Spesso si sente parlare di caregiver. Ma chi sono? Quale compito viene affidato loro? Queste sono le domande a cui andremo a dare risposta nel testo che segue.
In molte famiglie, nasce l’esigenza di inserire, sotto il proprio tetto, un caregiver, un soggetto che aiuti nel pretendersi cura di soggetti fragili, come anziani o malati.
Il caregiver, o assistente familiare, è la figura che si occupa delle persone anziane, con disabilità o con difficoltà motorie.
In Italia sono molte le persone che si prendono cura di anziani o di persone con disabilità, si contano circa 7 milioni di caregiver, la maggior parte dei quali sono donne. Secondo i dati Istat, ecco come si suddividono:
Ma analizziamo più nel dettaglio questo tipo di figura professionistica.
Il caregiver è una persona a cui ci si affida quando, nel nucleo familiare, si ha un anziano, un disabile o una persona con scarsa mobilità.
Sono persone che, in maniera gratuita e quindi oltre al loro lavoro normale, assistono figli, genitori o anche altri familiari con disabilità o età avanzata. Normalmente, dedicano ai loro assistiti, dalle 15 alle 25 ore alla settimana.
Visto che non sempre un familiare ha il tempo o le competenze per dare assistenza, spesso si preferisce rivolgersi a figure socio assistenziali.
Esistono numerose aziende che si occupano di assistere malati inguaribili, o con varie disabilità. Il tutto viene fatto avvalendosi di figure esperte come infermieri, psicologi, medici, operatori d’igiene e assistenti sociali.
Si tratta di professioni che lavorano a stretto contatto e collaborano con le famiglie, una cosa che fanno tutti i giorni gratuitamente e che assicurano un’assistenza completa.
Inoltre, i caregiver, si rapportano molto con i pazienti, ascoltandoli e tranquillizzandoli la dove è necessario.
Quale è il compito di un caregiver? Il caregiver segue in tutto e per tutto le persone malate, accudendoli durante la giornata, e dando loro i farmaci e le varie terapie prescritte dal medico.
Segnano i vari appuntamenti per le visite e acquistano i medicinali. Durante la giornata, lavano i pazienti che curano, preparano loro i pasti, e se non autosufficienti, li accompagnano al bagno.
E’ un lavoro faticoso sia dal punto di vista fisico che psicologico.
Chi segue i propri parenti, ha diritto alla legge 104/92, che prevede tre giorni di permesso retribuito dal lavoro per stare con i propri cari e curarli.
In casi molto gravi, si possono ottenere congedi che definiamo straordinari fino a due anni.
Tali permessi sono concessi solo per seguire l’ammalato e non per la propria vita privata.
La legge in Italia fa molto poco e, rispetto ad altri Paesi, è rimasta molto indietro.
Gran Bretagna, Francia, Spagna ma anche Polonia, Romani e Grecia, hanno già preparato delle norme che tutelano i caregiver, dandogli dei benefici economici, contributi e tante altre cose tra cui la vacanza assistenziale gratuita.
Negli ultimi anni, sono stati presentati, al Parlamento, cinque progetti di legge che, nel 2018, sono stati incorporati in una singola proposta che purtroppo è ancora in esame e quindi la situazione non si è ancora sbloccata.
Al momento quindi la legge prevede:
Con la legge di bilancio 2018, si è definito il caregiver in qualità di persona che assiste e si prende cura di un familiare.
Ed è per questo che sono stati stanziati 60 milioni di euro, che dovrebbero essere a disposizione dei caregiver anche se, il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, non ha emesso decreti che servono per attingere a questi soldi, con un conseguente blocco del denaro.
Sarebbe opportuno aiutare maggiormente i caregiver per supportarli nel loro faticoso lavoro.