È una nuova truffa dello sportello, l’ennesima che viene creata da truffatori di ogni calibro. Vediamo di cosa si tratta esattamente.
L’utilizzo di metodi di pagamento elettronici, come carte di credito o di debito, fornisce un comodo sistema che consente alle persone di navigare, viaggiare e condurre transazioni con una valuta fisica minima.
Tuttavia, è importante riconoscere che i progressi tecnologici spesso coincidono con l’emergere di schemi fraudolenti innovativi.
È imperativo per le persone che si trovano nella necessità di prelevare contanti da una banca o da un ufficio postale ATM per esercitare la massima cautela.
È importante essere consapevoli del fatto che una volta che il denaro è stato prelevato, i potenziali aggressori potrebbero seguire e tentare di distrarre l’individuo utilizzando una varietà di scuse intelligenti, mentre un complice cerca di rubare le banconote dalla borsa o dal portafoglio.
Questo rischio è particolarmente accentuato nei giorni in cui i fondi pensione vengono prelevati. In questi casi, si consiglia vivamente di farsi accompagnare da qualcuno e di conservare il denaro in modo sicuro in una tasca interna.
Al ritorno dalla banca o dall’ufficio postale, è fondamentale prestare attenzione a persone sconosciute che si avvicinano con dubbie giustificazioni e monitorare attentamente la sicurezza della borsa o del portafoglio.
L’ultima segnalazione emessa dalla Polizia Postale sulla pagina Facebook “Commissariato PS Online – Italia” riguarda l’attività fraudolenta nota come truffa Bancomat.
L’aumento delle transazioni online per lo scambio di beni tra privati ha favorito un aumento delle attività fraudolente.
Queste truffe non solo danneggiano l’acquirente, che potrebbe ricevere un prodotto diverso da quello ordinato o non riceverlo affatto, ma hanno anche un impatto negativo sul venditore in molte occasioni.
Il metodo utilizzato per eseguire lo schema fraudolento consiste nell’indurre il venditore ad accompagnare il truffatore a un bancomat (ATM).
Il venditore è indotto a ritenere che l’intero pagamento, come concordato in precedenza, sarà depositato direttamente sul proprio conto bancario attivo.
Al contrario, l’individuo vittima della truffa rispetterà inconsapevolmente le istruzioni fornite dal presunto acquirente per telefono e finirà per trasferire fondi al truffatore.
Si consiglia di prestare attenzione quando ci si imbatte in proposte di acquisto rapide prive di metodi di pagamento chiari e sicuri, soprattutto se si è pubblicato un annuncio di vendita online.
Questo prezioso consiglio, secondo Giovanni D’Agata, presidente di “Sportello dei diritti”, può risparmiarci numerose complicazioni.
Nel 2022 la percentuale di MPI (Micro, Piccole e Medie Imprese) siciliane che ha destinato risorse alla cyber security è pari al 39,4%.
Tale dato è notevolmente superiore, di 9,4 punti percentuali, alla percentuale registrata nel periodo 2017-2021, che è stata del 30,0%.
Esaminando i dati a livello provinciale, spicca Ragusa con la quota più alta al 48,0%, seguita da Enna al 44,9% e Messina al 42,0%.
Secondo l’indagine tematica Eurobarometro condotta dalla Commissione europea in Italia, è emerso che il 37% delle micro, piccole e medie imprese (PMI) ha subito almeno un attacco informatico nell’ultimo anno. Questa cifra supera di 9 punti percentuali la media UE del 28%.
L’Italia si distingue tra i 27 paesi dell’Unione Europea, al secondo posto, con un significativo 35% di attacchi che sfruttano le vulnerabilità di software, hardware o reti.
Questa percentuale supera la media UE di 12 punti. Le violazioni delle password rappresentano il 26% dei casi in Italia, superando di 7 punti la media UE e assicurando all’Italia il quarto posto.
Le truffe o le frodi rappresentano il 21% dei casi, mentre il 20% degli attacchi è attribuito a malware, che si riferisce a un programma o codice che interrompe le attività del sistema.