In arrivo ottime notizie per chi paga il mutuo, anche se non per tutti. Il Governo è intenzionato a fare qualcosa per aiutare chi vuole richiederne uno.
Se hai recentemente ottenuto un mutuo con un tasso di interesse variabile e ti ritrovi già a pentirti di quella decisione, non c’è motivo di agitarsi.
Il governo ha preso la decisione di intervenire e rettificare questa situazione. Nel seguente articolo, illustreremo le modifiche imminenti.
Attualmente, le persone che hanno un mutuo a tasso variabile si trovano in difficoltà. Dal 2022, le mensilità sono aumentate di circa 275 euro.
Questo aumento può essere attribuito alla decisione della Banca centrale europea di alzare i tassi di interesse come mezzo per combattere l’inflazione.
Di conseguenza, molte persone sono state costrette a vendere le loro case pur avendo un mutuo in sospeso e tornare all’affitto.
In casi più estremi, alcuni individui hanno subito il pignoramento della casa e la successiva vendita all’asta. Visto l’entità di uno stipendio medio, è difficile sostenere il continuo aumento dei tassi.
Cosa cambia in ambito mutui a tasso variabile?
Ottenere un mutuo a tasso fisso da un istituto di credito è un’impresa impegnativa, in quanto richiede un reddito consistente, un contratto di lavoro a tempo indeterminato e potenzialmente anche un co-firmatario, in genere un genitore più giovane.
Queste sono condizioni che solo pochi eletti possono soddisfare. Di conseguenza, nel 2023, il numero di prestiti approvati è notevolmente diminuito rispetto agli anni precedenti, determinando un mercato immobiliare tumultuoso.
In questo panorama caotico, il governo Meloni è intervenuto per aiutare i privati che hanno optato per un mutuo a tasso variabile.
Lo stato attuale delle cose è caratterizzato da una crescente popolazione di proprietari di case che cercano di vendere le loro proprietà per evitare di intraprendere i vasti lavori di ristrutturazione imposti dalla rivoluzione green.
Allo stesso tempo, c’è una coorte crescente di giovani che aspirano all’acquisto di case, ma con la condizione di un tasso di interesse fisso per mitigare eventuali spiacevoli sorprese.
In mezzo ci sono le banche, disposte a concedere prestiti a tasso variabile al massimo. Tuttavia, c’è un imminente cambiamento a favore degli acquirenti all’orizzonte.
Ottima notizia per chi paga il mutuo
Nel tentativo di far fronte alla situazione attuale, il governo Meloni è intervenuto per evitare un aumento degli immobili messi all’asta e per evitare un’ulteriore destabilizzazione del mercato immobiliare.
Attualmente sono allo studio due possibili soluzioni. La prima opzione prevede l’obbligo per le banche di accettare le richieste dei titolari di mutui per prorogare i loro prestiti.
Ciò si tradurrebbe in pagamenti mensili inferiori per un periodo di tempo più lungo, ma sarebbe comunque soggetto alle fluttuazioni dei tassi di interesse determinate dalla Banca centrale europea.
Ci sono due ipotesi da considerare, con la seconda più favorevole. Questa ipotesi prevede l’attivazione di un mutuo a tasso variabile con rate fisse.
Ciò significa che l’importo del pagamento mensile rimane lo stesso indipendentemente da eventuali fluttuazioni dei tassi di interesse. Tuttavia, ciò comporterebbe una durata del prestito più lunga.
Al momento non esiste un decreto ufficiale in merito, in quanto si tratta solo di proposte al vaglio del governo. Tuttavia, è sempre possibile rinegoziare il mutuo, passando da un tasso variabile a un tasso fisso.