Uno dei motivi he rendono poco piacevole un ambiente aziendale e che di conseguenza provocano una bassa produttività, è la demotivazione sul lavoro.
Si presenta quando il lavoratore prova disinteresse per ciò che fa ed è parecchio insoddisfatto. Tutto ciò causa il non fare bene il lavoro, ad essere frustrato e a non dare il massimo delle prestazioni. Un’azienda valida deve trovare il modo di motivare il proprio dipendente così che, sia lui che la ditta, possano svilupparsi.
Il problema è caratterizzato da mancanza di impegno, disinteresse e anche una certa frustrazione nei confronti del lavoro che si svolge senza farlo adeguatamente.
Chi ne risentirne è proprio la mancanza di produttività. Questo stato di demotivazione può avvenire in qualsiasi momento ed è bene avere risorse utili per evitarlo come nel caso di sondaggi che vengono fatti al personale.
Un dipendente che risulta motivato, segue gli obiettivi della società e fa di tutto per raggiungerli nel più breve tempo possibile e con il massimo risultato. Diversamente, diventerà riluttante, non si impegnerà e non si aspetta di avere miglioramenti in questo campo.
Generalmente, il dipendente è demotivato quando si confronta con il restante personale. Mancanza di empatia, freddezza e comportamenti poco educati, possono portare ad un rallentamento della produzione e anche della struttura.
Ma quali sono questi comportamenti? Ne vediamo alcuni.
Gli sforzi che il dipendente deve fare per arrivare ad un obiettivo, non sono riconosciuti. E’ quindi importante valorizzare il lavoratore, non solo sul piano economico ma anche con complimenti e premi.
Andargli incontro con gli orari o prendere in considerazione le esigenze del dipendente, potrebbe essere un valido aiuto.
Un altro modo è quello di comunicare chiaramente e in maniera gentile, all’inizio non caricarlo subito di mille lavori ed essere consapevoli delle sue capacità e competenze e dare dimostrazione di apprezzarle.
Un software per sondaggi è utile ai fini di evitare la demotivazione del dipendente e sapere con certezza e in anticipo cosa non lo aggrada.
In questo momento, le strutture verticali di tipo gerarchico non si usano quasi più e sono sostituite da relazioni verticali che permettono di vedersi tutti allo stesso livello.
In questo modo è più facile comunicare e trovare una soluzione per raggiungere i vari obiettivi.
Normalmente i dipendenti concordano la retribuzione nel momento in cui iniziano il rapporto di lavoro.
Con il passare del tempo però, soprattutto se i loro lavori cambiano, è possibile che le richieste aumentino e di conseguenza sarebbe utile che la ditta proponesse un guadagno migliore per motivarlo ed evitare cali di produttività.
Se la struttura è molto ben organizzata, ogni dipendente è valorizzato e stimolato nel suo lavoro, tanto da dare il meglio di sé a beneficio della produttività oltre che della soddisfazione personale.
Vi segnaliamo alcuni trai più comuni livelli aziendali che un dipendente demotivato può influenzare:
E’ possibile percepire la demotivazione di un lavoratore dal suo comportamento, dal suo modo di svolgere il lavoro e dal suo umore.
Non essendo però sufficiente in quanto ognuno ha un diverso modo di affrontare il lavoro, tante aziende utilizzano dei sondaggi utili a capire quali sono i problemi e se sono legati a demotivazione o a mancanza di qualificazione e di formazione.
Nel caso in cui la produttività sia perfetta ma ci sono sospetti che il dipendente non sia a proprio agio e demotivato, l’indagine che si può fare, riguarda il clima all’interno della ditta.
Per far si che i dipendenti non siano demotivati e che l’azienda non abbia problemi, si può cercare di aiutare i lavoratori in modo da riconquistare la loro attenzione e fiducia con alcune accortezze: