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Come si è evoluto il mondo del lavoro nella storia per le donne

Durante gli ultimi due decenni, il mondo del lavoro ha fatto degli enormi progressi in avanti per quanto riguarda l’uguaglianza tra uomini e donne. Nonostante i passi in avanti, sembra che la strada da percorrere sia ancora molta in quanto, per le donne, il settore lavorativo risulta essere pieno di sfide, difficoltà e opportunità.

Evoluzione lavoro femminile- Oipamagazine.it

Oggi come oggi, le disuguaglianze si presentano maggiormente nella partecipazione sul mercato del lavoro, partendo dalla parità di retribuzione fino al riuscire a raggiungere un equilibrio tra vita privata e lavoro.

Cosa sta facendo l’Unione Europea per migliorare la condizione della donna sul lavoro

Un tema su cui è particolarmente attenta l’Unione Europea in quanto ha organizzato diverse iniziative il cui scopo è proprio quello di eliminare ogni disparità.

Di sicuro quella che spicca più di altre è la strategia per ottenere la parità di genere nel corso di 5 anni e quindi tra il 2020 e il 2025.

Molto importante è anche l’impegno di conquistare l’obiettivo 5 presente nell’azienda ONU 2030, ossia:

“raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze”.

Detto ciò, qual è stata l’evoluzione che il lavoro femminile è riuscito a fare nel corso degli anni?

I primi cambiamenti nel mondo del lavoro femminile nella storia

In quel periodo di tempo che comprende gli anni tra il XIX secolo e il XX secolo, c’è stata una grande evoluzione del lavoro femminile.

All’inizio infatti era presente una vera e propria distinzione di genere.

Sul luogo di lavoro infatti, c’era una grande distinzione dei ruoli che si dividevano soprattutto in base al genere oltre al fatto che ogni attività femminile poteva ottenere un riconoscimento sociale molto più basso.

Era più che normale pensare che il compito della donna fosse quello di occuparsi di mansioni familiari e di curare la casa e che quindi potesse svolgere, nello stesso momento, altre attività senza però ricevere compenso.

Il compito dell’uomo invece era ben diverso, ossia quello di occuparsi di mansioni produttive e quindi essere impegnato in ruoli socialmente ed economicamente riconosciuti.

Dinanzi a tali cambiamenti storici, lo status e la forza lavoro delle donne ha subito un enorme mutamento.

In questo modo si sono potuti fare i primi passi in direzione di una trasformazione socio culturale.

Manifestazioni per i diritti delle donne- Oipamagazine.it

I principali eventi culturali e sociali che sono stati in grado di ottenere questo cambiamento sono proprio quelli che troverete di seguito.

Urbanesimo e industrializzazione

Con l’urbanesimo e l’industrializzazione si ottengono modi nuovi di vivere.

In questo momento ci si trova di fronte ad una grande immigrazione in direzione dei centri urbani, una vera e propria ricerca di lavori che le varie fabbriche mettevano a disposizione.

Una realtà in cui anche le donne iniziano ad ottenere un posto nel settore lavorativo, soprattutto nelle industrie tessili, così da riuscire a contribuire al sostentamento economico delle famiglie anche se il loro salario era molto più basso a differenza di quello degli uomini.

La Grande Guerra

In quest’occasione, le donne iniziano a muovere i primi passi in direzione dell’emancipazione e verso una parificazione di ogni diritto.

Nel corso della guerra, le donne furono in grado di sperimentare un distaccamento dalle classiche figure maschili.

In quell’epoca infatti, figli, mariti e padri partirono per il fronte e quindi, per la prima volta, la popolazione femminile iniziò a gestire ogni proprietà e ad andare alla ricerca di un lavoro per poter mantenere la propria famiglia.

Il periodo del secondo dopoguerra

Nel periodo dopo la seconda Guerra mondiale, in Italia le donne iniziarono a battersi per far valere i propri diritti oltre che la propria libertà.

È impossibile non dimenticare la data del 2 giugno del 1946 anno in cui il genere femminile ottenne il diritto al voto mentre, nel 1998, furono sanciti dei principi fondamentali per quanto riguarda l’uguaglianza tra diritti degli uomini e delle donne, un qualcosa che fu completato proprio con l’utilizzo della costituzione Italiana.

Si tratta di concessioni che per molti assunsero delle valenze negative. Ed è per questo motivo che per molto tempo furono disattese.

I cambiamenti dopo i movimenti del ’68

Dal 1968 in Italia si diffuse la seconda ondata del movimento femminista in Italia.

Infatti, le prime rivendicazioni femministe, risalirono all’800, ossia un periodo in cui i movimenti rivoluzionari erano basati dalla volontà di emancipazione.

Nel 1900 invece, ciò che si desiderava ottenere altro non era che una parità di diritti insieme al riuscire a formare un’identità femminile e ad ottenere il rispetto di ogni diritto.

Il lavoro femminile verso l’emancipazione

Intorno al 1970, si iniziò ad assistere ad un’estensione graduale dei diritti civili insieme ad un’autorizzazione progressiva di quella che è una parità a livello giuridico.

Poco alla volta si iniziarono a superare i retaggi culturali strettamente collegati ad una tradizione molto lunga patriarcale.

In questo modo, le donne ottennero un’indipendenza economica sempre più crescente ed iniziarono il percorso in direzione di una parità per accedere al lavoro.

Per proteggere ogni diritto e fare in modo che potessero essere rispettati tutti quei principi fissati all’interno della costituzione, entrò in vigore la legge numero 903 inerente alla parità di trattamento donne e uomini sul lavoro. Era il 9 dicembre del 1977.

Una legge il cui scopo è quello di realizzare i presupposti per fare in modo che la figura femminile potesse avere una sempre più crescente indipendenza sia a livello personale che finanziario e professionale.

Come si è evoluto il lavoro femminile

Attualmente, le donne sono molto più occupate a differenza degli anni passati anche perché è possibile avvalersi di un livello di istruzione maggiore.

L’ISTAT infatti, ha affermato che essere in possesso di un titolo di studio universitario è un fattore che protegge nel momento in cui si rischia di perdere un posto di lavoro.

Ed è per tale ragione che attualmente, anche dopo la nascita del primo figlio, le donne che hanno conseguito un titolo universitario, decidono di non rinunciare al proprio lavoro.

Proteste per far valere i diritti delle donne- Oipamagazine.it

Anche se con il passare degli anni sono stati fatti molti passi in avanti, attualmente sembra che sia ancora presente lo stereotipo secondo il quale la donna deve essere legata a ruoli che prevedono la cura di figli e della casa.

Inoltre, un altro problema che si sta cercando di risolvere è quello del gender gap, una problematica che ha bisogno ancora di molto lavoro prima di trovare una via d’uscita.

In base a ciò che è stato affermato dal Global Gender Gap Report 2021, per riuscire ad arrivare ad una parità di genere effettivo, si avranno bisogno ancora di altri 135 anni.

In ogni caso l’Europa ha stabilito un obiettivo da raggiungere, ossia quello di fare in modo che si possa garantire, quanto prima l’uguaglianza, la libertà e le pari opportunità per quanto riguarda una realizzazione personale oltre che a valutare ogni individuo nel complesso della sua diversità.

Un progetto che si ha intenzione di completare entro il 2025.