Un inaspettato errore dall’INPS ha alzato un enorme polverone politico. Molti pensionati si sono ritrovati con questa brutta sorpresa sul cedolino.
C’è stato un ampio dibattito intorno alla questione dei cedolini della pensione di luglio. Questa polemica nasce dall’inclusione della quattordicesima mensilità sotto l’etichetta di “aumento pensioni basse 2023“.
Questa formulazione ha creato confusione, in quanto potrebbe essere scambiata per il previsto aumento delle pensioni minime delineato nella legge di bilancio del governo Meloni.
La CGIL ha condannato fermamente questa situazione, affermando che essa implica impropriamente un aumento mensile garantito.
L’INPS ha però tempestivamente affrontato la questione chiarendo che la voce sarà tempestivamente modificata.
Inaspettato errore dall’INPS sui cedolini pensionistici
Ricevute numerose segnalazioni da parte degli utenti, la CGIL ha prontamente notificato all’INPS il proprio errore.
Gli accrediti pensionistici vengono in genere elaborati nei primi giorni di ogni mese, sebbene l’accesso online ai moduli sia reso disponibile in anticipo.
Conseguentemente, verso la fine di giugno, molti privati hanno osservato una voce significativa denominata “aumento pensione bassa 2023” che sembrava contenere una somma consistente.
Tuttavia, l’incremento effettivo per chi percepisce un assegno che è pari o sotto al minimo (563,74 euro) proposto dal governo Meloni ammonta a 8,46 euro (pari all’1,5% del totale) per i pensionati di età inferiore ai 75 anni, e 36,08 euro (pari al 6,4% del totale) per i pensionati di età superiore ai 75 anni.
Anche tenendo conto degli arretrati dei primi sei mesi dell’anno, gli importi esposti sui rendiconti risultano inesatti.
Di conseguenza, la formulazione era errata o facilmente fraintesa. Al contrario, la quattordicesima mensilità viene erogata in un’unica soluzione, in aggiunta alla rata della pensione di luglio, e diventa accessibile al compimento dei 64 anni di età.
L’INPS corregge la dicitura
Secondo l’INPS, i pensionati che a luglio 2023 percepiranno sia la quattordicesima mensilità sia un aumento di pensione pari o inferiore all’importo minimo possono consultare il proprio cedolino paga per visualizzare separatamente queste due componenti.
L’INPS chiarisce che nelle buste paga le due somme sono ora individuate come la Quattordicesima – legge 3 agosto 2007, n.127 – anno di credito 2023, e la maggiorazione ex legge 197/2022.
Ogni voce è accompagnata da una nota esplicativa posta alla fine della busta paga stessa. L’INPS sottolinea che questi specifici dati erano già stati comunicati agli aventi diritto tramite sms inviati sul cellulare, notifiche nella sezione MyInps del sito http://www.inps.it e via email.
Per Tania Scacchetti, segretario nazionale preposto alla Previdenza, e Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi Cgil, la rettifica degli errori è “una decisione essenziale e doverosa dell’ente previdenziale”.
Hanno sottolineato che l’inclusione della quattordicesima mensilità non comporta un aumento e non è stata stabilita per l’anno 2023.
Si tratta invece di un beneficio dovuto dal 2007 a determinate condizioni reddituali e per le persone di età pari o superiore a 64 anni.
Questo risultato è visto come un successo significativo per l’Unione confederata dei pensionati. Conseguentemente, la correzione della dicitura inesatta sui cedolini è stata accolta come una notizia positiva.
Critiche da parte del Movimento 5 Stelle
Le opposizioni, pur avendo preso atto della correzione, non hanno trascurato l’errore dell’INPS. Il Movimento Cinque Stelle ha condannato fermamente l’INPS, descrivendo le loro azioni come una forma di propaganda senza precedenti.
La senatrice Barbara Guidolin del Movimento 5 Stelle ha sottolineato che alcuni bollettini emessi a luglio hanno portato i pensionati a ritenere erroneamente che la quattordicesima mensilità fosse una cortesia del governo.
Guidolin sostiene che si tratta di un inganno deliberato per nascondere l’inerzia del governo nel settore pensionistico.
Inoltre, critica il track record del governo, evidenziando l’impatto negativo dell’effettiva eliminazione dell’opzione donna.
La Guidolin annuncia l’intenzione di presentare un’interrogazione parlamentare per chiedere esaurienti spiegazioni al governo in merito alla situazione.