Assegno dimezzato per tutti questi contribuenti: chi avrà soldi in meno sul conto

Una larga fetta di contribuenti italiani rischia di trovarsi con l’assegno dimezzato. Vediamo chi sono e perché di questa decurtazione.

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L’assegno sociale è determinato da fattori quali il reddito e le dinamiche familiari, il che significa che può variare nel tempo.

Fino a questo punto, le persone percepivano uno stipendio mensile di 503,27 euro (per un totale di 13 mesi). Tuttavia, è emerso che alcuni beneficiari ora ricevono importi ridotti.

Purtroppo questo fatto non è un errore dell’INPS. La somma dovuta è, in realtà, subordinata ai guadagni individuali o coniugali del beneficiario.

Di conseguenza, qualsiasi variazione del reddito corrisponde direttamente ad una modifica della somma assegnata a titolo di Assegno Sociale.

Per comprendere i fattori che influenzano le prestazioni, è necessario esaminare in dettaglio i requisiti legali.

Conducendo un’analisi approfondita, possiamo scoprire le normative specifiche che hanno un impatto sui risultati delle prestazioni.

Assegno Sociale 2023: cosa rispettare?

L’INPS eroga l’Assegno Sociale come forma di assistenza provvisoria alle persone che soddisfano determinati criteri di reddito.

Di conseguenza, se le condizioni patrimoniali del beneficiario cambiano, l’assegno può essere soggetto a modifiche o potenzialmente revocato. Per accertare il totale, dobbiamo tener conto di due condizioni specifiche.

Assegno sociale
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Il provvedimento riguarda esclusivamente le persone non sposate e disoccupate, con un reddito personale estremamente minimo. Si estende anche alle persone sposate che sono disoccupate e non hanno alcun reddito familiare.

Se il reddito personale di un individuo non supera i 6.542,51 euro o il reddito coniugale di una coppia non supera i 13.085,02 euro, allora la somma è considerata sufficiente.

Ecco un esempio. Tizio, attualmente celibe, percepisce una rendita annua di 3.000 euro. Di conseguenza, avrà diritto a un assegno sociale mensile pari a 272,46 euro.

Invece Caio, che è sposato, ha un reddito annuo di 8.000 euro, che gli dà diritto a una mensilità di 389 euro.

Tale vantaggio, inoltre, è esente da detrazioni IRPEF e non è trasferibile ai familiari superstiti.

In che modo viene calcolato l’Assegno Sociale?

La Circolare INPS n. 131, del 12 dicembre 2022, fornisce informazioni dettagliate in merito alle tipologie di reddito che devono essere prese in considerazione ai fini della determinazione del diritto all’assegno assistenziale.

Nello specifico, delinea i redditi specifici sia del richiedente che del coniuge che devono essere presi in considerazione:

  • i redditi che sono soggetti a IRPEF;
  • i redditi che sono esenti da imposta, tipo le indennità invalidi civili;
  • i redditi che sono soggetti a ritenuta alla fonte, tipo concorsi statali o le vincite da giochi;
  • i redditi che provengono da edifici e terreni;
  • le pensioni di guerra;
  • le rendite vitalizie INAIL;
  • le pensioni che vengono accreditate da Paesi stranieri;
  • le pensioni e gli assegni riconosciuti agli invalidi civili, ai sordi e ai ciechi;
  • gli assegni alimentari.

Ecco cosa, invece, non viene presa in considerazione:

  • il TFR (Trattamento di Fine Rapporto);
  • le competenze arretrate che sono soggette a tassazione separata;
  • i redditi che derivano dalla casa;
  • 1/3 della pensione che è stata liquidata sulla base del sistema contributivo;
  • le indennità di accompagnamento;
  • le indennità che sono stata accreditate dalle Province autonome e dalle Regioni;
  • gli assegni INAIL che sono destinati all’assistenza personale;
  • gli assegni INPS agli inabili per l’assistenza continuativa e personale;
  • le indennità di comunicazione a favore dei sordi;
  • l’assegno vitalizio a favore degli ex combattenti;
  • i compensi speciali che sono riconosciuti alle Medaglie al Valor Militare;
  • le pensioni o gli assegni che sono legati alle decorazioni dell’Ordine Militare d’Italia.

Assegno dimezzato per tutti questi contribuenti

Esistono specifiche circostanze in cui l’Assegno sociale viene ridotto se il beneficiario è ricoverato in una struttura sanitaria e le spese sono coperte dallo Stato o da altri enti pubblici. Queste circostanze sono le seguenti:

  • se le spese sono in toto a carico dello Stato, la riduzione è del 50%;
  • se la tariffa pendente sul richiedente o sui suoi familiari è meno della metà dell’Assegno Sociale, la riduzione è del 25%;
  • se la retta è superiore al 50% dell’Assegno, non c’è alcuna riduzione.

Inoltre, la Circolare INPS n. 131 del 12 dicembre 2022, fornisce ulteriori chiarimenti in merito alle ipotesi in cui l’importo dell’assegno sociale può essere soggetto a maggiorazione.

Assegno dimezzato dall'INPS
Assegno dimezzato dall’INPS-oipamagazine.it

Gli individui di età inferiore ai 75 anni avranno un aumento del loro stipendio annuo di 12,92 euro per un periodo di 13 mesi. Chi invece ha 75 anni o più vedrà un aumento di 20,66 euro a parità di durata di 13 mesi.

Il beneficio CD è applicabile alle persone che hanno più di 70 anni. Questo beneficio è soggetto a un aumento fino a un milione.

È importante notare che il riconoscimento ufficiale di tale beneficio decorre dal mese successivo a quello in cui si verificano i requisiti per l’accesso.

Quando diventa possibile la revoca del beneficio?

Per percepire l’Assegno Sociale non è necessario presentare l’ISEE o la Dichiarazione Sostitutiva Unica. L’unico requisito è quello di rivelare il reddito.

Tuttavia, una volta riconosciuto, il servizio genera un ricavo di cui si tiene conto per il calcolo dell’ISEE, che tipicamente si traduce in un aumento del patrimonio primario del beneficiario.

È importante ricordare che l’Assegno Sociale è sottoposto a regolari controlli da parte dell’INPS, in quanto considerato una prestazione transitoria.

Di conseguenza, se il beneficiario si trasferisce all’estero per un periodo superiore a 29 giorni, l’indennità può essere temporaneamente sospesa. Inoltre, trascorso un anno dalla sospensione, il beneficio sarà totalmente revocato.

In caso di perdita dei necessari requisiti giuridici, l’erogazione cesserà. Ciò può verificarsi, ad esempio, se si verifica un cambiamento nella situazione reddituale del beneficiario.

È importante informare tempestivamente l’INPS di tali variazioni che dovessero verificarsi durante il corso dell’anno.

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