Stipendio, 288 euro in più per questi italiani: chi potrà beneficiare del bonus

Per alcuni italiani arriveranno 288 euro in più in busta paga. Andiamo a vedere chi potrà beneficiare di questo bonus.

288 euro bonus
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Il prossimo decreto legge del governo, attualmente in fase di elaborazione, dovrebbe includere un regime di riduzione semestrale del costo del lavoro da luglio a dicembre.

Tale riduzione sarà attuata retroattivamente a partire dalla retribuzione di agosto. Invece di replicare il bonus di 200 euro della precedente misura di aiuto, l’esecutivo ha deciso di privilegiare il raddoppio dell’esenzione fiscale esistente per i lavoratori dipendenti.

Nello specifico, questa esenzione fiscale, inizialmente introdotta all’inizio dell’anno, si applica agli stipendi fino a 35.000 euro annui (2.692 al mese).

Attualmente c’è una diminuzione del pagamento esistente, che porta a un contestuale aumento della busta paga, con un incremento preciso dello 0,8 per cento.

Inoltre, ci sarà un’ulteriore riduzione dell’1 per cento, con conseguente riduzione temporanea dell’aliquota contributiva del lavoratore al 7,39 per cento (originariamente 9,19 per cento).

È importante notare che questo adeguamento non avrà alcun impatto sulle pensioni future degli interessati, in quanto lo Stato farà in modo che la differenza sia coperta attraverso un contributo simbolico.

288 euro in più per questi italiani sullo stipendio

L’avvio del cambiamento scatterà con gli stipendi di agosto, che, secondo l’attuale ipotesi su cui si sta lavorando, comprenderebbero anche il recupero dell’assegno per il mese di luglio.

Inoltre, tenuto conto dell’incremento dello 0,8% previsto nel 2022, l’incremento mensile risultante per la fascia di reddito più alta ammonterebbe a 75 euro, mentre per le retribuzioni inferiori sarebbe proporzionalmente meno consistente.

Per fare un esempio, una persona che guadagna 1.280 euro al mese percepirebbe un beneficio complessivo di 36 euro nel mese di agosto.

In sintesi, l’effetto è direttamente proporzionale all’ammontare del reddito, dando quindi valori assoluti inferiori per coloro che hanno redditi inferiori.

288 euro in più
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È evidente che questo meccanismo differisce da quello dei 200 euro, che invece ha favorito maggiormente chi ha stipendi più bassi.

Al contrario, il ripristino di tale misura (sia per i dipendenti che per i pensionati) avrebbe comportato un costo di oltre sei miliardi di euro per il bilancio dello Stato.

Si è invece deciso di proseguire sulla strada della riduzione del cuneo contributivo per i dipendenti, strada che potrebbe potenzialmente diventare un appuntamento fisso se il prossimo governo sceglierà di mantenere questo approccio, come auspicato dai sindacati.

Come viene accreditato

A partire da settembre, i pensionati riceveranno un leggero aumento della rivalutazione della pensione, pari a circa il 2 per cento.

Questa decisione è in linea con l’attuale meccanismo di aggiustamento, che potrebbe rivelarsi insufficiente alla luce della recente impennata dei prezzi.

Tradizionalmente, i pagamenti delle pensioni vengono adeguati annualmente in base al tasso di inflazione dell’anno precedente. Inizialmente era stato previsto un aumento temporaneo dell’1,7% per il 2021 e attuato da gennaio in poi.

Tuttavia, questa cifra è stata successivamente rivista al rialzo all’1,9%. Quando siamo entrati nel 2022, il costo della vita ha iniziato a salire in modo significativo.

Si è quindi deciso di riconoscere uno sviluppo più significativo a partire da settembre, con un incremento definitivo previsto a gennaio del prossimo anno.

Questo aumento seguirà una tendenza costantemente più alta e vicina all’8%, anche se c’è un potenziale calo nell’ultima parte dell’anno.

Aumento
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Lo Stato dovrebbe stanziare circa 24 miliardi, come previsto dalla legge. Dal punto di vista dei pensionati, oltre all’impatto dell’inflazione, anche il ritorno a un meccanismo più generoso di indicizzazione a partire dal 2023 è un fattore positivo.

Il recupero è pressoché integrale, anche per chi ha redditi pensionistici più elevati, in quanto la rivalutazione si applica all’intero importo senza riduzioni, ad eccezione di una quota limitata (25 per cento) che supera una certa soglia.

Altri interventi

Per quanto riguarda i restanti dettagli, il decreto finalizzato conterrà la conferma ufficiale dell’eliminazione degli oneri di sistema sulle bollette per il quarto trimestre dell’anno.

Inoltre, lo sconto di 30 centesimi sul carburante, attualmente in vigore fino al 21 agosto, sarà prorogato almeno fino alla fine di settembre.

La possibilità di ridurre l’IVA sui beni di prima necessità è ancora oggetto di discussione e il suo potenziale impatto e la sua durata sono oggetto di un’attenta valutazione.

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