Ci sono 7 novità sul cedolino dell’INPS per i prossimi mesi. Andiamo a vedere quali saranno i cambiamenti e chi coinvolgeranno.
Nei prossimi mesi saranno apportate significative modifiche alla disciplina e ai livelli delle pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità.
Sebbene sia ancora in corso una riforma pensionistica globale che rimodella radicalmente l’attuale legislazione pensionistica Fornero, ci sono ancora adeguamenti imminenti al sistema pensionistico dovuti a varie iniziative e progressi. Esaminiamo queste modifiche ei loro esiti previsti.
Nei prossimi mesi sono in arrivo significative modifiche ufficiali che riguarderanno le pensioni di reversibilità, le pensioni di vecchiaia e le pensioni di invalidità.
Queste modifiche riguardano principalmente gli importi pensionistici rivisti. All’inizio di quest’anno è iniziato il processo di rivalutazione delle pensioni, che ha comportato incrementi marginali di diversi euro.
Questa tendenza persisterà nei prossimi mesi fino alla fine dell’anno, culminando nella successiva rivalutazione delle pensioni per l’anno 2024.
È importante notare che la rivalutazione delle pensioni nel 2023, basata sul nuovo indice (provvisorio) del 7,3%, è stata adeguata in varie proporzioni a seconda del reddito percepito.
Tali adeguamenti si allineano alle nuove percentuali di rivalutazione delle pensioni determinate dal governo Meloni.
C’erano tre precedenti percentuali di rivalutazione, ed erano le seguenti:
Quest’anno il governo ha implementato un nuovo sistema per la rivalutazione delle pensioni, che prevede l’utilizzo di sei distinte fasce di reddito.
Queste fasce determinano le percentuali specifiche in base alle quali le pensioni vengono adeguate e sono le seguenti:
A seguito dell’entrata in vigore delle percentuali di rivalutazione riviste, è evidente che la rivalutazione delle pensioni, escluse quelle di fascia più bassa, ha subito una flessione.
Previsto un significativo cambiamento per quanto riguarda le pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità attraverso l’introduzione della quattordicesima mensilità nel 2023.
In particolare, a luglio, ci sarà un aumento delle pensioni per gli aventi diritto alla quattordicesima e oltre.
Inoltre, anche quest’ultima per l’estate vedrà un leggero aumento per effetto della nuova rivalutazione pensionistica nel 2023.
La quattordicesima mensilità, analogamente alle mensilità pensionistiche e alla tredicesima mensilità, è rivalutabile.
Per calcolare l’adeguamento pensionistico del 7,3% nel 2023, è fondamentale tenere conto del reddito totale massimo dei titolari di pensione che hanno diritto al quattordicesimo stipendio.
Tale reddito non deve superare 1,5 volte il versamento annuo minimo previsto dal fondo pensione dei dipendenti prima del 2016, e non deve superare il doppio del versamento annuo minimo erogato dal fondo pensione dei dipendenti dal 2017 in poi.
Si precisa che l’erogazione della quattordicesima è riservata esclusivamente ai soggetti che abbiano compiuto l’età minima di 64 anni e siano percettori delle seguenti prestazioni:
L’importo della quattordicesima mensilità per i pensionati varia nel mese di luglio, a seconda dell’età e del requisito contributivo.
La gamma di questo importo è di circa 400 euro a 655 euro. Ad esempio, le persone che percepiscono una pensione fino a 1,5 volte il trattamento minimo, il che significa che hanno un reddito lordo fino a 10.9992,93 euro e hanno contribuito come dipendenti per 15-25 anni, hanno diritto a ricevere un supplemento pagamento di 546 euro.
I pensionati che hanno contribuito come lavoratore dipendente per oltre 25 anni hanno diritto ad una somma aggiuntiva di 655,20 euro.
Importanti cambiamenti imminenti già confermati per le pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità. Tali modifiche riguardano in particolare i rimborsi per l’anno 2023.
I soggetti idonei al rimborso del 730 riceveranno ora l’importo corrispondente direttamente dall’INPS.
Questo pagamento sarà accreditato sul loro conto nel secondo mese successivo alla presentazione della loro dichiarazione dei redditi.
