto rinvio, l’amministrazione Meloni ha optato per offrire ai dipendenti pubblici un pagamento anticipato per il rinnovo dei loro contratti.
In particolare, con l’emanazione della Legge di Bilancio 2023, ha stanziato i fondi necessari (circa 1 miliardo di euro) per riconoscere un aumento dell’1,5% della retribuzione in essere per il solo anno in corso, comprensivo della tredicesima mensilità.
Di conseguenza, le persone che guadagnano uno stipendio mensile di 1.000 euro vedranno ulteriori 15 euro, tasse escluse, inclusi nella loro busta paga. Ciò equivale a un totale di 195 euro nel corso dell’intero anno 2023.
È altamente probabile che tale aumento di prezzo venga preso in considerazione durante le trattative per il rinnovo del contratto, in quanto può essere visto come un’indicazione preliminare del prossimo aumento.
Conseguentemente, all’atto del riconoscimento della retribuzione una tantum, verrà attivata una maggiorazione mensile dell’1,5%, specificatamente per la parte fissa della retribuzione. La somma precisa, a sua volta, oscillerà in base all’importo guadagnato.
Il calcolo degli incrementi retributivi per i dipendenti pubblici, a seconda del settore di occupazione, è stato condotto dalla Ragioneria dello Stato, facendo luce sulla vicenda.
Per quanto riguarda il personale educativo, in particolare per i docenti delle scuole secondarie di primo grado con meno di 8 anni di esperienza, a gennaio ci sarà un aumento di 28,35 euro.
Tale importo salirà poi a 28,55 euro nel mese di febbraio (tenendo conto dell’inclusione del fattore di perequazione a partire dal secondo mese successivo alla sottoscrizione del CCNL).
I docenti con un minimo di 35 anni di anzianità, che non sono soggetti al fattore perequativo, sperimenteranno invece un aumento mensile di 40,22 euro.
In conclusione, è importante notare che i suddetti dati non devono essere attribuiti solo al mese di luglio, ma devono essere riconosciuti anche come applicabili alle mensilità in sospeso per l’intero periodo gennaio-giugno.
Per accertare la disparità tra gli importi dovuti a luglio rispetto a giugno, diventa indispensabile calcolare la somma dovuta specifica per il proprio settore, grado e qualifica.
Questa cifra va poi moltiplicata per sette mensilità di stipendio, tenendo conto dell’incremento di luglio e degli arretrati accumulati nei sei mesi precedenti.