Parcheggiare l’auto fuori posto è un reato punibile, che in alcuni casi può portare alla decurtazione di 20 punti sulla patente.
L’atto di parcheggiare un veicolo in un luogo inappropriato porta indubbiamente insoddisfazione e disagi, proprio per questo il Codice della Strada ha stabilito misure per affrontare tale comportamento.
Queste misure includono l’imposizione di sanzioni pecuniarie, comunemente denominate multe, nonché la potenziale decurtazione di punti dalla patente di guida.
Queste ripercussioni sono ampiamente riconosciute, ma è importante notare che anche la sosta in aree non autorizzate può essere classificata come reato, con sanzioni significativamente più severe.
Il parcheggio fuori posto è un reato?
La sosta al di fuori delle aree designate non costituisce di per sé un atto criminale, ma può comportare molteplici violazioni a seconda delle circostanze particolari. Le infrazioni più diffuse sono senza dubbio l’interruzione dei servizi pubblici e la violenza privata.
La definizione di violenza privata si trova nell’articolo 610 del codice penale. Questo articolo afferma che le persone che costringono gli altri a sopportare o ad astenersi da determinate azioni possono affrontare la reclusione per un massimo di 4 anni.
È interessante notare che questa definizione sembra applicarsi perfettamente alla maggior parte dei casi di parcheggio fuori posto.
Ad esempio, comprende le situazioni in cui un veicolo è parcheggiato in modo tale da impedire a un’altra persona di uscire da un parcheggio, nonché i casi in cui l’accesso a un vialetto o a un parcheggio riservato a persone disabili è bloccato.
Secondo le sentenze della Cassazione, tali azioni possono essere qualificate come reati se sono compiute con doloso intento di danneggiare un’altra persona.
In altre parole, anche se al conducente viene consigliato di spostare il proprio veicolo per risolvere il problema e si rifiuta, si presume che sia consapevole delle conseguenze delle proprie azioni.
Il parcheggio improprio può portare all’interruzione dei servizi pubblici, che comprendono varie attività come i trasporti e l’assistenza medica.
Il codice penale, in particolare l’articolo 340, delinea il reato di parcheggio abusivo e prevede che può comportare una pena detentiva massima di un anno.
La Suprema Corte ha stabilito che questo reato può essere commesso anche se il servizio non è completamente sospeso, ma se vi è un mero ritardo nella sua erogazione.
Tuttavia, affinché l’atto di parcheggio improprio sia considerato un reato, l’autista deve essere stato consapevole del disturbo che avrebbe causato.
Vale la pena notare che ci sono aree designate, come gli ingressi degli ospedali riservati alle ambulanze, dove non ci può essere spazio per malintesi.
Al contrario, se un individuo sceglie di parcheggiare in doppia fila su una strada, con conseguente arrivo ritardato di un’ambulanza durante un’emergenza imprevista, non si può presumere che la persona fosse consapevole delle potenziali conseguenze, negando così qualsiasi intento criminale.
In tali casi, la prestazione del servizio pubblico diventa subordinata a una circostanza fortuita e imprevedibile, al di fuori del controllo del conducente.
È importante notare che ciò non esonera il conducente da eventuali sanzioni o responsabilità per danni subiti; piuttosto, chiarisce che l’atto in sé non costituisce reato.
Questo principio fondamentale rimane invariato indipendentemente dall’esito effettivo del parcheggio fuori posto.
Pertanto, anche se il ritardato soccorso dovesse portare tragicamente alla morte del danneggiato, l’automobilista responsabile della sosta abusiva non può essere imputato di omicidio.
In teoria si può accusare di omicidio colposo l’autista che è a conoscenza dell’ostruzione alle ambulanze.
Tuttavia, il precedente legale in questa particolare situazione tende a privilegiare l’accusa di interruzione di pubblico servizio come un’accusa più appropriata.
Parcheggi non regolari
Identificare i casi più frequenti in cui il parcheggio in aree vietate costituisce una violazione è un compito semplice una volta comprese le leggi e i regolamenti applicabili:
- parcheggiare in modo da impedire l’uscita o l’ingresso dal posto adibito alle ambulanze;
- sostare su un tratto stradale adibito al passaggio di un’ambulanza o di altri veicoli di soccorso;
- sostare in doppia fila impedendo agli altri automobilisti di transitare, i quali lo hanno esplicitamente comunicato;
- sostare impedendo il transito dei mezzi di trasporto pubblico nelle apposite aree, tipo le rotaie del tram;
- parcheggiare davanti a un passo carrabile impedendo il transito corretto.
Indipendentemente dalle circostanze, se un veicolo è parcheggiato in un’area riservata o senza i necessari permessi, comporterà una sanzione pecuniaria.
Tale sanzione può comprendere la decurtazione di punti dalla patente di guida e la rimozione obbligatoria del veicolo. Inoltre, la parte interessata ha il diritto di chiedere un risarcimento per qualsiasi inconveniente subito.
Un fatto accaduto di recente
Nel corso del weekend precedente a Spotorno si è verificata una situazione in cui l’auto è stata costretta a sostare su uno spartitraffico per indisponibilità di spazi alternativi.
Il sindaco Mattia Fiorini del comune ha espresso sui suoi social media la sua insoddisfazione per questo nuovo comportamento, che definisce una delle “novità” dell’estate 2023.
Ha evidenziato in particolare le problematiche derivanti dall’elevato volume di visitatori nei fine settimana, nonché il comportamento scortese di alcuni individui nei confronti delle aiuole.
Il livello di mancanza di rispetto mostrato sia nei confronti delle normative che della città stessa è così palese da rendere insufficiente la sanzione prevista dal Codice della Strada.
Tuttavia, come dimostrato dallo stesso fatto accaduto, l’umorismo a spese degli altri ha un costo finanziario.
Il conducente ha ricevuto una sanzione di 426 euro e una detrazione di 20 punti dalla patente come forma di punizione.
Grazie alla rete di videosorveglianza del Comune, gli agenti della Polizia Locale hanno potuto osservare tutte le manovre dell’automobilista che tentava di parcheggiare sull’aiuola, con cinque distinte sanzioni.
Per preservare l’integrità delle aiuole e delle aree pedonali, il sindaco prevede di applicare un’ulteriore sanzione di 300 euro, che sarà inclusa nel regolamento di polizia urbana.