La dichiarazione dei redditi per il modello 2023 può essere presentata già a maggio e, se presentata entro il 31 maggio, il rimborso verrà emesso a luglio.
Tuttavia, se il 730 viene presentato a giugno, il rimborso verrà ricevuto ad agosto e così via per i mesi successivi.
Nei prossimi mesi ci sarà un adeguamento ufficiale delle pensioni di reversibilità, vecchiaia e invalidità. Nello specifico, a luglio di quest’anno, ci sarà una significativa novità in merito all’aumento anticipato delle pensioni minime, atteso da diversi mesi.
Secondo le informazioni fornite dall’INPS, dal 1° luglio inizierà l’erogazione degli scatti deliberati per i titolari di pensione minima, comprensivi degli eventuali arretrati.
Si prevede che l’importo minimo della pensione passerà dall’attuale valore di 563,74 euro a 572,20 euro.
Inoltre, per chi ha 75 anni e oltre, la quota pensionistica passerà da 563,74 euro a circa 600 euro, precisamente 599,82 euro.
A partire da luglio o, più probabilmente, da settembre, ci saranno modifiche ufficiali ai regolamenti pensionistici.
Questi cambiamenti consentiranno alle persone di andare in pensione in età precoce accumulando contributi previdenziali da diverse istituzioni. Questo nuovo sistema alleggerirà qualsiasi onere finanziario associato al prepensionamento.
Secondo le valutazioni dei professionisti, la possibilità di consolidare i diversi contributi versati a diversi enti semplificherebbe notevolmente il processo di ricostruzione della storia pensionistica di un individuo.
Questo consolidamento comporterebbe il trasferimento di tutti i contributi di più enti in un unico sistema di gestione delle pensioni.
I vantaggi di questo consolidamento includono la possibilità di raggiungere la pensione in età precoce e senza sostenere alcun costo per i lavoratori.
Il focus primario della novità dovrebbe essere rivolto ai lavoratori autonomi e ai professionisti iscritti a fondi di previdenza sociale privati.
Come da normativa vigente, è infatti possibile consolidare i contributi pensionistici versati all’INPS con quelli versati alle casse previdenziali private.
Questo perché i contributi previdenziali versati possono essere accorpati da diversi fondi pensione privati per i liberi professionisti, così come quelli versati nei fondi pensione obbligatori per i dipendenti, siano essi del settore pubblico o privato, o per i lavoratori autonomi.
I liberi professionisti hanno la possibilità di consolidare i loro contributi a diversi regimi pensionistici.
Per farlo è sufficiente presentare domanda di consolidamento alla direzione competente del fondo pensionistico cui sono iscritti al momento della domanda. Questo può essere fatto prima del raggiungimento dell’età pensionabile.
Tuttavia, l’aspetto innovativo del consolidamento di tutti i contributi versati in diversi settori gestionali può comportare leggere riduzioni degli eventuali importi pensionistici.
Queste riduzioni sono una conseguenza del ricalcolo delle pensioni utilizzando un tasso superiore al normale del 4,5%, rispetto al consueto 1% degli anni precedenti, che è attribuito alla tendenza prevalente dell’inflazione.
Nei prossimi mesi sono previsti interventi di adeguamento delle pensioni di reversibilità a causa dei recenti accertamenti condotti dall’INPS su tutti i beneficiari di questa particolare prestazione.
Queste nuove inchieste sui beneficiari di pensioni di reversibilità sono in linea con la sentenza emessa lo scorso anno dalla Corte costituzionale, segnando la prima volta che tali misure sono state attuate.
Secondo la sentenza della Corte, le pensioni di reversibilità dovrebbero essere ridotte per la maggior parte dell’importo della pensione a causa del cumulo di altre fonti di reddito, in particolare da lavoro dipendente.
Tali verifiche hanno come target specifico i pensionati che fanno parte del regime pubblico (Ex-Inpdap) e vengono condotte nel mese di maggio incrociando i dati forniti dall’Agenzia delle Entrate.
Nel caso in cui le verifiche evidenzino eventuali disparità nelle somme, il beneficiario della pensione di reversibilità sarà tenuto a rimborsare l’eventuale importo erroneamente percepito.