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Il vicino può attaccarsi alla rete divisoria del giardino? Risponde la legge

Tanti lettori si stanno chiedendo se un vicino può attaccarsi alla rete divisoria del giardino. Andiamo a vedere cosa dice la legge in merito.

Normative giardino – Oipamagazine.it

Se c’è la necessità di erigere una recinzione in un’area confinante con un’altra proprietà, bisogna tenere conto di tre fattori fondamentali: dimensioni della recinzione, distanza della recinzione dal confine e soggetto responsabile della copertura delle spese.

In questo articolo, discuteremo questi fattori in dettaglio citando le sezioni pertinenti del codice civile come risorse aggiuntive.

Rete divisoria del giardino: cosa dice la normativa

Di solito, quando si desidera recintare con una struttura permanente qualsiasi terreno adibito all’agricoltura, case, cortili o giardini adiacenti, è necessario ottenere un permesso dal Comune di appartenenza.

L’uso della rete metallica non è obbligatorio a meno che il terreno in questione non sia soggetto a specifici vincoli paesaggistici. Per verificarlo occorre rivolgersi all’ufficio tecnico del Comune competente per zona.

Rete divisoria del giardino-oipamagazine.it

Ecco cosa si legge sul sito ufficiale della Gazzetta Amministrativa della Repubblica Italiana, in una sezione denominata Cons. Stato Sezione V, del 26 ottobre 1998, e contrassegnato con il numero 1537:

“Se la recinzione è semplice e realizzata con rete metallica sostenuta da pali in legno o ferro, e non sono presenti opere murarie, non è necessaria la concessione edilizia per i terreni rurali. Questo perché in questo contesto una recinzione è considerata una manifestazione di diritti di proprietà, in particolare il diritto di escludere gli altri. Tuttavia, se la recinzione comprende un muro di contenimento in cemento sormontato da una rete metallica, è necessaria una concessione”.

Dimensioni e distanze

Quando si decide un sistema di recinzione da installare lungo la periferia della propria proprietà, è importante considerare le normative vigenti in vigore.

Questi regolamenti regolano le distanze e le altezze necessarie per la costruzione di recinzioni di confine.

L’intento di questo regolamento è quello di prevenire qualsiasi danno al proprietario del terreno adiacente che possa essere causato dalla costruzione di una recinzione destinata a delimitare i confini tra le due proprietà.

In relazione alle distanze, si precisa all’articolo 873 del codice civile che “le strutture su aree limitate, qualora non siano collegate o attaccate, devono essere mantenute ad una distanza minima di tre metri. È possibile per una distanza maggiore da concordare nei regolamenti regionali.

Ringhiera di confine-oipamagazine.it

Nella realizzazione di due edifici non adiacenti tra loro è tassativo mantenere una distanza minima di almeno tre metri, nel rispetto del regolamento edilizio locale, dei vincoli ambientali e del codice della strada.

Tuttavia, ci possono essere casi in cui la distanza minima può essere accorciata, come quando i residenti vicini raggiungono un accordo, purché le distanze minime richieste dal comune siano ancora rispettate.

Per creare una barriera lungo il confine di proprietà senza ostacolare la vista del terreno adiacente, è possibile installare una recinzione in rete metallica lungo il perimetro del lotto.

Dovrebbe essere collocato entro i confini della propria proprietà e dovrebbe essere scelta un’altezza adeguata per evitare di raggiungere o sporgersi oltre il confine.

Chi si fa carico delle spese

L’articolo 886 del Codice Civile stabilisce che ogni individuo ha il diritto di richiedere al vicino di contribuire alla metà delle spese di costruzione di un muro di delimitazione, il quale separa le rispettive proprietà, giardini e cortili all’interno delle zone residenziali.

Tuttavia, se non specificato diversamente dalle normative locali o da un accordo tra le parti, l’altezza di questi muri non deve superare i tre metri.

È importante notare che l’articolo 886 va applicato soltanto se esiste già un muro divisorio in mezzo alle proprietà oppure se gli edifici adiacenti sono contigui.

Inoltre, la norma si applica solo alle recinzioni che possono essere considerate “muri stretti”, escludendo, ad esempio, i muri di confine che raggiungono i tre metri solo grazie alla presenza di una rete metallica.

Infine, è sempre consigliabile richiedere informazioni all’Ufficio Tecnico del Comune di appartenenza, anche per l’installazione di cancelli e reti metalliche che non richiedono opere murarie, specialmente se la proprietà si trova vicino a un incrocio stradale.

In tali situazioni, il Comune potrebbe aver stabilito distanze minime per garantire la sicurezza del traffico.