A chi è rivolto l’obbligo di iscrizione presso la gestione separata INPS? Quali tipi di prestazione si ottengono? Tutte le risposte le troverete nel testo che segue.
Prima di muovere i primi passi come lavoratore autonomo, è molto importante essere a conoscenza di tutto ciò che riguarda la gestione separata INPS e tutto ciò che gira intorno a questo argomento. Ed è per questo che abbiamo pensato di rendervi le cose più semplici, tramite questa mini guida.
La gestione separata INPS è un fondo pensionistico che la stessa INPS gestisce, un tipo di servizio a cui i lavoratori con partita IVA, devono iscriversi obbligatoriamente nel caso in cui rispettano precise condizioni.
Proprio come la gestione dipendenti privati, l’iscrizione presso la gestione separata permette di poter avvalersi di contributi previdenziali versati.
In alcuni casi, colui che si è iscritto potrà anche avere diritto alla pensione, alla maternità oppure all’indennità di malattia.
Le varie attività dell’Istituto sono finanziate dagli autonomi, dai lavoratori e dai committenti, attraverso il versamento dei contributi previdenziali.
L’INPS è formato da diverse gestioni, ognuna delle quali ha il compito di tutelare dei soggetti o degli eventi.
Ed è al suo interno che troviamo anche la gestione separata che è dedicata a:
L’iscrizione alla gestione separata è obbligatoria per i lavoratori autonomi occasionali e gli incaricati alle vendite a domicilio.
Un qualcosa che si presenta nel momento in cui:
Prima di andare avanti con il calcolo del compenso, il committente si deve far rilasciare una dichiarazione in cui si descrive il rapporto di collaborazione e in cui si indica che non si è andati oltre la soglia di €5000 all’anno.
Tutti quei contributi il cui scopo è quello di finanziare le prestazioni della gestione separata, risultano essere per un terzo a carico del collaboratore e due terzi a carico del committente. A queste cifre si aggiungono le percentuali sui valori.
I contributi devono essere versati dal committente tramite un modello F24 entro e non oltre il 16 del mese seguente a quello in cui viene corrisposto un compenso.
I dati riguardo ai compensi corrisposti, devono essere poi comunicati all’INPS tramite un invio telematico.
Si devono iscrivere alla gestione separata anche quei professionisti che portano avanti un’attività dove l’esercizio non è vincolato a:
In questo caso i professionisti devono versare autonomamente i contributi e addebitare ai committenti il 4% dei compensi lordi. Un versamento che viene fatto attraverso il sistema degli acconti.
In questo caso, i professionisti dovranno utilizzare un modello F24 per versare i contributi verso la gestione separata.
Ogni contributo si calcola in base a precise percentuali che vengono comunicate ogni anno dall’INPS tramite una circolare.
Per il 2021 di percentuale sono pari al 34,23% diviso come segue:
Non vengono inclusi nell’aliquota generica del 34% i seguenti elementi:
A cosa si fa riferimento nel momento in cui si parla di minimale e massimale INPS per la gestione separata?
Stiamo parlando di imponibili minimi e massimi attraverso i quali si calcolano i contributi i quali, per il 2021, sono pari a:
L’iscrizione alla gestione separata deve essere fatta nel momento in cui si inizia un rapporto che poi verrà ripetuto anche per i passaggi successivi.
L’assicurato per effettuare l’iscrizione, può utilizzare i servizi proposti da:
In base a ciò che abbiamo detto già alcune righe fa, la gestione separata garantisce diverse prestazioni tra cui