Spesso si sente parlare di class action, un’azione il cui compito è quello di tutelare i consumatori. Ma vediamo insieme tutti i dettagli sull’argomento.
Come viene fatta la class action? Qual è il suo funzionamento? Risposte che troverete nel testo che segue.
Nel momento in cui si parla di class action, si fa riferimento ad uno strumento il cui compito è quello di tutelare ogni diritto dei consumatori.
Questo quindi si identifica con l’azione che tutti i consumatori, ossia una vera e propria class risarcitoria, intraprendono per far valere quei diritti che sono stati violati.
Fondamentalmente, la class action ha una caratteristica secondo la quale è possibile verificare un qualcosa solo dopo che questo è accaduto.
Quindi il suo scopo è quello di fare in modo che i consumatori ottengano un risarcimento nel momento in cui siano stati violati i loro diritti.
Sia un singolo consumatore che un’associazione di consumatori o comitati, possono promuovere una class action.
Due sono i vantaggi che si ottengono nel momento in cui si riuniscono le pretese in un unico procedimento: da un lato il processo subisce un’accelerazione mentre dall’altra si evita di trovarsi di fronte alla diversità di giudizio causato dalle decisioni singole dei giudici le cui decisioni vengono prese in diversi tempi.
Anche se numerosi consumatori hanno scelto la class action per far valere i propri diritti, ciò non impedisce ad un singolo consumatore di cercare di risolvere un problema individualmente nel medesimo modo.
E’ possibile promuovere una class action sia contro un’amministrazione pubblica che ha danneggiato i cittadini che contro imprese private.
Le amministrazioni che quindi vengono interessate dalle class action, vengono descritte come inefficienti in quanto hanno iniziato delle azioni che hanno provocato lesioni ai cittadini o che li hanno danneggiati.
Per cercare di fare in modo che i diritti dei cittadini non vengano violati, si utilizza un’azione di tipo inibitorio che è diversa dalla class action.
Si tratta di un’azione che può essere descritta come preventiva e che viene usata da associazioni di consumatori.
Ciò che differenzia l’azione inibitoria dalla class action, è la natura per cui vengono utilizzate.
Infatti l’azione inibitoria risulta essere una forma preventiva mentre la class action è un risarcimento.
Quindi l’azione inibitoria cerca di impedire comportamenti che possano definirsi lesivi verso i consumatori.
Diversi sono i modi attraverso i quali gli utenti o i consumatori possono agire, ossia:
Chiunque può promuovere la class action. Si tratta di un’azione che ha il compito di prendere in considerazione un privato che è entrato in contatto con un’impresa da cui ha acquistato servizio o beni.
Nel momento in cui si parla di acquisto di prodotti o di beni, si fa riferimento a consumatori mentre, se sono stati venduti dei servizi, i soggetti in questione prendono il nome di utenti.
Quindi un imprenditore che compra servizi per un’attività lavorativa propria non può intraprendere una class action, mentre professionisti o imprenditori possono prendere parte alla class action nel caso in cui hanno acquistato prodotti, beni o servizi per uso personale.
Coloro che partecipano alla class action, devono essere in possesso di un interesse personale così che possano dirsi parte integrante del processo.
In base a ciò che abbiamo detto fino ad ora, la class action viene promossa verso le imprese che hanno danneggiato utenti o consumatori.
Questa però può essere portata avanti anche verso amministrazioni pubbliche inefficienti che hanno danneggiato poiché hanno un’efficienza molto scarsa.
È possibile avvalersi della class action solo nel momento in cui i diritti da tutelare siano gli stessi.
In poche parole, ecco a cosa si fa riferimento:
È possibile venire a conoscenza di una class action attraverso una pubblicità on-line fatta da colui che propone l’azione.
Per prendervi parte, sarà necessario presentare una domanda che dovrà essere inviata al Tribunale competente, una richiesta che può essere fatta anche attraverso PEC o fax.
E quindi, cosa non deve mancare nell’atto in cui si chiede di aderire alla class action?
Ecco i documenti necessari:
Si tratta di un atto di adesione che il consumatore deve presentare presso la cancelleria del tribunale entro e non oltre 120 giorni dal periodo perentorio che il tribunale stesso ha prefissato.
Coloro che chiedono di partecipare alla class action rinunciano automaticamente ad esercitare ogni tipo di azione individuale.
Per aderire ad una class action senza spendere troppo, il metodo da seguire è quello di utilizzare il mandato di un comitato di un’associazione di consumatori capace di muovere migliaia di soggetti ed offrire un’ottima assistenza legale.
Come accade per qualsiasi altro procedimento, anche la class action ha inizio con la notifica di un atto di citazione il quale deve essere notificato sia all’impresa interessata che al PM del tribunale competente.
Quest’ultimo avrà la possibilità di intervenire esclusivamente per controllare se sono presenti o meno i requisiti di ammissibilità.
Ecco come procedere la domanda che è stata presentata in Tribunale: