Ormai è un habitué negli ultimi tempi vedere i prezzi di diversi prodotti aumentare nel supermercato, ma questa volta è davvero troppo.
I prezzi di ciliegie e albicocche nelle zone del Centro e dei Parioli sono notevolmente più alti rispetto ad Appio Latino e Marconi.
I commercianti sottolineano che la dimensione, la qualità e l’origine dei frutti giocano un ruolo significativo nel determinare questi costi.
Con la stagione torrida arrivano i prezzi frizzanti di frutta e verdura, che provocano un’impennata dei costi in mercati, supermercati, minimarket e fruttivendoli della capitale.
Abbiamo condotto un sondaggio completo, rivelando che questi aumenti di prezzo non sono coerenti, ma piuttosto variano da un quartiere all’altro.
Il prezzo di un chilogrammo di nettarine, ma anche di albicocche e ciliegie, può superare anche i 2 euro al chilogrammo.
È risaputo che le zone a più alto tasso di turismo hanno anche i costi di acquisto più elevati. Il centro storico ei quartieri Prati superano i Parioli in termini di prezzi.
Ad esempio, le pesche a polpa gialla possono arrivare a costare fino a cinque o anche sei euro al chilo in viale Mazzini, e le zucchine verdi al mercato della Vittoria a Prati possono arrivare a tre euro al chilo.
Tuttavia, in quartieri come Appio Latino, Viale Marconi e Piazza Meucci, gli aumenti dei prezzi sono più moderati.
Le zucchine verdi si sono stabilizzate intorno a 1,99 euro al chilo, mentre la lattuga va da 1,99 a 2,50 euro al chilo.
Per quanto riguarda pesche, albicocche e ciliegie, ci sono opzioni sia per una qualità superiore che per scelte più convenienti.
Le pesche di prima qualità si trovano a 4 euro al chilo, mentre le ciliegie possono arrivare anche a 12 euro al chilo.
Tuttavia, sono disponibili anche opzioni più economiche a 2 euro al chilo per le pesche e 5 euro al chilo per le ciliegie.
Secondo Marco Giammatteo, un grande esperto fruttivendolo del Centro, che opera in Piazza delle Coppelle da generazioni, sono numerosi i fattori che concorrono a determinare il costo di frutta e verdura.
Questi fattori includono la dimensione del prodotto, nota come calibro, così come l’origine e, naturalmente, la qualità.
Giammatteo sottolinea che per la frutta la dimensione gioca un ruolo cruciale nel prezzo. Più grandi e secchi sono i frutti, più costosi diventano.
Al contrario, alcune verdure come le zucchine o gli asparagi seguono un criterio inverso, dove i calibri più piccoli richiedono prezzi più alti.
Secondo Giammateo, le recenti catastrofi ambientali nel nord Italia, in particolare in Emilia Romagna, hanno sottolineato l’importanza dell’origine nella determinazione del costo dei prodotti.
Di conseguenza, la disponibilità di prodotti locali è notevolmente diminuita. Giammateo ha indicato le ciliegie come un ottimo esempio di questo fenomeno, con prezzi alle stelle quest’anno, in particolare per le ciliegie italiane provenienti principalmente dalla Puglia e, in misura minore, da altre regioni.
Giammateo ha espresso solidarietà agli agricoltori colpiti da queste circostanze e ha espresso l’auspicio per una loro rapida ripresa in termini di produzione.