Una brutta sorpresa in arrivo per diversi italiani, che saranno costretti a pagare 2000 euro in più. Ma per cosa? Vediamolo.
I tassi fissati dalla Banca centrale europea (BCE) sono in costante aumento. Di recente, infatti, la Banca Centrale ha sancito un ulteriore rialzo dello 0,25%, portando il tasso ufficiale al 4,00%.
L’impatto di questa decisione dell’Istituto di Francoforte diventerà evidente nel mercato dei mutui entro un breve lasso di tempo.
Vale la pena notare che soltanto un anno fa questi tassi di interesse si trovavano al punto più basso della storia.
Per il momento non sono previste interruzioni nel prossimo futuro. Dall’Eurotower, infatti, è stato comunicato che è molto probabile che anche a luglio ci sarà un aumento dei tassi di interesse.
L’approccio adottato dalla Federal Reserve americana per fermare gli aggiustamenti dei tassi al fine di valutarne l’impatto sull’economia non sembra essere stato accolto dalla Banca Centrale sotto la guida di Christine Lagarde.
La BCE ha rilasciato una dichiarazione indicando che il Consiglio direttivo mira a garantire che l’inflazione torni all’obiettivo desiderato del 2% nel prossimo futuro.
Colpa dell’inflazione?
Nel mese precedente, l’inflazione nell’Eurozona ha raggiunto il 6,1%, che è tre volte superiore all’obiettivo prefissato dalla banca centrale. Tuttavia, questa cifra rappresenta una diminuzione rispetto alla fine del 2022.
Di conseguenza, c’è stato un costante aumento dei costi dei mutui in Italia, guidato principalmente dall’aumento dei tassi di interesse imposto dalla BCE.
Secondo la Banca d’Italia, i tassi di interesse sui nuovi prestiti concessi ai privati per l’acquisto della casa, che includono anche le spese accessorie (Taeg), sono saliti a febbraio al 4,12% (rispetto al 3,95% di gennaio).
Lo rende noto la Banca d’Italia attraverso la pubblicazione del supplemento Banche e Moneta, diffuso oggi.
Secondo l’Unione nazionale dei consumatori, i cittadini possono aspettarsi un altro onere verso la fine dell’anno, poiché si prevede che le rate mensili del mutuo aumenteranno.
Questi aumenti potrebbero potenzialmente ammontare a ulteriori 2.000 euro all’anno. Ciò avrà senza dubbio un impatto significativo in un periodo di inflazione costantemente elevata, in particolare sul costo dei beni e dei servizi essenziali.
Ora, approfondiamo nello specifico chi sarà maggiormente influenzato da questi sviluppi.
Interessi sui mutui in rialzo: di quanto?
Sulla base dei dati forniti dalla Banca d’Italia, il Taeg delle recenti distribuzioni del credito al consumo ha registrato un tasso del 9,88%, leggermente superiore al 9,79% registrato a gennaio.
Inoltre, i tassi di interesse sui nuovi prestiti concessi alle società non finanziarie sono scesi al 3,55% dal precedente 3,72%.
I prestiti di importo pari o inferiore a 1 milione di euro hanno ora un tasso di interesse del 4,39%, mentre i prestiti superiori a tale importo hanno un tasso di interesse del 3,04%.
Inoltre, i tassi di interesse su tutti i depositi esistenti sono stati aumentati allo 0,54% rispetto al precedente tasso dello 0,49% osservato a gennaio.
Crescita del numero di prestiti a favore delle famiglie
Nel mese di febbraio i prestiti al settore privato hanno registrato una crescita dell’1,1% rispetto all’anno precedente.
Parallelamente, i prestiti concessi alle famiglie hanno registrato un incremento annuo del 2,5%. Per contro, i prestiti concessi alle società non finanziarie hanno registrato una flessione dello 0,5%.
Contestualmente si è registrata una diminuzione del 2,4% dei depositi del settore privato rispetto all’anno precedente, mentre la raccolta obbligazionaria ha registrato un incremento del 3,9%.
2000 euro in più da pagare
Secondo i risultati dell’Unione Nazionale dei Consumatori, l’attuazione di questo aumento delle tariffe comporta per una famiglia tipo un aumento mensile di 159 euro di spese.
Secondo il presidente Massimiliano Dona l’aumento delle tariffe nell’arco di un mese è consistente.
Sono infatti passati da 3,95 a 4,12, con un aumento dello 0,17%. Inoltre, rispetto a febbraio 2022, quando i tassi erano a 1,85, l’aumento è di ben 2,27 punti percentuali.
Sulla base dell’analisi approfondita dei dati sui mutui, Dona conclude che il significativo aumento dei tassi di interesse ha un profondo impatto sulle rate dei mutui.
Per i privati che attualmente sono titolari di un mutuo a tasso variabile, la rata è passata da 585 a 744 euro rispetto allo scorso anno, con un aumento mensile di 159 euro. Ciò si traduce in un onere annuo di 1908 euro.