Sorpresa pagamenti INPS, nuove cifre sul cedolino e 100 euro di bonus: per chi

A parte le nuove cifre sul cedolino del mese di luglio, ci saranno anche 100 euro di bonus. Vediamo per chi.

bonus sul cedolino
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I datori di lavoro possono erogare ai propri dipendenti un massimo di 120 euro mensili e 1.200 euro annui tramite anticipo diretto in busta paga o versamento INPS.

Tuttavia, questi benefici sono disponibili solo per le persone che soddisfano determinati criteri di reddito.

I destinatari della Naspi non dovranno presentare domanda per tale misura. Per ulteriori informazioni, fare riferimento alle linee guida e ai regolamenti pertinenti.

Come funziona l’ex bonus Renzi

Il compenso aggiuntivo per il reddito derivante dal lavoro dipendente e da altre fonti simili è un pagamento annuale effettuato ai dipendenti. Tale pagamento ha sostituito il “bonus Renzi” a partire dall’anno 2020.

A partire dal 1° luglio 2020, il bonus Irpef mensile massimo per i lavoratori è stato elevato a 120 euro, con un tetto massimo annuo di 1.200 euro, in base alla fascia di reddito.

A differenza del bonus fiscale ex Renzi, questo beneficio integrativo è disponibile per una fascia più ampia di soggetti, inclusi coloro che lavorano in modo atipico, sono disoccupati, sono stati licenziati, sono borsisti o stagisti.

100 euro di bonus
100 euro di bonus – oipamagazine.it

I datori di lavoro erogano direttamente tale beneficio tramite busta paga o INPS e i lavoratori hanno la possibilità di recuperare l’importo durante la stagione fiscale richiedendo il rimborso all’Agenzia delle Entrate.

Dal 14 febbraio, i titolari dell’indennità mensile di disoccupazione Naspi (abbreviazione di “nuova indennità di previdenza sociale per il lavoro”) non sono più tenuti a richiedere prestazioni di integrazione integrativa, in quanto verranno concesse automaticamente dall’INPS.

Questo è uno sviluppo positivo per coloro che hanno anticipato la somma extra, che non è stata pagata a gennaio.

In sostanza, per ricevere il nuovo bonus da 100 euro non è stato necessario che i destinatari della Naspi facciano alcuna richiesta formale. L’INPS ricalcolerà il reddito presunto sulla base delle sole prestazioni erogate dall’ente previdenziale.

Agevolazione anche nel 2023, ma per chi?

Nonostante l’entrata in vigore della nuova legge finanziaria per il 2023, la concessione rimane invariata. Per poterne beneficiare devono essere rispettati dei limiti di reddito, fissati a meno di 15mila euro. Le seguenti categorie hanno diritto al bonus e sono descritte in dettaglio di seguito:

  • lavoratori dipendenti che operano nel settore privato e pubblico;
  • soci che lavorando nelle cooperative;
  • lavoratori atipici e che hanno un contratto co. co. co.;
  • borsisti e stagisti;
  • lavoratori socialmente utili;
  • disoccupati che percepiscono la Naspi (indennità di disoccupazione mensile);
  • lavoratori attualmente in cassa integrazione.

Per determinare il valore del bonus aggiuntivo, è necessario eseguire un calcolo utilizzando i guadagni previsti; ciò comporta la simulazione della retribuzione annua del dipendente.

Coloro che guadagnano al massimo 15.000 euro annui hanno diritto alla prestazione integrativa completa, che è pari a 1.200 euro annui ed è corrisposta in quote giornaliere.

Tuttavia, le persone che guadagnano un reddito più elevato non riceveranno un credito d’imposta sul reddito delle persone fisiche, poiché è stato assorbito dalle detrazioni fiscali.

Erogazione del bonus: come saperlo?

Per rimanere informati sui pagamenti associati al bonus di cura integrativa per l’anno 2023, è necessario visitare il sito ufficiale dell’INPS.

Da lì, devi accedere utilizzando le tue credenziali personali sulla scheda previdenziale del cittadino.

Per accedere ai pagamenti di performance, andare alla pagina “pagamenti di performance” che si trova sul lato sinistro del menu.

Bonus Renzi
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Una volta giunti in questa pagina, cliccare sulla freccia corrispondente a “rendimento” per visualizzare il proprio bonus in “pagamenti piattaforma fiscale“.

Questo bonus viene erogato direttamente dall’INPS e può essere stampato. Tenere presente che gli importi possono variare di mese in mese.

L’INPS chiarisce che queste variazioni sono dovute a detrazioni che vengono applicate in base al numero di giorni per i quali si usufruisce di prestazioni di sostegno al reddito.

Ad esempio, se si percepisce l’indennità di disoccupazione, le detrazioni verranno applicate in base ai giorni per i quali l’indennità è dovuta.

L’INPS agisce come sostituto d’imposta, riconoscendo automaticamente il credito e determinando l’importo dovuto e il relativo importo sulla base dei dati disponibili.

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