Nelle aziende, si sta diffondendo sempre di più il modello dell’orario flessibile. Infatti, nel corso dell’era della digitalizzazione, è questa una delle realtà più diffuse. Ma a cosa si fa riferimento in particolare?
È proprio questo ciò di cui parleremo in questo articolo, dandovi ogni informazione per capire perfettamente in che modo gestire l’orario flessibile all’interno di ogni azienda.
Quando si parla di orario flessibile, non si fa riferimento soltanto ad una moda ma ad un’innovazione che si trova nel mondo del lavoro.
In poche parole è una modalità di gestione che dà la possibilità ai dipendenti di avere una libertà per quanto riguarda la scelta dell’orario sia per l’inizio che per la fine del turno.
Si tratta di una flessibilità diversa che si basa sulle esigenze del dipendente o di un’azienda anche se lo scopo principale è quello di cercare di organizzare ogni esigenza personale con quella lavorativa, in modo tale da aumentare la produttività oltre che al benessere dei dipendenti.
È la legge 24/6/1997, n. 196 che in Italia disciplina l’orario flessibile sul lavoro.
Si tratta di una norma secondo la quale si vanno a stabilire anche dei limiti orari inferiori a differenza delle classiche 40 ore di lavoro settimanali.
E’ una legge in cui la gestione dell’orario di lavoro viene adottato in base alle esigenze dei dipendenti.
Quando si parla di orario fisso e di orario flessibile, si fa riferimento a due soluzioni che comportano sia dei vantaggi e degli svantaggi.
In ogni caso, qual è la migliore scelta per un’azienda? Partiamo prima ad analizzare l’orario fisso.
Quando si fa riferimento ad un orario fisso, si parla di un argomento che la maggior parte dei lavoratori conosce alla perfezione.
Un tipico orario fisso potrebbe essere quello in cui un dipendente inizia a lavorare alle 9:00 di mattina per staccare alle 17:00 di pomeriggio ed avere a disposizione una pausa di un’ora per il pranzo.
Si tratta di un orario che possiede il vantaggio della prevedibilità in quanto sia l’azienda che i dipendenti sanno perfettamente quando inizierà e terminerà il lavoro.
Passiamo poi all’orario flessibile di quale permette di avere una maggiore libertà.
Infatti, ogni dipendente può modificare l’orario di lavoro basandosi sulle proprie esigenze, a patto che si rispettino le ore di lavoro che si sono stabilite nell’arco di una settimana.
Si tratta di una flessibilità che potrebbe portare molta soddisfazione tra i dipendenti oltre che ad una conciliazione migliore tra vita privata e lavoro. Ciò che ne consegue è che in alcuni casi potrebbe addirittura aumentare la produttività.
Come ben sappiamo, ogni volta che si affronta un argomento si analizzano anche se i vantaggi de gli svantaggi. Vediamo quali sono quelli che interessano l’orario flessibile.
Con questo tipo di soluzione, sono quattro gli aspetti che devono essere presi in considerazione, ossia:
Questo è ciò che si può fare attraverso l’utilizzo dell’orario flessibile sul lavoro.
Passiamo poi agli svantaggi dell’orario flessibile. Ecco quali sono:
Dopo aver preso in considerazione tutti questi aspetti, è arrivato il momento di capire come funziona perfettamente l’orario flessibile.
Si tratta di un processo che ha bisogno di una pianificazione molto attenta oltre che ad una gestione che risulti essere efficace.
In poche parole, l’orario flessibile vede al suo interno una “fascia fissa” in cui ogni dipendente deve essere presente, affiancata ad una “fascia mobile” dove i dipendenti hanno la possibilità di scegliere quando dare inizio o terminare il proprio lavoro.
Capire il funzionamento dell’orario flessibile, risulta essere abbastanza semplice se viene utilizzato in vari contesti lavorativi.
Ecco di seguito degli esempi capaci di mostrare tale concetto.
In caso di lavoro da remoto, di sicuro il lavoro flessibile si trasforma in una dimensione del tutto nuova.
Anche un’azienda virtuale potrebbe utilizzare una fascia fissa in cui ogni persona deve essere online nell’arco di un orario stabilito, per partecipare a riunioni o ad altri tipi di lavoro.
Oltre a questo orario, i dipendenti possono organizzare indipendentemente il proprio lavoro a patto che riescono a portare a termine ogni mansione.
In caso di un lavoro organizzato con turni, l’orario flessibile potrebbe essere totalmente diverso.
Potrebbe esserci quindi la presenza di turni fissi in cui ogni dipendente non deve assolutamente mancare e di turni flessibili dove i dipendenti hanno la possibilità di scegliere in quale ore lavorare, a patto che rispettino sempre le ore settimanali stabilite.
Con un lavoro part time, di sicuro l’orario flessibile potrebbe essere di grande aiuto.
È possibile chiedere, ad un dipendente, di lavorare un tot di ore a settimana anche se questo può decidere autonomamente quando svolgere il lavoro. Così facendo si potrà avere la giusta flessibilità.
E’ possibile quindi affermare che l’orario flessibile potrebbe essere uno strumento molto potente da usare per rendere migliore l’equilibrio tra vita privata e lavoro di ogni dipendente.
Per implementare l’orario flessibile è necessario utilizzare una strategia adatta. Ecco i passaggi da prendere in considerazione:
Per gestire l’orario flessibile, è importante utilizzare degli strumenti adatti.
Ecco quali sono: