In arrivo 4 mesi di arretrati dall’INPS su diversi conti corrente degli italiani. Chi ne beneficerà e quando?
Il concetto di disabilità dovrebbe essere un aspetto incorporato della società, dove rientra con le sue manifestazioni quotidiane.
Tuttavia, nonostante l’apparenza di questa nozione, non è sempre la realtà e diventa un imperativo.
Ne sono un chiaro esempio le significative città italiane, dove nonostante gli sforzi compiuti per eliminare le barriere fisiche che impediscono la mobilità delle persone con disabilità, comprese quelle non vedenti o con altre menomazioni, resta ancora molto lavoro da fare.
L’intersezione di autentiche esigenze di mobilità con standard di pianificazione discutibili crea una situazione problematica.
Di fronte a questo problema, il risultato è spesso una situazione di stallo o un intervento tecnico inefficace e insufficiente.
Anche così, la disabilità non si limita all’aspetto fisico della mobilità e della sicurezza. Comprende anche il diritto a condurre una vita pari nelle opportunità sociali e professionali a quella degli individui normodotati, specialmente per coloro che affrontano difficoltà in questo aspetto della vita.
4 mesi di arretrati dall’INPS: la tempistica
Negli ultimi 10/20 anni, nonostante le sfide che spesso ostacolano il progresso ideologico, gli sforzi istituzionali si sono dimostrati straordinariamente efficaci, consentendo allo Stato di compiere passi significativi verso il raggiungimento della parità tra i suoi cittadini.
Più di recente, la Comunità Europea ha sviluppato una “carta di disabilità”, nota come Disability Card, per la convalida del riconoscimento dello stato di disabilità su tutto il territorio dei Paesi che hanno ratificato l’accordo a livello europeo. Questa carta consente anche di percepire benefici economici.
Dopo essere stato adottato dall’Italia attraverso la firma dell’accordo, lo strumento è stato recepito dall’INPS, che si è fatta carico della sua diffusione.
Prima della Carta di Disabilità, erano già stati fatti passi avanti significativi per spostare la percezione di questa condizione in una luce più positiva.
Lo sviluppo più notevole è stata l’introduzione della Legge 104, un insieme completo di regolamenti che è stato presentato nel febbraio del 1992.
Questa legislazione include una moltitudine di forme di aiuto sia tangibili che immateriali, nonché assistenza finanziaria, volte a promuovere l’integrazione sociale e la cura dignitosa delle persone con disabilità.
Cosa dice la legge 104
La legge 104 contiene disposizioni volte a sostenere l’indipendenza e il benessere delle persone con disabilità attraverso vari mezzi come permessi di lavoro, incentivi fiscali, detrazioni e benefici previdenziali.
L’INPS, in particolare, offre permessi e permessi retribuiti sia alla persona disabile sia all’eventuale badante o parente che presti assistenza continuativa.
Inoltre, la pensione di invalidità è erogata ai civili con invalidità al 100%, come determinato dalla commissione medica dell’ente previdenziale, unitamente all’eventuale assegno di accompagnamento.
In questo momento, anche questa terapia è soggetta a ricalcoli previdenziali estesi, collegati alla rivalutazione ISTAT basata sui tassi di inflazione (8,1%).
Oltre ai compensi (positivi), ci sono anche arretrati da considerare, legati alla durata della prestazione, ovvero dal 1° giorno del mese successivo alla data in cui è stata presentata la richiesta, fino al riconoscimento amministrativo dopo la visita con la commissione medica.
In molti casi, i tempi di elaborazione della domanda possono arrivare fino a 55/60 giorni, ma aumentano a 90 se la richiesta deve essere liquidata nell’ambito dell’accumulo dei periodi di assicurazione.