È stato confermato per il mese di luglio uno degli aumenti più attesi di sempre. Chi saranno i beneficiari di questi soldi in più?
Qual è uno degli aumenti salariali tanto attesi a luglio che non si realizzerà? I dipendenti attendono con impazienza l’arrivo del prossimo mese, poiché promette di portare significativi aumenti salariali.
Ciò è dovuto all’attuazione di ulteriori riduzioni del carico fiscale, come previsto dal nuovo Decreto Lavoro di maggio, che entreranno in vigore a partire da luglio e proseguiranno fino alla fine dell’anno.
Tali riduzioni ammontano al 7% per redditi annui fino a 25.000 euro e al 6% per redditi compresi tra 25.000 e 35.000 euro.
Inoltre, i dipendenti possono anche attendersi il pagamento della quattordicesima mensilità, come previsto dal CCNL di pertinenza.
Tuttavia, sono già previsti ulteriori aumenti che potrebbero entrare in vigore già a luglio. Esaminiamo la natura di questi aumenti e su chi avranno un impatto.
Uno degli aumenti più attesi di sempre ci sarà a luglio?
Come da ultimi aggiornamenti, c’è la possibilità che uno degli incrementi salariali previsti per luglio venga omesso.
Si tratta, nello specifico, dei primi rimborsi previsti del 730 2023. In teoria, secondo la normativa vigente, i primi rimborsi del 730 2023 avrebbero dovuto essere concessi a partire dalla fine di giugno e per tutto il mese di luglio.
Ciò è dovuto al fatto che, come previsto dalla normativa vigente, i rimborsi per il 730 sono concessi nel mese successivo alla presentazione della dichiarazione dei redditi utilizzando il modello 730 per i lavoratori dipendenti.
Il processo prevede che le persone che hanno presentato il modulo 730 a maggio avrebbero dovuto ottenere i rimborsi corrispondenti a giugno.
Allo stesso modo, coloro che lo hanno presentato entro giugno dovrebbero aspettarsi i rimborsi a luglio e così via. Tuttavia, sono circolate voci di potenziali ritardi, in particolare per i mesi di giugno e luglio.
Questo particolare lasso di tempo è caratterizzato da un consistente afflusso di dichiarazioni dei redditi che richiede l’assistenza di professionisti fiscali e commercialisti.
Di conseguenza, la compilazione delle dichiarazioni dei redditi incontra spesso sfide significative, che comportano ritardi sia nella presentazione delle dichiarazioni dei redditi che nel trattamento dei dati.
In pratica, questi ritardi hanno un impatto diretto sulla tempestiva emissione dei rimborsi.
Inoltre, l’11 maggio è diventata accessibile l’iter pre-assemblato del modello 730 per le dichiarazioni dei redditi.
Di conseguenza, i contribuenti hanno la possibilità di accettare la dichiarazione precompilata, apportare modifiche e integrarla con informazioni aggiuntive.
Questa data ha un ruolo nel prolungare il processo di rimborso, in particolare se un contribuente sceglie di modificare i dati inseriti.
Stipendi in aumento a luglio
Guardando avanti al mese di luglio, è evidente che per le retribuzioni sono all’orizzonte trasformazioni significative.
In particolare, si ometterà l’aumento dei rimborsi per l’anno 2023. Inoltre, si possono prevedere ulteriori aggiustamenti nella ricalibrazione delle retribuzioni per i dipendenti fino a 35mila euro annui.
Queste modifiche sono una diretta conseguenza della decisione del governo di ridurre il carico fiscale, come delineato nel decreto sul lavoro recentemente approvato il 1° maggio.
Rispetto alle precedenti proiezioni, l’ulteriore riduzione del carico fiscale andrà ora dal 3% al 7% per redditi fino a 25mila euro, corrispondenti a stipendi mensili fino a 1.923 euro.
Per redditi compresi tra 25mila e 35mila euro la riduzione andrà dal 2% al 6%, ovvero stipendi mensili fino a 2.692 euro.
Di conseguenza, gli stipendi fino a circa 2.700 euro subiranno un leggero aumento di poche decine di euro.
Tuttavia, per i soggetti con retribuzioni superiori a tale soglia, a luglio non vi sarà un ulteriore aumento dovuto all’ulteriore riduzione del carico fiscale.
Altro fattore da tenere in considerazione è il pagamento della quattordicesima mensilità, che di fatto raddoppierà la retribuzione mensile per i dipendenti aventi diritto.
Tuttavia, è importante notare che non tutti i dipendenti hanno diritto alla quattordicesima mensilità.
L’idoneità dipende dalla disciplina prevista dal contratto nazionale di lavoro subordinato Ccnl, in quanto non tutti i contratti prevedono la corresponsione della quattordicesima mensilità.
Tuttavia, le persone idonee a riceverla avranno un leggero aumento del loro reddito quest’anno. Ciò è dovuto alla riduzione del carico fiscale attuata attraverso la Finanziaria 2023, che tiene conto anche della quattordicesima mensilità.
Nello specifico, i soggetti con redditi fino a 25mila euro avranno una riduzione del 3%, mentre quelli con redditi compresi tra 25mila e 35mila euro otterranno una riduzione del 2%.
È importante notare che tale riduzione non si applica alle mensilità aggiuntive né della quattordicesima né della tredicesima, in quanto si tratta di una misura temporanea e non di una modifica strutturale permanente.