È lecito che il proprietario della casa in un condominio tenga per sé una copia del mazzo di chiavi? Andiamo a vedere cosa dice il regolamento in merito.
Il mese scorso, il mercato italiano degli affitti residenziali ha registrato un prezzo medio record di 12,5 euro al metro quadrato, segnando un aumento del 10,1% rispetto all’anno scorso.
Queste informazioni sono state verificate da Idealista.it, un sito web specializzato che traccia l’andamento degli affitti in tutte le regioni e capoluoghi di provincia, con poche eccezioni dove la raccolta dei dati è stata ritardata.
La questione dei canoni di locazione elevati non è nuova, in quanto i prezzi non sono aumentati uniformemente in tutta Italia.
I prezzi storicamente più alti in Italia sono stati raggiunti solo in 31 capoluoghi di provincia entro aprile 2023.
Questo elenco include quasi tutte le principali città, come Milano, Napoli, Torino, Bologna e Bari. Tuttavia, Roma non è incluso.
Infatti, il prezzo medio degli affitti storicamente più alto a Roma è stato registrato nel febbraio 2012, e oggi i prezzi sono inferiori del 6,1% rispetto a tale massimo.
Indipendentemente da ciò, il prezzo al metro quadrato di Roma è ancora superiore alla media nazionale a 14,2 euro.
Milano però supera di gran lunga Roma con un prezzo di 22 euro al metro quadro, risultando il comune con il prezzo più alto di tutta Italia.
Il problema è che, contemporaneamente, sono aumentati i tassi di interesse sui mutui. Quindi, il numero di persone che cercano una casa in affitto è aumentato.
C’è una questione che riguarda gli affitti che va necessariamente trattata, e lo faremo di seguito.
Qual è la differenza tra detenzione immobile e proprietà?
Quando si affitta un appartamento, possono sorgere numerose incertezze, tra cui se il proprietario può conservare una copia delle chiavi dell’immobile.
Il locatore può rifiutarsi di cedere tutti i duplicati delle chiavi dell’appartamento, adducendo come giustificazione di tale posizione una situazione di emergenza che richieda l’immediato accesso all’unità, anche in assenza dell’inquilino.
Sebbene possa sembrare una giustificazione ragionevole, è essenziale considerare le implicazioni legali. A questo proposito, il codice civile non è definitivo e manca di linee guida specifiche.
Pertanto, per comprendere appieno i diritti sia del proprietario che dell’affittuario, è necessario esaminare le norme relative alla proprietà e al possesso dell’immobile.
Nel contesto di questa discussione, la proprietà si riferisce alla proprietà di un bene, in particolare una proprietà.
Al contrario, la detenzione comporta l’esercizio del controllo su qualcosa che è di proprietà di un altro individuo.
Con la stipulazione di un contratto di locazione, all’inquilino viene concesso l’accesso completo ed esclusivo all’immobile in questione.
Legittimamente ed integralmente, il possesso dell’immobile viene trasferito all’inquilino per tutta la durata del contratto.
Di conseguenza, per tutta la durata del contratto, il proprietario dell’immobile perde ogni controllo immediato sul bene, pur mantenendone il possesso fisico.
Dopo la firma del contratto e il trasferimento nell’immobile, l’inquilino ha diritto alla tutela della riservatezza dell’immobile, come previsto dall’art. 14 della Costituzione, purché l’immobile serva da residenza o domicilio.
Il proprietario della casa in un condominio può tenere una copia del mazzo di chiavi?
Sulla base delle suddette informazioni, appare ragionevole concludere che il proprietario non è autorizzato a conservare una copia delle chiavi dell’appartamento avendo il locatario completo accesso all’appartamento fino alla scadenza del contratto.
Pertanto, sarebbe opportuno che il locatario richiedesse che il contratto prevedesse esplicitamente la consegna di tutti i duplicati delle chiavi dell’appartamento.
E se le tiene di nascosto?
È importante notare che l’inquilino potrebbe non essere a conoscenza di quante copie delle chiavi della sua proprietà possiede il proprietario.
Durante la consegna delle chiavi, il locatore potrebbe potenzialmente trattenere un certo numero di copie all’insaputa dell’inquilino.
Con queste chiavi extra, il proprietario potrebbe accedere alla proprietà nei momenti in cui è certo che non sarà presente nessuno.
È imperativo tenere presente che l’abitazione di una persona è sacrosanta e se il proprietario entra in un domicilio che ha affittato mentre l’occupante vi risiede ancora, commette un reato di effrazione.
Viceversa, se l’inquilino ha lasciato l’immobile, anche se il contratto di locazione non è ancora scaduto, e il proprietario vi si trasferisce, compie un uso ingiusto della sua autorità.
Per risolvere questo problema, l’inquilino ha piena facoltà di sostituire la serratura della porta d’ingresso per garantire l’esclusiva proprietà delle chiavi che consentono l’ingresso nell’abitazione.