Quando risulta essere legale dar vita a messaggi pubblicitari e quando invece non lo è? Esistono situazioni in cui la pubblicità si trasforma in occulta o ingannevole. Ecco i comportamenti da adottare di fronte a questi eventi.
Sappiamo quanto sia importante la pubblicità in quanto risulta essere un’ottima forma di comunicazione molto usata per le aziende che hanno intenzione di attuare delle strategie di promozione. Ed è per questo che bisogna diffidare dalle pubblicità occulte e imparare a riconoscerle.
Durante i primi anni del secolo passato, sono state introdotte delle regole abbastanza precise che devono essere seguite per fare pubblicità.
Ed è proprio da allora che vengono fissati quelli che sono dei principi da seguire per fare in modo che non ci si trovi di fronte a pubblicità occulta o ingannevole.
Era il 1925, l’anno in cui sono state rese note le “cinque regole fondamentali di ogni messaggio pubblicitario”.
E’ molto importante che ogni pubblicità abbia le seguenti caratteristiche e che quindi sia: attrattiva, deve essere vista, deve essere letta, deve essere creduta, deve essere ricordata e deve spingere il compratore ad acquistare un preciso prodotto.
Delle regole che devono essere eseguite ancora oggi in quanto basta accendere un computer oppure la tv per venire letteralmente bombardati da numerosi spot pubblicitari.
Ed è per questo motivo che è sempre più importante il ruolo della legge, il cui compito è quello di disciplinare ogni aspetto fondamentale legato a questo settore.
La legge ha dato una definizione abbastanza chiara di pubblicità occulta o ingannevole la quale viene descritta come segue:
in qualunque modo, compresa la sua presentazione, è idonea ad indurre in errore le persone fisiche o giuridiche alle quali rivolta o che essa raggiunge e che, a causa del suo carattere ingannevole, possa pregiudicare il loro comportamento economico ovvero che, per questo motivo, sia idonea a ledere un concorrente.
Quindi, in base a ciò che possiamo leggere attraverso l’articolo 2 D.Lgs. 145/2007, quando si parla di pubblicità occulta si fa riferimento ad un tipo di pubblicità che spinge il consumatore all’inganno.
L’AGICOM si è impegnata a realizzare una lista da prendere in considerazione nel momento in cui si vuole riconoscere una pubblicità occulta.
Ecco quindi a cosa bisogna fare attenzione per capire se ci si trovi o meno di fronte ad una pubblicità ingannevole:
Molto spesso capita che la pubblicità occulta o ingannevole si presenti all’interno delle varie strategie di marketing.
In molti hanno notato che all’interno di un social network sia presente uno o più post realizzato da un’influencer in cui si va a presentare un prodotto.
Un post che apparentemente è un consiglio personale anche se il soggetto in questione non rivelerà mai che si tratta di un lavoro fatto dietro retribuzione.
Ma la pubblicità ingannevole non è soltanto quello occulta. Ve ne sono anche altri due tipi che riportiamo di seguito:
Si tratta di forme di pubblicità il cui scopo è quello di trarre in inganno o di cercare, in qualche modo, di manipolare ogni utente così che non sia più in grado di capire se un messaggio pubblicitario vede al suo interno un contenuto naturale o meno.
La pubblicità occulta risulta essere ingannevole e dannosa per i consumatori.
Secondo la legge, la pubblicità deve essere veritiera e onesta e quindi non deve usare delle tecniche capaci di portare in errore il pubblico.
Per controllare che il mondo della pubblicità venga utilizzato nel modo giusto, sono stati realizzati degli organi appositi tra cui: l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM).
Si tratta di enti il cui compito è quello di sanzionare nel caso in cui ci si trovi di fronte ad esempio di pubblicità occulta.
L’AGCM risulta essere un organo indipendente il cui compito è quello di proteggere la concorrenza oltre che la libertà degli scambi, volgendo uno sguardo particolare verso i consumatori.
L’AGICOM invece, risulta essere un organismo il cui compito è quello di proteggere i diritti degli utenti e di fare in modo che venga garantita la concorrenza all’interno del settore della comunicazione.
Ognuno di questi due enti appena citati, possono multare le imprese che non rispettano la legge riguardo alla pubblicità ingannevole o che sfruttano delle tecniche scorrette pubblicitarie.
Entrambe le autorità hanno quindi la possibilità di portare avanti delle indagini, effettuare delle sanzioni pecuniarie e ordinare che vengano cessate tutte le attività illecite.
Nel momento in cui si trovano casi di pubblicità occulta, i responsabili possono essere multati con sanzioni massime pari a 10 milioni di euro mentre, se è presente una recidiva, la sanzione verrà aumentata fino al 40% della cifra originaria.
Infine, ogni autorità ha la possibilità di vietare l’uso di pubblicità occulte oltre che fare in modo che queste vengano rimosse da ogni mezzo di comunicazione.