Il lavoro del Nomadi digitale è una professione che di sicuro interessa tutti coloro che hanno intenzione di trovare un modo alternativo di lavoro. Ma dove trasferirsi per lavorare in questo settore?
Nel momento in cui si pensa al lavoro di remote worker, spesso questi vengono immaginati come soggetti che lavorano comodamente seduti su una spiaggia. Ma è corretta l’idea che abbiamo di questo tipo di professionisti?
Nel momento in cui si inizia a lavorare da remoto, di sicuro si hanno molti vantaggi in quanto non si è vincolati ad un ufficio o ad un luogo.
L’unica cosa necessaria è quella di avere a disposizione una buona connessione internet oltre che ad una postazione abbastanza comoda in cui riuscire a concentrarsi per poter lavorare.
Ed è per questo motivo che, nel momento in cui si decide di lavorare da remoto, è molto importante scegliere con attenzione anche il luogo.
Spesso infatti, tutti quei luoghi isolati non possiedono una connessione internet, un requisito fondamentale per il lavoro dei Nomadi digitali.
Altre volte invece capita che si tratta di posti troppo affollati che non permettono di trovare la giusta concentrazione sul lavoro.
Per poter lavorare da remoto è molto importante essere in possesso di un’ottima autodisciplina.
Infatti è possibile che il soggetto in questione possa rischiare di lasciarsi trascinare dagli eventi e quindi mettere da parte il lavoro.
Ed è per questo motivo che è importante andare alla ricerca di un posto in cui è possibile eseguire il proprio lavoro da remoto in totale tranquillità.
Il lavoro da remoto porta di sicuro una grande sensibilità oltre che alla possibilità di unire perfettamente la vita privata e il lavoro.
Molti sono coloro che hanno scelto di dimettersi da un lavoro di ufficio.
Infatti, sono circa 1,3 milioni i dipendenti che, sia in Italia che nel Regno Unito, hanno deciso di abbandonare il posto di lavoro nel corso del 2021, cosa che è accaduta anche durante l’anno in corso.
In base alle stime dell’associazione italiana Nomadi digitale, sembra che fino ad oggi sono 35 milioni i cittadini che seguono questo stile di lavoro, ottenendo quindi un reddito pro capite pari a 1.800 dollari nell’arco di un mese.
Si tratta di dati davvero interessanti se solo si pensa che fino ad alcuni anni fa questo tipo di lavoro era quasi sconosciuto.
In base ai dati condivisi dalla Nomad List, sono state elencate le migliori città in cui è possibile viaggiare e lavorare in qualità di remote worker, dei dati che si basano su diversi fattori tra cui velocità di internet, costo della vita e clima.
In base alle statistiche, si è scoperto quindi quali sono le città migliori in cui è possibile lavorare da remoto, ossia:
Analizziamoli quindi una ad una.
In base alla classifica si è scoperto che Lisbona è la città migliore per il lavoro dei Nomadi digitali.
Infatti il Portogallo ha ottenuto il titolo di paese migliore per i lavoratori a distanza in quanto ci sono programmi adatti ai nomadi digitali, oltre che ad un clima perfetto e ad un ottimo livello di sicurezza.
Visto che non si tratta proprio di una città, la posizione sulla spiaggia classifica Canggu alla seconda posizione.
Infatti, il viaggio costiero risulta essere una delle diverse destinazioni più sfruttate molto attraente per i backpackers e per i Nomadi digitali.
La Thailandia risulta essere al terzo posto della classifica del Digital nomads, un luogo popolare grazie alle belle giornate e alla socialità.
Si tratta di un paese laico ben disposto verso gli stranieri, una caratteristica che lo trasforma in un luogo interessante per i lavoratori da remoto.
In questo paese è stato proposto il primo villaggio nomade digitale, una progetto nato nel 2021, il Digital Nomads Madeira.
È questa un’iniziativa nata per cercare di conquistare i Nomadi digitali, così che questi professionisti utilizzino gli spazi organizzati per il coworking gratuito insieme ad alloggi sovvenzionati.
È questa una delle megalopoli più famose al mondo al cui interno ci sono 25 milioni di abitanti.
Una città molto popolare tra i Nomadi digitali in cui è molto attiva la vita notturna.
Molti sono gli spazi per il coworking anche se si è parlato di un rialzo sugli affitti proprio perché è aumentato l’afflusso di lavoratori provenienti dagli Stati Uniti.
Nelle Gran Canarie, il lavoro da remoto risulta essere davvero molto importante.
Infatti, coloro che scelgono questo luogo come base per la professione del nomade digitale, hanno la possibilità di trovarsi di fronte a costi molti bassi.
Era il 2020 l’anno in cui l’ente per il turismo delle isole Canarie ha preso una decisione molto importante scommettendo così su questo tipo di viaggiatori.
Da allora i remote worker sono aumentati sempre di più. Infatti un ruolo molto importante è ricoperto anche dal settore economico in quanto spesso si sceglie di lavorare in posti in cui è possibile risparmiare, ottenendo uno standard di vita più alto.
Nel 2021, infatti, sono stati 46.224 i lavoratori che hanno scelto le Canarie come posto in cui lavorare da remoto.