Nella prossima settimana raddoppia lo stipendio di diversi lavoratori italiani, che si ritroveranno con più soldi in busta paga.
A partire dalla prossima settimana ci sarà un aumento degli stipendi dei privati italiani. Nello specifico, nel mese di luglio, ci sarà un potenziamento dello sgravio contributivo.
Tale sgravio era stato precedentemente attuato nel corso del primo semestre ed era applicabile alle buste paga di importo lordo pari o inferiore a 2.692 euro.
L’impatto di questo cambiamento diventerà evidente per i dipendenti quando riceveranno lo stipendio di luglio, in genere all’inizio di agosto.
In quel momento, otterranno una riduzione del 4% del loro contributo, che si tradurrà in una retribuzione netta più elevata a parità di importo lordo.
Le agevolazioni di cui sopra saranno attuate in maniera continuativa per tutto l’anno 2023, ad eccezione della tredicesima mensilità.
Di conseguenza, puoi utilizzare lo stipendio percepito a luglio come punto di riferimento anche per i mesi successivi.
I governi negli ultimi tempi fanno molto affidamento sulla riduzione dei contributi come mezzo per alleviare l’onere delle tasse, in particolare la disparità tra stipendio netto e lordo.
Attraverso tale meccanismo viene ridotta la quota di contribuzione dovuta dal dipendente, tipicamente pari al 9,19% dell’imponibile lordo (8,80% per i dipendenti pubblici).
Per effetto dello sgravio si ha una diminuzione di tale percentuale, che comporta una riduzione dei contributi che il lavoratore deve versare sulla retribuzione.
Tale riduzione incide positivamente sull’importo netto percepito. Non si tratta però di una riduzione integrale in quanto comporta anche un aumento dell’imponibile ai fini del calcolo dell’Irpef.
Ciò comporta un maggior pagamento delle imposte, compensando in parte i benefici dell’agevolazione.
Uno dei vantaggi dell’utilizzo di questo strumento è che non impone alcun onere finanziario aggiuntivo all’azienda e garantisce inoltre che la pensione futura del lavoratore non venga ridotta poiché lo Stato coprirà in ultima analisi il contributo trattenuto.
Tuttavia, l’aumento si applicherà solo agli stipendi che non superano i 2.692 euro prima delle detrazioni. È importante notare che la quattordicesima mensilità è inclusa nel calcolo di questa somma.
Di conseguenza, le persone che ricevono questo pagamento aggiuntivo nella busta paga di luglio hanno una significativa possibilità di superare il suddetto limite e quindi di non poter beneficiare del suddetto bonus.
Il compenso aggiuntivo, che potrebbe essere distribuito in agosto e nei mesi successivi, è disponibile come bonus.
Tale bonus sarà concesso a condizione che lo stipendio non superi la somma di 2.692 euro (che, contestualizzata, equivale a un importo lordo di 35.000 euro).
A partire da giugno, le buste paga inferiori alla soglia di 2.692 euro potranno beneficiare di uno sgravio contributivo.
Tale agevolazione è finanziata attraverso le disposizioni previste dalla Legge di Bilancio 2023. Il valore di tale agevolazione è il seguente:
Da luglio a dicembre, esclusa la tredicesima, entrambi i gruppi subiranno un ulteriore calo del 4%.
Di conseguenza, gli stipendi fino a 1.923 euro avranno una riduzione complessiva del 7%, mentre tutti gli altri stipendi (fino a 2.692 euro) avranno una diminuzione del 6%.
Questi aggiustamenti si tradurranno in notevoli vantaggi nelle buste paga dei dipendenti.
Quindi, se il tuo reddito lordo scende sotto i 2.692 euro, è imperativo sapere che a partire da luglio otterrai un aumento di reddito.
Ciò è riconducibile all’applicazione di una trattenuta integrativa del 4%, che verrà applicata direttamente alla tua retribuzione dal tuo datore di lavoro (a cui l’INPS ha già fornito le necessarie linee guida).
Come dimostrato in precedenza, determinare l’entità effettiva dell’aumento richiede qualcosa di più del semplice riconoscimento della riduzione del 4% dello sgravio.
Questo perché il risparmio contributivo non si traduce direttamente in retribuzione netta, in quanto occorre tener conto dell’addizionale Irpef dovuta per il calcolo dell’importo definitivo.