Sono 3 i modi più semplici e immediati per poter andare in pensione senza fare troppi calcoli. Scopriamo il tutto insieme. Ecco che cosa c’è da sapere in proposito.
L’Italia è uno dei Paesi al mondo in cui i cittadini terminano la propria attività lavorativa molto tardi. La pensione di vecchiaia, infatti, è arrivata all’età di 67 anni. L’allungamento dell’aspettativa di vita, però, potrebbe in futuro allungare ancora di più questa età limite, portandola molto presto all’età di 70 anni.
Come ovvio che sia, però, molto dipenderà dal singolo caso relativo a ogni lavoratore. C’è chi potrà andare in pensione anticipata parecchi anni prima e chi, invece, non potrà fare altro che aspettare la pensione di vecchiaia.
La pensione anticipata nel nostro Paese – in linea generale – sarà possibile prenderla solo a patto di aver versato 42 anni e 10 mesi di contributi per le persone di sesso maschile e 41 anni e 10 mesi di contributo per quelle di sesso femminile.
Chi ha iniziato tardi a lavorare è molto difficile che possa andare in pensione anticipata. Molto, comunque, dipenderà – lo ripetiamo ancora – dalla singola situazione di ogni cittadino e dai lavori svolti durante la propria carriera professionale.
In questo articolo non affronteremo il tema generale riguardante le pensioni, bensì proveremo a spiegare in parole semplici e in modo efficace quali saranno le 3 pensioni maggiormente “semplici“ da ottenere nel nostro Paese. Scopriamo tutti i dettagli a riguardo e i pochi requisiti che si dovranno rispettare.
Sei prossimo alla pensione? Ecco i 3 modi più semplici per porre fine alla tua attività lavorativa
Chi lavora da tanti anni e si sta avvicinando a grandi passi alla pensione, sarà sempre alla ricerca delle ultime novità e di ogni aggiornamento in merito all’argomento. Il tema sulle pensioni, infatti, è sempre d’attualità e su di esso vengono sempre eseguiti cambiamenti specifici da INPS e Governo in base a ogni singolo caso.
Nel paragrafo precedente abbiamo accennato ai due modi generali per ottenere la pensione. Molto, però, dipenderà anche dalla categoria alla quale farà parte il lavoratore. Esistono, per esempio, alcuni lavori – detti “usuranti” – che permettono di poter anticipare l’età pensionabile.
Andiamo, però, con ordine. Come anticipato, per poter andare in pensione con sicurezza al momento occorre aspettare la fatidica età di 67 anni. La pensione di vecchiaia, quindi, rappresenta il primo semplice modo per poter porre fine alla propria attività lavorativa.
L’unico requisito da dover rispettare sarà quello di aver versato almeno 20 anni di contributi. Essi potranno essere stati versati con ogni regime previdenziale disponibile e con tutte le varie forme, compresi i redditi per i lavori svolti all’estero. E ciò a prescindere dal sesso del singolo lavoratore.
Quali sono gli altri 2 modi per poter andare in pensione senza troppi requisiti particolari? Ecco tutti i dettagli.
Gli altri modi per poter andare in pensione in modo automatico
Abbiamo già accennato ai lavori “usuranti“. Ci sono, infatti, alcune mansioni oppure alcuni turni – in particolare, quelli notturni – ritenuti maggiormente gravosi da parte dello Stato e dell’INPS. Per tutti questi lavoratori, quindi, sarà possibile sfruttare alcune regole per poter anticipare la propria pensione.
Fra i tanti lavori “usuranti” troviamo quelli facendo parti del settore dell’edilizia, dell’assistenza di persone non autosufficienti, ma non solo. Anche gli infermieri, chi lavora in strada o nelle gallerie e tantissime altre mansioni fanno parte di tale categoria speciale.
L’età di uscita dal lavoro per queste categorie si attesta sui 66 anni e 7 mesi, con un anticipo di 5 mesi rispetto alla norma. Sarà, però, necessario aver versato 30 anni di contributi almeno e non più 20.
Chi, invece, non ha mai versato contributi prima del 1996, potrà andare in pensione a 67 anni e con 20 anni di contributi e l’assegno pensionistico dovrà essere di almeno 750 euro al mese.
Chi è privo di contributi prima del gennaio del 1996, però, potrà anticipare la pensione a 64 anni di età, a patto di avere 20 anni di contributi versati e un assegno pari a 2,8 volte quello dell’assegno sociale. La somma mensile della pensione, dunque, dovrà essere pari o superiore ai 1.408 euro al mese.