Serviranno 100.000 euro di spesa per ristrutturare casa e renderla efficiente a livello energetico. Lo dice la Direttiva UE ristrutturazione casa.
L’efficienza energetica gioca un ruolo cruciale nell’ingegneria, in quanto determina la capacità di un sistema fisico di raggiungere i risultati desiderati utilizzando una quantità minima di energia.
Questo attributo offre due vantaggi significativi: un maggiore risparmio energetico e una riduzione delle spese operative.
In poche parole, l’efficienza energetica si riferisce alla capacità di un sistema di ottimizzare i risultati.
Il concetto di efficienza energetica può essere alquanto sfuggente. Quando si parla di un edificio, l’attenzione è rivolta al suo fabbisogno energetico.
Maggiore è la domanda che può essere soddisfatta con minori consumi, più efficiente è considerato l’edificio.
Si ritiene che un edificio abbia una buona efficienza energetica quando conserva con successo l’energia, come quella necessaria per il riscaldamento.
Critiche alla direttiva UE Green House
La direttiva europea sul rendimento energetico nell’edilizia (EPBD), comunemente indicata come direttiva Green House, è stata oggetto di critiche significative.
Questo pacchetto, progettato per migliorare l’efficienza energetica, è stato accolto con diffusa disapprovazione.
L’iter legislativo sta attualmente giungendo alla sua fase finale con l’emergere di un provvedimento innovativo.
Il 14 marzo 2023 il Parlamento europeo ha concesso la sua approvazione e a giugno è iniziata a Bruxelles la prima riunione per i negoziati ufficiali.
Con la conclusione della stagione estiva, è altamente probabile che la direttiva europea venga finalizzata, con conseguente applicazione dei requisiti di efficienza energetica per circa i due terzi degli immobili italiani.
Sfortunatamente, questo sviluppo non è di buon auspicio per le condizioni finanziarie del pubblico in generale.
Ci sono già discussioni in circolazione per quanto riguarda l’onere significativo che verrà posto sui proprietari di case.
Sulla base di una ricerca completa iniziale, le spese associate al miglioramento dell’efficienza energetica attraverso la ristrutturazione possono variare da 20.000 euro per un appartamento situato in periferia, fino a 110.000 euro per una casa indipendente.
Di conseguenza, non è raro che la spesa totale superi in numerosi casi la soglia dei 100.000 euro.
Ci sono ancora persone che mantengono l’ottimismo sul fatto che il testo che impone a tutte le famiglie di passare alla classe energetica E entro il 2030 subirà revisioni.
Tuttavia, sulla base delle proiezioni prevalenti, sembra che la Direttiva Europea possa potenzialmente porre sfide economiche per numerosi individui in Italia.
Direttiva UE ristrutturazione casa, 100.000 euro per trasformarla in green
Il perimetro di questo numero si estende a oltre 9 milioni di residenze, che comprendono oltre il 70% dell’intero inventario di 12 milioni di strutture in Italia.
Queste abitazioni sono tutte classificate come non conformi alle normative dell’Unione Europea e necessitano di ristrutturazione per passare alla Classe E entro il 2030, con un ulteriore passaggio alla Classe D entro il successivo triennio.
Allineare il consumo energetico di un immobile italiano agli standard europei comporterebbe spese eccessivamente elevate.
L’upgrade di un condominio di sole due classi energetiche può ammontare a più di 600.000 euro. Questa stima è tratta dall’ultimo rapporto Enea sull’iniziativa Superbonus 110.
Per ottenere una classificazione energetica favorevole per un appartamento è necessario un investimento minimo di 10.000 euro.
Questo investimento copre principalmente la sostituzione di infissi, porte e finestre. Inoltre, sono necessarie una caldaia più avanzata e l’inclusione di termostati intelligenti.
Per un appartamento di 100 mq, il costo stimato per questi aggiornamenti oscilla tra i 10.000 ei 20.000 euro.
Tuttavia, è importante notare che questo costo è applicabile solo agli appartamenti situati in aree periferiche.
Aumenta il costo della ristrutturazione di un appartamento situato in un quartiere storico. Le spese sono particolarmente elevate nelle zone centrali delle grandi città, in particolare negli edifici di notevole pregio architettonico.
In questi casi la spesa supera quasi sempre i 50.000 euro. Per quanto riguarda le ville, il costo supera i 100.000 euro.