Qual è la banconota più contraffatta in circolazione nel nostro Paese? Stando a una ricerca della Banca d’Italia, è proprio questa.
La Banca d’Italia, così come la Banca Centrale Europea e le altre Banche Centrali Nazionali dell’Eurosistema, collaborano strettamente con le forze dell’ordine per monitorare con attenzione la proliferazione di banconote false.
Il numero di prodotti contraffatti ritirati dalla circolazione nel mondo è stato di 376.000, segnando un aumento dell’8,4 per cento rispetto all’anno precedente. La maggior parte di questi articoli fraudolenti, pari al 96,6 per cento, è stata scoperta nei paesi dell’area dell’euro.
Di tutte le denominazioni disponibili, quelle da € 20 e € 50 rimangono quelle contraffatte più frequentemente, rappresentando oltre il 66% del totale della moneta contraffatta.
Confrontando i livelli di contraffazione dal 2022 al 2021 – che hanno registrato i livelli di contraffazione più bassi registrati dall’inizio dell’euro – si è registrato un aumento annuo di circa il 22%.
In particolare, la Banca d’Italia ha ritirato dalla circolazione 61.637 banconote in euro identificate come contraffatte.
La lotta alle banconote false
La contraffazione è considerata un atto criminale ai sensi della legge italiana e le banche centrali sono molto vigili nei loro sforzi per prevenirla.
Questo perché il fenomeno, se lasciato incontrollato, ha il potenziale per erodere la fiducia del pubblico nella valuta e alla fine comprometterne l’integrità.
La Banca d’Italia collabora con le altre Banche Centrali Nazionali (BCN) dell’Eurosistema e con la Banca Centrale Europea (BCE) per contrastare la produzione e la circolazione di banconote fraudolente.
Inoltre, si impegna attivamente nella preparazione di sessioni di formazione per diversi soggetti, tra cui forze di polizia nazionali e internazionali, dipendenti della pubblica amministrazione e operatori professionali del contante, per istruirli sull’identificazione delle banconote false.
Il mantenimento della qualità del contante in circolazione è reso realizzabile attraverso il processo continuo di sostituzione delle banconote usurate.
Questo processo, a sua volta, aiuta nell’identificazione e nella rimozione della valuta contraffatta.
Al fine di rafforzare ulteriormente l’efficacia della lotta alla contraffazione, è stato istituito a livello europeo un Sistema di monitoraggio della contraffazione (CMS).
Questo sistema raccoglie e monitora i dati sulla contraffazione, mentre una struttura organizzativa garantisce la partecipazione di diverse istituzioni in ogni Stato membro. La Banca d’Italia è una di queste istituzioni che partecipa a questo sforzo.
La responsabilità dell’esame di presunte banconote contraffatte è di competenza del Centro nazionale di analisi (NAC).
Questa istituzione è responsabile di condurre un’analisi approfondita e completa di tali banconote a livello nazionale.
In ogni Banca Centrale Nazionale è presente un Centro Contraffazioni, o NCC, che ha la funzione di gestire i vari partecipanti al sistema.
Ciò include l’assegnazione dell’accesso a terzi per il CMS e la definizione dei confini di tale accesso.
Possesso di banconota falsa: cosa fare?
Se un individuo nutre dubbi sull’autenticità di una banconota in suo possesso, è illegale per lui tentare di utilizzarla per transazioni monetarie.
Tale azione sarebbe considerata un reato penale. L’interessato deve invece presentare la banconota agli sportelli delle banche commerciali, degli uffici postali o di uno qualsiasi degli sportelli della Banca d’Italia per un esame approfondito.
Quando qualcuno sospetta che una banconota sia falsa, ha il compito di toglierla dalla circolazione e di inviarla all’amministrazione centrale della Banca d’Italia a Roma.
Il National Analysis Center (NAC) è responsabile dell’esame delle banconote sospette contraffatte per determinare se sono effettivamente false.
Quando una banconota è sospettata di essere falsa e successivamente ritirata dalla circolazione, i responsabili sono tenuti a redigere una dichiarazione scritta che documenti l’accaduto.
Una copia di tale dichiarazione viene poi consegnata a chi ha originariamente presentato la banconota come prova dell’operazione.
Nel caso in cui il NAC (Centro Nazionale Analisi) della Banca d’Italia verifichi l’autenticità della banconota, il possessore ha diritto al rimborso integrale senza trattenute. Tuttavia, se la banconota risulterà illegittima, non riceverà alcuna forma di rimborso.
La Banca d’Italia, dopo aver completato la valutazione, ne darà comunicazione al soggetto responsabile del ritiro (segnalazione) degli esiti.
Per proteggersi dalle banconote contraffatte ed eludere il danno economico che accompagna l’accettazione di valuta contraffatta, è fondamentale conoscere le caratteristiche di sicurezza delle banconote.
Familiarizzare con queste caratteristiche è il metodo più efficace per garantire la protezione contro la contraffazione.
A chi rivolgersi
Soggetti professionali quali banche, Poste Italiane S.p.A. e altri gestori del contante sono responsabili della gestione e della distribuzione al pubblico delle banconote e monete in euro.
Conducono controlli di autenticazione sulle banconote e sulle monete e rimuovono quelle che non hanno superato i controlli di autenticità automatici o manuali. Tali banconote prelevate vengono poi inviate alle filiali della Banca d’Italia.
Le banconote sospette di contraffazione devono essere spedite senza indugio. Al più tardi, devono essere inviati il ventesimo giorno lavorativo successivo a quello in cui sono stati ricevuti.
Al momento dell’invio delle banconote va allegata una nota di prelievo. Tale segnalazione deve contenere tutte le informazioni indicate nell’allegato 5 del Provvedimento Banca d’Italia del 22 giugno 2016.