Qual è la banca con più clienti in Italia? Chi c’è al primo posto in classifica

In questo articolo parleremo della banca con più clienti in Italia, ma per farlo useremo dati inerenti a depositi e altro.

banca con più clienti
banca con più clienti – oipamagazine.it

Intesa San Paolo e Unicredit si distinguono come istituti bancari dominanti e altamente favoriti tra la popolazione generale.

In particolare, nel caso di Intesa, il valore complessivo dei conti correnti, dei certificati di deposito e delle obbligazioni bancarie dei clienti (che obbligano la banca emittente a rimborsare il capitale e a provvedere al pagamento degli interessi) raggiunge l’impressionante cifra di 555,6 miliardi.

Questi dati si basano sul bilancio preliminare al 31 dicembre 2022. Vale la pena notare che potrebbero esserci lievi modifiche al momento della pubblicazione del bilancio consolidato, ma si prevede che le modifiche saranno minime.

Qual è la banca con più clienti in Italia?

Come risulta dall’ultimo report emesso dalla banca, una parte significativa di questo sostegno finanziario, pari a 436 miliardi su 555,6, è costituita da conti correnti e depositi della clientela retail, ovvero privati, famiglie e piccole imprese.

In questi numeri, inoltre, gioca un ruolo anche la consistente presenza internazionale del gruppo. In particolare, Intesa San Paolo è la prima banca in Serbia, la seconda in Croazia e Slovacchia, la quarta in Albania e Slovenia, e mantiene filiali in Egitto, Bosnia Erzegovina, Moldavia e Ungheria.

Intesa Sanpaolo, la banca con più clienti in Italia
Intesa Sanpaolo, la banca con più clienti in Italia-oipamagazine.it

Per quanto riguarda le filiali, consolidano anche la loro posizione di primo piano nella gerarchia delle principali banche italiane.

Nessun altro ne ha tanti come loro: secondo i dati di febbraio 2022, ci sono un totale di 3.116 filiali.

Un numero che sarebbe stato ancora più alto se non fosse stato per la cessione di 620 sportelli a Bper nel 2020, nell’ambito degli accordi presi in occasione dell’acquisizione di Ubi da parte di Intesa.

412 miliardi dalla clientela: questa è la raccolta di Unicredit

Unicredit è la banca che segue la banca di Torino. Sebbene abbia sede a Milano, è prevalentemente di proprietà di investitori americani e britannici.

L’istituto ha ricevuto una raccolta diretta di 412 miliardi di euro, che ha registrato una crescita del 3,5% nel 2022. Analogamente, come nel caso precedente, una parte dei depositi e dei conti correnti è detenuta all’estero.

Questi conti possono essere trovati in paesi dell’Europa orientale come Serbia, Bosnia, Slovacchia, insieme ad Austria e Germania, dove opera HypoVereinsbank.

La banca al terzo posto è molto staccata dalle prime due

Unicredit, una delle principali banche in Italia, ha un totale di 2.378 filiali in tutto il paese. A differenza di Intesa, le filiali di Unicredit si trovano principalmente nelle regioni del nord Italia.

È interessante notare che la distribuzione degli sportelli Unicredit è più uniforme su tutto il territorio nazionale, con il Lazio che conta più sportelli (319) rispetto alla Lombardia, pur avendo una popolazione inferiore.

Questi dati evidenziano la significativa presenza di Unicredit nel settore bancario italiano. Infatti, se si considerano le attività combinate di Unicredit e Intesa, queste due banche da sole accumulano una cifra impressionante di quasi mille miliardi di euro, precisamente 967 miliardi.

Al di sotto di Intesa e Unicredit per raccolta, Banco Bpm mantiene la posizione con 132,2 miliardi di euro.

L’istituto finanziario, nato dalla fusione del Banco Popolare di Verona e della Banca Popolare di Milano di Milano, ha registrato nell’anno precedente risultati superiori alle attese.

In particolare, la loro raccolta “core”, che comprende esclusivamente depositi e conti correnti, ha registrato una crescita del 5,1%, raggiungendo i 105 miliardi.

Bper in grande crescita

La raccolta di Bper supera attualmente i 100 miliardi di euro, segnando un significativo incremento da 63,1 a 101,4 miliardi.

Questa sostanziale crescita è da attribuire agli accordi precedentemente citati, in particolare alla partnership con Intesa San Paolo.

Per aderire alla normativa Antitrust a seguito della fusione di Ubi, Intesa San Paolo ha ceduto i propri sportelli a Bper, determinando un notevole impulso alla raccolta della banca emiliana.

Di conseguenza, non solo la banca ha visto crescere i conti correnti, i depositi e le obbligazioni bancarie, ma anche la distribuzione geografica degli sportelli.

Se le origini dell’istituto risiedono a Modena, sua sede, oggi sono presenti più filiali in Lombardia (338) che in Emilia Romagna (284).

Meno di 100 miliardi per Mps

Le prestazioni di Mps sono in netto contrasto. Questa banca toscana, nota per le sue difficoltà finanziarie che alla fine hanno portato alla sua nazionalizzazione, ha registrato un calo della sua raccolta diretta.

Monte dei Paschi di Siena
Monte dei Paschi di Siena-oipamagazine.it

In particolare, tali depositi sono passati dai 103,7 miliardi di fine 2021 ai 90,3 miliardi dell’anno successivo, segnando una sostanziale riduzione del 12,7%. Tale diminuzione ha interessato sia i conti correnti che i depositi e le obbligazioni.

 

Nonostante ciò, la banca continua a mantenere una presenza significativa con un totale di 1.368 filiali. Non a caso la maggior parte di queste filiali, 298 per l’esattezza, si trova in Toscana.

Anche le banche francesi in classifica

Nella valutazione delle banche italiane sono incluse le entità estere, in particolare quelle francesi.

Non solo nel settore finanziario, ma anche nei regni del lusso e del cibo, negli ultimi anni importanti società di oltre montagna si sono impegnate in acquisizioni.

Un caso esemplificativo può essere osservato con Bnl, che sta per Banca Nazionale del Lavoro. Questa stimata istituzione è stata fondata a Roma nel 1913 e fa parte del gruppo Bnp Paribas dal 2006.

Mentre i dati specifici sulla raccolta diretta per il 2022 non sono stati resi noti, i risultati preliminari dell’anno, come si legge nel comunicato stampa, rivelano una notevole crescita dei depositi del 12,3% nell’arco di 12 mesi.

Se questa tendenza persiste, l’importo di 60,9 miliardi detenuto per i clienti alla fine del 2020 supererebbe i 68 miliardi attuali.

Cariparma, acquisita dalla banca francese nel 2007 e rinominata Crédit Agricole Italia nel 2019, detiene una raccolta diretta leggermente inferiore rispetto a Crédit Agricole Italia.

Al 2022 la raccolta diretta ammonta a 74,7 miliardi di euro, un significativo aumento del 3% in un solo anno.

Tale incremento è in gran parte attribuibile alla recente acquisizione di Creval (Credito Valtellinese). Senza factoring nell’istituto lombardo, la raccolta diretta sarebbe inferiore di 56,7 miliardi di euro.

Impostazioni privacy